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«Ora basta propaganda, pensiamo tutti al Paese», di Arturo Celletti

L’Imu non è, non può essere, una priorità. E mettere in campo 4 miliardi ogni anno per eliminare l`imposta sulla prima casa è un errore, un imperdonabile errore di politica economica».
Matteo Colaninno, responsabile economico del Pd, sospira e va avanti, mettendo il Pdl sul banco degli imputati: «…Sì, un errore. Lo dico io, lo dice il Pd, ma lo dicono anche Confindustria, sindacati, imprenditori, Fondo monetario. Tutte le persone di buon senso sanno che il dibattito sull`Imu è scadente e scaduto.»

Che vuole dire?
Che l`Imu è solo una bandierina mediatica agitata da mesi dal Pdl. Che sull`Imu si è fatto per troppo tempo solo propaganda».

Il premier Letta ha però preso un impegno e il Pdl ha votato la fiducia tenendo conto delle sue assicurazioni sull`Imu.

È vero e troveremo una soluzione, ma necessariamente l`approdo dovrà essere diverso dai singoli punti di partenza delle singole forze politiche. Il Pdl dovrà fare delle rinunce, dovrà accettare dei compromessi, dovrà pensare al Paese e alle sue sofferenze. E, alla fine, il premier e il ministro dell`Economia dovranno trovare la via d`uscita mettendo a punto una proposta di mediazione perché l`esenzione totale dell`Imu sulla prima casa non è possibile.
E perché anche il Pd ha le sue priorità.

E si prepara a rivendicarle?
Non si tratta di rivendicare, si tratta di ricalibrare le scelte di politica economica. Si tratta di capire che per noi non c`è l`Imu, c`è la necessità assoluta di accantonare risorse per rifinanziare gli ammortizzatori sociali. Questa dovrà essere anche la priorità numero uno del governo. Vede, c`è la ripresa economica, ma il dramma della disoccupazione è tutt`altro che vinto. Perderemo ancora posti di lavoro e avremo più che mai bisogno di avere garantiti gli ammortizzatori sociali. Mancano 1 miliardo e duecento milioni per il 2013 e per il 2014 è tutto da vedere. Insisto: trovare 4 miliardi e metterli tutti sull`Imu in una fase così è un errore che non possiamo permetterci e che il Pd non accetterà mai di commettere.

C`è una sola priorità per il Pd?
No, c`è un altro punto decisivo: salvare il Paese. E per questo dico al Pdl di accettare, come noi, mediazioni e compromessi. È una fase delicata, complessa, dove l`unico vero obiettivo è guidare l`Italia fuori da una crisi economica che appare infinita. Oggi si intravede una possibile inversione del ciclo economico e aprire una crisi disordinata e incontrollata sarebbe una sciagura.

Sta dicendo che una crisi ci respingerebbe sul fondo?
Esattamente questo. Letta ha fatto bene, ha restituito all`Italia credibilità, ma il mondo ci guarda e una crisi di governo riscatenerebbe i dubbi della comunità politica e finanziaria. E allora dobbiamo tutti riflettere: saremmo folli se dessimo l`immagine di un Paese ingestibile e vanificassimo i sacrifici degli italiani.

Ora però la sentenza Mediaset rende tutto terribilmente più complicato.
Il nostro elettorato fatica di più a comprendere e ad accettare un governo Pd-Pdl e io comprendo il loro disagio, capisco la loro insofferenza… Però non abbiamo alternative. Possiamo allora essere solo ancora più esigenti e chiedere al governo di accelerare e di continuare a produrre ancora più fatti, ancora più leggi, ancora più atti concreti. Chiediamo risultati immediati e percepiti dall`opinione pubblica. E di mettere da parte bandierine me diatiche. Il governo non va avanti a ogni costo, va avanti se è in grado di fare questo, di far voltare pagina al Paese, di far tornare a crescere l`Italia.

Anche la cancellazione dell`Iva è una bandierina mediatica?
No, l`aumento va scongiurato e ce la metteremo tutta. Per i cittadini. Perché non si può più andare avanti con “tasse, tasse e tasse”. E perché agosto può essere il mese per mettere a punto i prossimi interventi: ammortizzatori, esodati, e più soldi a imprese e famiglie. Possiamo farcela. Serve solo un di più di responsabilità da parte di tutti.

da Avvenire 07.08.13

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