Giorno: 28 Luglio 2013

“Sindaci sul piede di guerra Fassino:“Tra tagli e buco Imu lo Stato ci fa saltare i bilanci”, di Luisa Grion

Questione di soldi, di tagli e di bilanci, ma non solo: nel rapporto fra i Comuni italiani e il governo la tensione si taglia con il coltello. I sindaci non ci stanno a coprire il «buco» da 700 milioni aperto nelle casse dello Stato per mancati introiti da Imu, e Piero Fassino, primo cittadino di Torino e presidente dell’Anci denuncia «l’inaccettabile neocentralismo statale che si ostina a considerarci come un parassitario centro di spesa, mentre invece eroghiamo servizi, asili nido, assistenza sociale, sostegno ai disabili, trasporti locali, cultura». Presidente, cominciamo dai soldi: lei ha detto che allo stato attuale i Comuni non sono in grado di presentare i loro bilanci. Alla scadenza, il 30 settembre, mancano meno di due mesi. Cosa si rischia? «I Comuni rischiano di saltare, ma se saltano loro salta il Paese». I bilanci a rischio dipendono dalle indecisioni sull’Imu? «Non solo: non sono particolarmente interessato al referendum Imu sì-Imu no, l’essenziale per me è che i Comuni ricevano il 100% del corrispondente delle entrate spettanti. L’incertezza pesa, ma in questi giorni …

“Antisismico, bonus 65% in 3mila Comuni”, di Giorgio Santilli

Sono 3.069 sul totale di 8.101, quindi il 38% circa, i comuni di fascia sismica 1 e 2 in cui sarà possibile utilizzare il bonus fiscale del 65% per i lavori di consolidamento antisismico. L’Aula della Camera comincerà domani a ratificare il voto delle commissioni Finanze e Attività produttive di Montecitorio che ha esteso l’agevolazione fiscale per l’attività di prevenzione anti-terremoto dal 50% al 65%, con un doppio limite. Quello territoriale, appunto le fasce 1 e 2 della mappa sismica definita dalla Protezione civile, e quella della tipologia di edificio, limitando la nuova agevolazione alle prime case e agli stabilimenti produttivi. Una limitazione, quella tipologica, che però somiglia più a un’estensione, visto che sono ricompresi capannoni e altri immobili produttivi. Il presidente della commissione Ambiente della Camera, Ermete Realacci, padre della norma, è convinto che il segnale mandato dalla Camera sia della massima importanza perché consente di avviare una politica di difesa del territorio e di forte innovazione per l’edilizia. Ma al tempo stesso Realacci dice che «la vera campagna d’autunno sarà la stabilizzazione di …

Ecco dov’è finito il made in Italy negli anni della Grande Crisi”, di Fabio Savelli e Arcangelo Rociola

Dal 2009 acquisti dall’estero per 47 miliardi. Nel 2013 passate di mano già 42 aziende. Niente paura. Nessuna linea Maginot da erigere a protezione delle nostre aziende. Tanto meno la volontà di rilanciare il dibattito sulla necessità dell’intervento statale misto a un campanilismo vecchia maniera non più adeguato ai tempi del commercio globale. Solo una ricognizione sul made in Italy “venduto” agli stranieri nei cinque anni della Grande Crisi tra luoghi comuni da sfatare, insicurezze da dissipare, persino qualche buona notizia nel Belpaese preda degli appetiti degli investitori esteri a caccia di marchi riconosciuti. Dal 2009 ad oggi sono state acquisite da imprenditori/fondi d’investimento/fondi sovrani 363 aziende italiane per un controvalore di circa 47 miliardi di euro. Lo studio realizzato dalla società di revisione Kmpg per il Corriere della Sera testimonia come il picco si è avuto nel 2011 quando sono state 109 le operazioni sul mercato italiano, mentre nei primi sei mesi del 2013 si è in linea con gli anni precedenti (42 acquisizioni per un ammontare di 4,1 miliardi di euro) nonostante «la …

“Chi difende la Costituzione”, di Massimo Luciani

Si ergono a difesa della Costituzione repubblicana improbabili paladini. Sì. Sono gli stessi che, sino a poco tempo addietro, non perdevano l’occasione di sminuirne il valore. Gli stessi che pensano che i partiti, ai quali la Costituzione affida (come strumenti dei cittadini) il compito di determinare addirittura «la politica nazionale», debbano essere travolti dall’onda della decisione in rete. Gli stessi che attaccano il Parlamento, che la Costituzione mette al centro della forma di governo, perché è il luogo del compromesso (orrore!) e dell’espropriazione della «diretta» volontà dei cittadini. Gli stessi che – paradossalmente e contraddittoriamente – vorrebbero travolgere il divieto di mandato imperativo, che la Costituzione ha previsto proprio per arginare il potere di quei partiti che – comunque – considera essenziali per lo svolgimento del libero gioco democratico. Ma cos’è che ha risvegliato un così improvviso interesse per l’eredità di Dossetti, di Togliatti, di Moro, di Calamandrei, di tutti i grandi ai quali dobbiamo il lascito di una straordinaria Costituzione qual è la nostra? È, a ben vedere, un problema squisitamente tattico. Poiché il …

“La solidarietà non è tutto tocca a noi difendere Cécile”, di Gad Lerner

Adesso basta. Le offese e le minacce contro la ministra Cécile Kyenge non sono più sopportabili. Disonorano il nostro paese e necessitano di una ferma risposta collettiva. E se non ci riescono i vertici dello Stato a espellere i razzisti dalle istituzioni – come ha confermato l’inamovibilità del vicepresidente del Senato, Roberto Calderoli, protetto dal suo partito – ciascuno di noi è chiamato a farsene carico. Il lancio di banane contro una concittadina dalla pelle nera, chiamata dal governo a occuparsi dell’integrazione di milioni di immigrati, ha un nesso inequivocabile con la violenza verbale di chi l’aveva paragonata a un orango. Altri le hanno augurato di subire uno stupro. Hanno appeso manichini insanguinati nei luoghi in cui lei doveva intervenire. Hanno messo in dubbio il suo diritto alla cittadinanza italiana per il fatto di essere nata in Congo. Insinuano che la sua laurea in oculistica la renderebbe inadeguata alla funzione ministeriale. Si lamentano che usufruisca di una scorta di polizia. Di fronte a queste infamie esprimiamo, certo, ammirazione per il self control mostrato da Cécile …

“DemocraticaPA: le proposte del Pd per una riforma partecipata della Pubblica Amministrazione”, di Rossana Dettori

Le proposte presentate il 24 u.s. dal Partito Democratico sul lavoro pubblico e sulle pubbliche amministrazioni hanno sicuramente dei meriti che vanno sottolineati. Quel progetto di riforma, innanzitutto, ha il merito di interrompere quella spirale perversa fatta di demagogia, disvalori e di ideologie neo liberiste che negli ultimi cinque anni hanno caratterizzato l’approccio dei Governi Berlusconi/Monti sul lavoro pubblico: a volte, forse un po’ troppo spesso, il Partito Democratico ha risposto agli attacchi feroci di Brunetta e Monti con silenzi, ambiguità e timidezze. Con queste proposte, con la scelta di presentarle PUBBLICAMENTE, coinvolgendo i massimi vertici del partito, del sindacato, del sistema delle imprese e del commercio si inverte una rotta e si imbocca, almeno spero, una direzione ben precisa che ricolloca il più grande partito di centro sinistra al fianco del lavoro pubblico e del sistema che quel lavoro garantisce: i servizi ai cittadini. Quelle proposte, poi, hanno anche altri meriti che vanno evidenziati. Riportare al centro di un credibile progetto di riforma della Pubblica Amministrazione il tema del contratto collettivo nazionale di lavoro, …

“In gioco il destino della sinistra”, di Claudio Sardo

Nonostante sia arrivato il caldo torrido, è tempo di decisioni strategiche per i tre partiti antagonisti attorno ai quali ruota il nostro (malato) sistema politico. Il Pd – il solo ad accettare la definizione costituzionale di partito – deve scegliere su quale strada avviare il proprio congresso: peserà questa scelta, eccome, sul destino della legislatura, sulla ricostruzione (o l’ulteriore sfilacciamento) del tessuto democratico, sul progetto di governo futuro. Il Pdl deve affrontare lo scoglio della sentenza della Cassazione: un giudizio favorevole a Berlusconi potrebbe forse regalare un altro rinvio; una condanna invece porrebbe la destra di fronte al dilemma irrisolto che riguarda la sua stessa natura. È una forza democratica che può pensarsi oltre il suo fondatore o è un partito patrimoniale, che rientra nella holding di famiglia e non ha altra funzione che presidiare gli interessi del padrone? Ma anche il Movimento cinque stelle è a un bivio. Il diktat di Casaleggio – «mai con il Pd» – non aggiunge molto alla politica seguita da Grillo contro il tentativo di Bersani, al fine di …