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“Luciano, quando tocca a te tocca a te”, di Roberta Maggio

Nelle parole di Ligabue ci ho letto solo la rabbia e il dispiacere per “tutta questa bellezza senza navigatore”Che poi, secondo me, lui non è nemmeno contento. Che il giorno in cui si presentava il suo nuovo disco (si dice ancora disco?) la frase che è rimbalzata di più sui giornali è che non voterà alle primarie del Pd. E che un minuto dopo molti lo abbiano tirato per il gilet per attaccagli spillette. Lui che non ha mai fatto mistero delle sue posizioni politiche, ma che ha sempre detto che i cantanti devono fare i cantanti e che noi non dobbiamo dare troppa importanza alle canzoni. Che non dobbiamo badare al cantante, insomma.
Che poi, secondo me, non è nemmeno vero. No, non che non voterà alle primarie o che è deluso dal PD o dalla politica. Perché non potrebbe esserlo? Penso sia normale soprattutto in un momento difficile come questo provare disaffezione, sconforto, indignazione. Quello che non credo è che lo sfinimento a cui dà voce questo disco non sia un punto di partenza per un colpo di reni.
L’altro giorno mi sono persa la sua conferenza stampa perché, ironia delle coincidenze, stavo lavorando proprio per queste primarie, affinché le persone abbiano ancora voglia di venire a dire la loro, a votare “per chi”, ma anche “perché”.
Ma riascoltando le sue parole io ci ho letto solo la rabbia e il dispiacere per “tutta questa bellezza senza navigatore”.
Scegliamolo un navigatore per questo partito e per questo Paese che guardiamo distratti come fosse una moglie.
Luciano, magari non verrai a votare o forse sì. Io ci andrò perché me lo hai detto tu, in uno di quei pezzi che non ci canti quasi mai nei concerti, ma che noi continueremo a chiederti nei raduni: c’è chi sceglie e chi fa scegliere. Io so solo che quando tocca a te, tocca a te.

da Europa Quotidiano 25.11.13