Giorno: 11 Luglio 2013

“Commemorazione del genocidio di Srebrenica”, di Marina Sereni

E’ con profonda emozione che porgo il benvenuto, a nome della Camera dei deputati, ai promotori di questa commemorazione delle vittime del genocidio di Srebrenica, avvenuto nel luglio di diciotto anni fa. Ringrazio, in particolare, il collega Mario Caruso, il presidente Casini, l’ambasciatore Nerkez Arifhodzic, il prof. Antonello Biagini ed il prof. Francesco Guida che hanno deciso di accogliere l’invito a partecipare a questa iniziativa, moderata dallo scrittore e giornalista Guido Rampoldi, che tutti noi conosciamo per la qualità dei suoi saggi e delle sue opere letterarie. Sono altresì grata all’attrice italo-bosniaca Nela Lučić che animerà questo incontro con la lettura di alcuni brani del grande drammaturgo bosniaco Abdullah Sidran, il più grande poeta e scrittore bosniaco, conosciuto anche in Italia per avere sceneggiato alcuni tra i più bei film di Emir Kusturica. Esprimo inoltre il mio più profondo apprezzamento per la scelta di “fare memoria” della tragedia del luglio 1995 anche attraverso la presentazione di alcune struggenti opere del maestro Safet Zec che ha dedicato un suggestivo ciclo pittorico alla tragedia di Srebrenica. Ricordare …

“Se le aziende diventano prede”, di Patrizio Bianchi

La vendita di Loro Piana alla multinazionale del lusso Lvmh ha coinciso con l’ulteriore declassamento da parte di Standard and Poor’s del debito pubblico italiano. L’acquisto è testimonianza del complesso riordino delle attività produttive. Si tratta di un riordino che si sta realizzando in Europa a dodici anni dall’entrata dell’Euro e a quindici anni di avvio di quel fenomeno di globalizzazione che ha ridisegnato la mappa dei vantaggi competitivi a livello mondiale. I nostri punti di forza sono dati da circa 5000 medie imprese famigliari, che hanno affrontato la nuova fase specializzandosi sempre di più in beni di consumo di alta qualità e in beni di investimento sempre più personalizzati per clienti, che sono a loro volta imprese, che si muovono a livello globale. Le imprese, che hanno seguito coerentemente la via del riposizionamento sui nuovi mercati globali, hanno progressivamente aumentato la loro quota di produzione all’estero e progressivamente si sono integrate a li- vello mondiale in circuiti di mercato in cre- scita. Ad esempio i nostri produttori di mac- chine per il packaging dei …

Il testo di riforma del 416ter è adottato all’unanimità dalla commissione giustizia della camera. Un primo impegno concreto contro la corruzione. Ora il voto alla camera

270.000 cittadini hanno chiesto a gran voce la riforma del 416 ter e il testo definitivo è stato appena adottato all’unanimità dalla Commissione Giustizia della Camera. Dal 15 luglio si vota in Aula. Si tratta di un importante segnale che dimostra la volontà politica di intervenire su questa norma cruciale per la lotta alla corruzione in Italia, rispondendo all’istanza della società civile. Dopo 6 mesi di lavoro, finalmente abbiamo un testo definitivo. Merito di una mobilitazione popolare, che per la prima volta e con mezzi innovativi ha dialogato in modo costruttivo con i parlamentari sui temi della corruzione, merito del lavoro dell’intergruppo dei Braccialetti bianchi, i parlamentari di tutti i partiti che da subito hanno sposato la causa. E merito dei relatori in Commissione, Dambruoso (Scelta Civica) e Mattiello (PD), che hanno saputo andare avanti sulla via dell’accordo. Il testo che verrà sottoposto alla discussione e votazione della Camera recita: Chiunque accetta consapevolmente il procacciamento di voti con le modalità previste dal terzo comma dell art 416 bis in cambio dell’erogazione di denaro o di …

“La necessità di separare due destini”, di Luigi La Spina

La ventennale parabola politica di Silvio Berlusconi rischia di chiudersi nel modo peggiore. Non tanto e non solo per lui, se a fine mese la Corte di Cassazione confermerà la sentenza di condanna a quattro anni e la sua interdizione perpetua dai pubblici uffici, ma quel verdetto potrebbe trascinare l’Italia in una grave crisi politica e istituzionale. Tutti i tentativi fatti, finora, per separare le vicende giudiziarie del Cavaliere dai destini del governo, dalle sorti della nostra economia e della nostra finanza, ma soprattutto dalle normali e corrette relazioni tra i fondamentali poteri dello Stato potrebbero dimostrarsi vani. La giornata di ieri, confusa e convulsa nelle aule del Parlamento e sulla piazza di Montecitorio, ma chiara, invece, nel suo preoccupante significato politico, ha annunciato, con la massima evidenza, l’accelerazione di un pericoloso smarrimento delle regole elementari sulle quali si basa una democrazia. Uno smarrimento che è cominciato da anni, che è proseguito con una colpevole assuefazione, sia da parte della classe politica, sia dall’opinione pubblica e che potrebbe portare a gravi conseguenze sul futuro del …

“Maturità, crollano i 100 e lode l’anno nero dei superbravi i presidi: regole troppo rigide”, di Salvo Intravaia

E quest’anno andrà ancora peggio: il numero dei superbravi è destinato ad assottigliarsi ancora. Così mentre gli scrutini sono ancora in corso montano le proteste dei presidi che chiedono una norma “più flessibile”. Anche perché ora la lode vale 10 punti di bonus per l’accesso a Medicina e alle altre facoltà a numero chiuso. Da Nord a Sud, i capi d’istituto censurano l’eccessiva rigidità delle regole per l’attribuzione del massimo punteggio. «Ci sono polemiche diffuse sulla scarsità delle lodi – ammette Gregorio Iannaccone, presidente dell’Associazione nazionale dei dirigenti scolastici – ma non stiamo parlando della tessera del pane. La lode è un fatto eccezionale che necessita di regole rigide». Più diplomatico Giorgio Rembado, presidente dell’Associazione nazionale presidi: «Non si può inflazionare il massimo dei voti – commenta – Ma qualunque meccanismo rigido che vincola ai risultati degli anni precedenti non consente alla commissione d’esame nessuna flessibilità di giudizio e si trasforma in una tagliola». A Milano, in appena due anni, le eccellenze si sono dimezzate. E per la prima volta i classici Berchet, Manzoni e …

Stalking, “Rosi andava protetta. Servono tribunali specializzati”, du Laura Preite

Un primo ammonimento da parte del questore, poi la querela, infine la custodia cautelare in carcere per i casi più gravi. Sono questi i passaggi che possono portare all’allontanamento dello stalker violento dalla sua preda. Anche se non sempre basta, come nel caso di Rosi Bonanno, 26 anni, uccisa di fronte al figlio di 2 anni dall’ex convivente che lei aveva per sei volte denunciato per stalking. Inutilmente. QUELLO CHE DICE LA LEGGE L’ammonimento, è una fase preliminare, la persona viene ammonita dal questore con un provvedimento formale: “Non lo fare più altrimenti si va nel penale”. Poi la vittima può decidere per la querela se l’ammonimento non ha effetto e lo stalker continua. Gli atti persecutori infatti sono sempre punibili “a querela” cioè è la vittima che denuncia e allora parte il procedimento. Basta una prima querela per far partire l’azione penale anche se si possono fare delle “integrazioni” se lo stalker nel frattempo continua. Magistrato e polizia giudiziaria quindi intervengono, verificano le circostanze, e accertano i fatti, se la vittima vive una situazione …

“Giornalismo e potere”, di Piero Ottone

La Fiat al Corriere della Sera? Mi sembra di assistere a un film già visto. Ho alle spalle, anno più anno meno, settant’anni di giornalismo, parecchi trascorsi per l’appunto al Corriere, e posso raccontare che già in un’altra occasione la Fiat diventò l’azionista di punta del giornale. Ma allora tutto era chiaro. Fiat voleva dire in quel frangente (anno 1973) Gianni Agnelli, e Agnelli sapeva diventare, in qualche occasione, un generoso cavaliere. Il Corriere di quel tempo dava fastidio al potere costituito, alla Democrazia cristiana: era troppo libero, troppo spregiudicato. Eugenio Cefis, gran personaggio del tempo, fiancheggiatore del partito dominante, rappresentante di punta in quella che Scalfari e Turani chiamarono in un libro la razza padrona, voleva mettere le mani sul Corriere, portandolo via a Giulia Maria Crespi, ultima rappresentante della famiglia. Agnelli intervenne: un po’ perché contrastava (con Leopoldo Pirelli, con altri grandi imprenditori) Cefis e la razza padrona, un po’ per cavalleria, perché era amico di gioventù di Giulia Maria. Ma non aveva secondi fini. Non pensava minimamente a servirsi del Corriere per …