Giorno: 8 Luglio 2013

“Se per Torino sono tutti nemici”, di Gad Lerner

Marchionne contro tutti? Non si ricordano precedenti al rimbrotto indirizzato dal direttore dello stabilimento di Pomigliano contro un vescovo colpevole di solidarizzare con i lavoratori della sua diocesi, senza distinzione di etichetta sindacale. Indispettito da un pastore che aveva ricevuto anche i Cobas — perché no? — e si era permesso di raccomandare al gran capo della multinazionale di non badare solo al profitto, con zelo degno di miglior causa il dottor Figliuolo ha pensato bene di lanciargli un’accusa priva di senso: cioè di essersi messo dalla parte dei violenti. Per la verità monsignor Depalma era, sì, andato ai cancelli in un sabato di lavoro e di protesta, ma per raccomandarvi «più umanità da parte di tutti», spiegando ai lavoratori che «non si vincono le battaglie lanciando accuse gli uni contro gli altri». Perché allora la dirigenza Fiat ha pensato di coglierlo in fallo, quasi che il monito rivolto a Marchionne («non si badi solo al profitto») fosse un atto di lesa maestà? Temo che l’ennesimo infortunio di una comunicazione Fiat che sembra non contemplare …

“Abbandono scolastico, lascia uno studente su cinque”, di Alessia Camplone

Vanno via in silenzio. Lasciano quasi sempre senza dire nulla. I maschi abbandonano più delle donne. Lasciano al sud più che al nord. Sono gli “early school leavers”, studenti che abbandonano precocemente la scuola. Non studiano più. E molto spesso nemmeno lavorano. Quello della dispersione è un fenomeno dove l’Italia ha un primato tristemente negativo. La conferma arriva dagli ultimi dati del Ministero dell’ istruzione, dell’università e della ricerca (il Miur). Seguono di pochi giorni le statistiche dell’Ocse. I dati del Miur, per il 2012, mettono il nostro Paese in quart’ultima posizione in Europa. Dietro di noi paesi come Spagna e Portagallo. Va meglio la Grecia. «Nella graduatoria dei ventisette Paesi Ue – si legge nel rapporto del Miur – l’Italia occupa ancora una posizione di ritardo». E lo stesso ministro Maria Chiara Carrozza, nel presentare le linee programmatiche davanti alle Commissioni riunite del Senato e della Camera ha evidenziato la necessità di una “politica di lungo respiro” per contrastare il fenomeno. Rispetto all’anno precedente un lieve miglioramento c’è stato. Ma non significativo. E l’Italia …

“Il lavoro: banche dati, microchip e borse di tirocinio ecco il piano del governo per occupare i giovani”, di Valentina Conte

Quarantotto ore per tirare fuori i giovani italiani dal cono d’ombra in cui la crisi e la mancanza di prospettive li ha ricacciati. E accompagnarli verso un dignitoso percorso di formazione, stage o apprendistato. Una chimera? Piuttosto un piano concreto, allo studio del governo, per mettere in moto la Youth Guarantee, il programma europeo di sostegno all’occupazione dei giovani. Dopo le parole del Consiglio europeo di fine giugno, degli incontri di Roma e Berlino, è il momento dei fatti. Presa in carico, orientamento, formazione, tirocinio, mediazione per l’inserimento lavorativo o l’avvio di un’attività autonoma. Questo il modello operativo “chiavi in mano” che Isfol e Italia Lavoro, le due agenzie governative specializzate in materia, hanno elaborato e sottoposto all’attenzione del ministro Giovannini. E che già questa settimana sarà discusso con enti locali e Camere di commercio, la “cabina di regia” prevista dal recente decreto lavoro. Un traguardo ambizioso che stavolta l’Italia non può fallire, a meno di buttare al vento i soldi dell’Europa: un miliardo subito, nel prossimo biennio, un altro mezzo miliardo dal 2016. I …

“Creare lavoro non solo difenderlo”, di Mario Calabresi

Nei primi cinque mesi dell’anno sono fallite in media 35 imprese al giorno, questo significa che dall’alba al tramonto si certifica la fine di un’attività ogni venti minuti. Si spengono le luci delle aziende e quelle dei negozi, questa è l’emergenza dell’Italia, anche se si continua a parlare molto di più di Imu, di Province e di Ruby. Si parla di deindustrializzazione del Paese, chi è qui fatica e rischia di chiudere, chi può se ne va attratto dalle sirene delle regioni oltreconfine (oggi sono molto più calamitanti la Savoia, la Carinzia, il Canton Ticino o la Slovenia rispetto alla Romania o alla Cina del decennio scorso) e chi è fuori non ci pensa più a venire da noi. La settimana scorsa Confindustria ha lanciato l’allarme sugli investimenti esteri in Italia crollati del 70 per cento nel 2012: sono le multinazionali che non mettono più piede nel nostro Paese scoraggiate dalle troppe incertezze del nostro sistema. L’idea prevalente, pur di fronte a questi dati, resta però che il lavoro si difende, non che si crea. …

“Abolite le Province ma non la mia”, di Ilvo Diamanti

È singolare, ma anche significativa, la vicenda delle Province. Da oltre trent’anni si parla di cancellarle o, comunque, di ridurle sensibilmente. Con effetti del tutto opposti. Erano, infatti, 95 negli anni Settanta. E già si parlava di “abolirle”. Rimpiazzarle con altri enti intermedi. Negli anni Novanta sono salite a 103. E oggi sono divenute 110. Il problema è che le Province non sono solamente ambiti amministrativi e di governo locale, ma rappresentano, da sempre, un riferimento dell’appartenenza territoriale per le persone. Insieme alle città e almeno quanto le Regioni, le Province servono a “posizionarci” e a definirci, rispetto agli altri “italiani” (come rilevano le indagini di Demos pubblicate, da quasi vent’anni, su Limes). Anche perché costituiscono sistemi urbani, economici, sociali e, in parte, politici omogenei. Non a caso le mappe elettorali che realizzo, da tanti anni, dopo ogni elezione hanno, come base, le Province. E, almeno fino a ieri, hanno riprodotto e dimostrato la sostanziale continuità dei comportamenti di voto, nel corso del dopoguerra. Coerentemente con i lineamenti economici e sociali del Paese. E delle …

Ghizzoni lunedì mattina in visita di verifica agli scavi di Pompei

La vicepresidente della Commissione Cultura guiderà una delegazione di parlamentari. Una delegazione di deputati della Commissione cultura della Camera, guidata dalla vicepresidente Manuela Ghizzoni, si recherà nella mattinata di lunedì 8 luglio in visita all’area archeologica di Pompei. L’obiettivo è verificare le condizioni del sito, lo stato di attuazione dei progetti, la situazione del personale. “Pompei, con la sua bellezza impareggiabile, deve diventare una risorsa, non un problema” dichiara la vicepresidente. L’obiettivo è verificare le condizioni del sito, lo stato di attuazione dei progetti, la situazione del personale. La delegazione, guidata da la vicepresidente della commissione, la modenese Manuela Ghizzoni, e dalla deputata napoletana Luisa Bossa, ex sindaco di Ercolano, incontrerà la sovrintendente Elena Cinquantaquattro, il sindaco di Pompei Claudio D’Alessio, una delegazione di sindacati e lavoratori dell’area archeologica. “Consideriamo Pompei una delle priorità del lavoro di recupero che il Governo deve fare sui beni culturali del nostro Paese – dice Luisa Bossa – la presenza sul posto dei deputati della Commissione risponde sia al bisogno di acquisire direttamente elementi di conoscenza sulla situazione sia …