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“Isee più attento alle famiglie numerose”, di Matteo Prioschi

Il Governo recepirà le richieste delle commissioni per favorire i nuclei con più figli e i disabili. Il viceministro Guerra: il testo definitivo pronto in poche settimane Debutto a gennaio per il nuovo strumento. Via libera con osservazioni da parte del Parlamento al nuovo riccometro. Ieri le commissioni riunite Finanze e Affari sociali della Camera hanno dato parere positivo, dopo quello giunto il 1° agosto dalle commissioni Finanze e Lavoro del Senato, allo schema di decreto del presidente del Consiglio dei ministri che aggiorna profondamente l’indicatore della situazione economica equivalente. Ora il testo dovrà tornare al Consiglio dei ministri per il via libera finale e l’applicazione che potrebbe avvenire a gennaio. Alcune delle osservazioni sono condivise da entrambi i rami del Parlamento. In particolare si chiede che siano escluse dal campo di applicazione dell’Isee le prestazioni assicurate dal sistema previdenziale e da quello sanitario. Suscita perplessità, inoltre, il meccanismo previsto per il trattamento delle persone disabili e non autosufficienti in quanto, in presenza di un reddito dell’interessato molto basso o nullo ma con beni patrimoniali, la detrazione prevista dall’Isee potrebbe non operare pienamente. Il Governo viene invitato anche a riconsiderare quanto previsto per i proprietari di casa, perché l’aver portato le franchigie in conto reddito invece che sul patrimonio può comportare distorsioni a svantaggio di chi, pur proprietario, si trova in condizioni di basso reddito. Per questo motivo le commissioni di Camera e Senato auspicano che la franchigia per i proprietari della prima casa torni in conto patrimonio. Per le famiglie più numerose, invece, si ritiene opportuno rivedere la franchigia sulla prima casa e quella massima di 10mila euro prevista per la determinazione del patrimonio immobiliare.
Soddisfazione per il parere favorevole è stata espressa dal viceministro al Lavoro Maria Cecilia Guerra che ha seguito passo passo la nascita del nuovo indicatore: «Sono molto contenta di aver ricevuto parere positivo da entrambe le Camere e che il provvedimento possa procedere. Le osservazioni delle Commissioni sono state ampie ma rispettose del nostro lavoro e non mettono in discussione le scelte di fondo, per esempio in relazione ai controlli e all’Isee corrente, che sono due punti tra i più innovativi del provvedimento».
Il nuovo riccometro in effetti nasce per individuare meglio la condizione economica delle famiglie e modulare di conseguenza la compartecipazione delle stesse alle prestazioni sociali con l’obiettivo di una maggiore equità, nonché per ridurre il fenomeno delle truffe, oggi favorito dal fatto che molti dati rilevanti ai fini Isee sono autodichiarati e i controlli non sono sistematici. In questa prospettiva è stato previsto che in futuro si utilizzeranno anche le informazioni già disponibili negli archivi Inps e dell’agenzia delle Entrate, finiranno sotto la lente i patrimoni mobiliari e verrà valutato diversamente rispetto al passato quello immobiliare.
Il Governo, comunque, terrà conto di alcune richieste delle commissioni parlamentari: «Le osservazioni – prosegue il viceministro Guerra – ci portano a rafforzare alcune attenzioni che erano già presenti nel decreto operando una parziale ridefinizione di alcune franchigie e un maggior attenzione per la disabilità». Altro aspetto che sarà valutato riguarda le famiglie più numerose, quelle con almeno tre figli: «Già la norma di legge ci invitava a fare attenzione alla disabilità alle famiglie numerose quindi se Camera e Senato ritengono che tali aspetti vadano più accentuati, rispetteremo le indicazioni».
Il tutto con tempi molto rapidi, perché i tecnici del ministero del Lavoro si sono mossi già dopo le indicazioni del Senato. «All’inizio di settembre – precisa il viceministro – licenzieremo il provvedimento e cercheremo di avere velocemente il parere del Mef, così da poter avere la prima applicazione a gennaio-febbraio». Quanto, invece, a un utilizzo dell’Isee anche per calcolare l’Imu, il viceministro sottolinea che tale ipotesi richiede comunque una norma specifica dato che ora per legge il riccometro si può utilizzare solo per le prestazioni sociali.

Il Sole 24 Ore 07.08.13