Giorno: 27 Luglio 2013

Congresso Pd, duello sulle regole Voto dopo la sentenza Mediaset”, di Simone Collini

I sorrisi, le pacche sulle spalle, all’inizio. I volti tesi, gli sguardi rivelatori di sospetti reciproci, alla fine. Doveva essere un appuntamento per discutere del rapporto tra partito e governo e invece la Direzione Pd si è trasformata in uno scontro sulle regole congressuali talmente acceso che alla fine, con la scusa delle troppe richieste di intervento ancora in lista, si è deciso di chiudere senza un voto e di rinviare ogni decisione a una nuova riunione, convocata per la prossima settimana. Certo, c’è anche il fatto non secondario, come dice Guglielmo Epifani facendo riferimento al processo Mediaset, che «la sentenza del 30 luglio, qualunque sarà il verdetto, provocherà conseguenze» e quindi un nuovo appuntamento sarà «a valle» del pronunciamento della Cassazione. Ma è soprattutto la lacerazione che si è prodotta sulla platea degli elettori del prossimo segretario (primarie aperte o solo iscritti) a consigliare il rinvio di un voto. E se ad andare in scena è lo scontro tra l’ala governista del Pd (l’asse Epifani-Bersani-Franceschini) contro renziani e cosiddetti giovani turchi (Renzi e Cuperlo, …

“Il vocabolario di Grillo e il nulla oltre l’iperbole”, di Sara Ventroni

Il J’accuse è travestito da tormentone estivo. Ma non funziona. Per scongiurare il terrore panico del distacco vacanziero, Grillo cala l’asso del «colpo di stato d’agosto», sperando di dare un senso alle notti insonni del Parlamento. Ma nessuno rilancia l’allarme. Nessuna allerta dei servizi segreti. Il suo post lascia il tempo che trova. Anche la base sonnecchia. Così, il titolo apocalittico finisce in coda al gossip balneare: implacabile, la stampa dà notizia della villa affittata da Beppe a 14mila euro la settimana. In pieno «colpo di stato». Niente di meno. Sono priorità che si sovrappongono, e non si escludono. Perché mentre dal blog si insinua una perigliosa sospensione della vita democratica, la vita deve andare avanti. Business is business. La verità è che nella mutazione antropologica degli ultimi mesi, qualcosa si è rotto. Il patto linguistico della nuova politica, orgogliosamente incendiaria, mostra le corde. Le metafore si sfilacciano, e i proclami marciscono sotto il solleone. ll nuovismo linguistico fa cilecca come un prodotto a scadenza, in attesa di un nuovo bagno di marketing. All’incipit apocalittico: …

“Le Province avranno meno poteri. Al via le città metropolitane”, di Eugenio Bruno

Trasformare dal 2014 le Province in enti di secondo livello con funzioni ridotte, istituire le città metropolitane, sfoltire la giungla di oltre 3.200 enti indipendenti. Questi gli obiettivi del disegno di legge «svuotapoteri», approvato dal Governo, che prevede risparmi per un miliardo. Trasformare dal 2014 le Province in enti di secondo livello con funzioni ridotte all’osso. Istituire le città metropolitane attese da 20 anni. Razionalizzare le unioni di comuni. Sfoltire la giungla di oltre 3.200 enti intermedi. Sono le quattro gambe del disegno di legge che è stato varato ieri dal consiglio dei ministri e che si aggiunge al Ddl costituzionale licenziato il 5 luglio scorso. Con il fine esplicito di conseguire almeno un miliardo di risparmi nel giro di un paio d’anni. A detta del ministro degli Affari regionali, Graziano Delrio, che è il principale artefice del provvedimento. Il testo in 23 articoli che ha ottenuto il disco verde del Cdm ricalca quanto anticipato nei giorni scorsi su questo giornale. La sua ragione sociale è racchiusa nell’appellativo scelto dall’esecutivo per presentarlo: «Svuotapoteri». Oltre a …

Cuperlo: “Subito le candidature, fidiamoci della nostra gente”, di G.C.

«O correggiamo le regole assieme oppure è bene che ne discuta il congresso». Gianni Cuperlo, candidato alla segretaria del Pd, è stato applaudito in direzione dal forse-sfidante Renzi quando ha ricordato: «Il congresso sia aperto…». Cuperlo, ha protestato anche lei contro il cambio in corsa delle regole? «Io ho detto che cercare una condivisione sulle regole è un dovere. Naturalmente è una responsabilità che riguarda tutti e nessuno può chiamarsi fuori dalla ricerca della soluzione migliore per il futuro del Pd» Il Pd ha tentato un blitz anti Renzi? Che non è poi riuscito? «Non è questione di blitz. Dobbiamo avere tutti buon senso. Fissare una data certa e consentire in tempi brevi il deposito delle candidature a segretario è segno di una fiducia nella nostra gente. Ed è anche lavia più diretta per evitare che il congresso si faccia ovunque, su giornali, tivù, nelle singole componenti, meno che dove si deve fare nella forma più aperta e inclusiva: il partito e i militanti». A lei conviene la separazione tra segretario e candidato premier? «Non …

“Chi vuol distruggere i partiti”, di Bruno Gravagnuolo

Il diavolo si annida nei dettagli diceva Goethe. Ma questa volta il dettaglio è uno sbrego gigantesco, un pugno nell’occhio sferrato da destra nel buio. Al riparo di un comma di legge da emendare furbescamente. E sono cinque parole da inserire: «sanzione pecuniaria pari al triplo». Con le quali però, una pattuglia di deputati del Pdl, vuole derubricare il finanziamento illecito ai partiti, da reato penale a reato aministrativo. Con relativa sanzione pecuniaria, pari al triplo appunto della somma erogata illecitamente. E il tutto al posto della precedente formulazione dell’articolo 7 della legge 195 del 1974, terzo comma. Che suonava così: «reclusione da sei mesi a 4 anni e con la multa fino al triplo delle somme versate». Insomma lo avete capito. Berlusconi e suoi vogliono che il finanziamento illecito ai partiti, quello che è stata la miccia di tangentopoli, divenga meno di un reato da giudice di pace. Meno di una multa per essere passati col rosso. Indecente, no? Ma anche significativo però. Perché proprio quelli che vogliono abolire del tutto il finanziamento pubblico …

“La mia vita prigioniera in fuga dall’amore violento”, di Giulia

Sto scrivendo nel bel mezzo della notte. Mi trovo isolata dal mondo e lontana dai miei affetti in una casa di cui nessuno sa l’esistenza e che deve rimanere segreta. La zona è sorvegliata in ogni angolo da telecamere. Non scrivo da un carcere. Non è per un reato commesso che mi trovo qui ma per gli sbagli di un’altra persona, una persona che ritenevo mi amasse. Sono chiusa qua dentro senza la possibilità di uscire né di ricevere visite, tutto questo per la mia sicurezza. Questa è la mia storia. Tutto ha avuto inizio circa un anno fa, quando, nel bel mezzo della mia ex spericolata vita è apparso lui: Mario. Come tanti ragazzi della nostra età ci siamo innamorati e abbiamo dato inizio alla nostra storia d’amore. Almeno così la vedevo io, noi ci amavamo anche se lui era molto geloso. Sotto la sua crescente pressione ho cancellato tutte le mie foto perché se no lui si incazzava, così pure i numeri di telefono degli amici maschi. E ancora non bastava per lui. …

“La televisione chiusa per ferie”, di Giovanni Valentini

In Italia, sulla buona televisione c’è rassegnazione intellettuale. (da “Storie e culture della televisione italiana” a cura di Aldo Grasso – Oscar Mondadori, 2013 – pag. 24). Nell’estate delle ferie coatte in città, imposte a milioni di italiani dalle ristrettezze e dalle incognite della crisi economica, la televisione sta offrendo il peggio di sé. Quella pubblica ancor più di quella privata, in rapporto alle sue funzioni e responsabilità. Repliche, scorte di fine stagione, fondi di magazzino: il palinsesto serale dell’intrattenimento non offre una grande scelta né tantomeno un conforto a chi deve rinunciare quest’anno a partire per le vacanze. È soprattutto la fiction di qualità che viene messa in liquidazione, a parte qualche rara eccezione come l’inossidabile serie del commissario Montalbano su Rai Uno. Per il resto, c’è un vuoto di idee e di prodotti. Un danno per gli abbonati che pagano l’abbonamento e una beffa per quanti sono costretti a restare a casa. Il crollo della pubblicità s’abbatte pesantemente su tutta l’editoria, condizionando i bilanci e provocando drastici tagli di spesa. Ma il servizio …