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Disoccupazione record fra i giovani

Ennesimo allarme dall’Istat: nel mese di ottobre il tasso di disoccupazione si conferma al 12,5% e tra i giovani (15-24 anni) tocca il nuovo record assoluto pari al 41,2%. “Ancora in crescita il tasso di disoccupazione ed in modo preoccupante il tasso degli scoraggiati nella ricerca di lavoro.
I dati rilevano una maggiore fragilità e disagio tra i giovani e i lavoratori precari. Questo in uno momento in cui la media europea invece vede una inversione di tendenza con un calo della percentuale di disoccupati.
Ancora una volta l’Italia è quindi in ritardo, ma con alcuni accorgimenti possiamo recuperare in tempi brevi: un maggiore investimento nella rete dei servizi di welfare che crei occupazione o che la faccia emergere dal lavoro nero con adeguati incentivi, accelerazione nei pagamenti dei debiti delle PA, avvio di meccanismi di flessibilità in uscita dal mondo del lavoro per accelerare stabilizzazioni e turn over in grado di occupare energie fresche e competenti.

Ma dare anche certezze per gli esodati già salvaguardati (nemmeno la metà ha ricevuto la comunicazione formale) e soluzione per le categorie ancora escluse e già sostanzialmente escluse da ogni protezione sociale. Se non torniamo a dare certezza e serenità alle persone i consumi interni resteranno congelati a lungo e la ripresa si allontanerà”. Così Cecilia Carmassi, responsabile Politiche sociali e lavoro.

Il numero degli scoraggiati, coloro che non cercano lavoro perché ritengono di non trovarlo, nel terzo trimestre del 2013 sale a 1 milione 901 mila. Lo rileva l’Istat, spiegando come non si era mai registrato un livello cosi’ elevato.

Gli occupati sono 22 milioni 358 mila, sostanzialmente invariati rispetto al mese precedente e in diminuzione dell’1,8% su base annua (-408 mila). Il tasso di occupazione, pari al 55,5%, aumenta di 0,1 punti percentuali in termini congiunturali ma diminuisce di 1,0 punti rispetto a dodici mesi prima. Il numero di disoccupati, pari a 3 milioni 189 mila, rimane sostanzialmente invariato rispetto al mese precedente ma aumenta del 9,9% su base annua (+287 mila).

Nuovo record della disoccupazione giovanile a ottobre. Il tasso calcolato dall’Istat ha raggiunto il massimo storico del 41,2%, in aumento di 0,7 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 4,8 punti nel confronto tendenziale. In termini assoluti, i disoccupati tra 15 e 24 anni sono 663 mila.

L’incidenza dei disoccupati di 15-24 anni sulla popolazione in questa fascia di età e’ pari all’11,0%, in aumento di 0,1 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 0,6 punti su base annua. Il numero di individui inattivi tra i 15 e i 64 anni diminuisce dello 0,2% rispetto al mese precedente (-25 mila unita’) ma aumenta dello 0,4% rispetto a dodici mesi prima (+55 mila). Il tasso di inattività si attesta al 36,4%, in calo di 0,1 punti percentuali in termini congiunturali e in aumento di 0,2 punti su base annua.

A ottobre l’occupazione rimane invariata in termini congiunturali sia per la componente maschile sia per quella femminile. Su base annua l’occupazione cala sia per gli uomini (-2,3%) sia per le donne (-1,0%). Il tasso di occupazione maschile, pari al 64,6%, aumenta di 0,1 punti percentuali rispetto al mese precedente ma diminuisce di 1,5 punti su base annua. Quello femminile, pari al 46,5%, rimane invariato in termini congiunturali mentre diminuisce di 0,4 punti percentuali rispetto a dodici mesi prima. Rispetto al mese precedente la disoccupazione mostra un lieve aumento per la componente maschile (+0,2%) e una lieve diminuzione per quella femminile (-0,3%). In termini tendenziali la disoccupazione cresce sia per gli uomini (+14,5%) sia per le donne (+4,6%). Il tasso di disoccupazione maschile, pari al 12,0%, rimane invariato rispetto al mese precedente e aumenta di 1,6 punti percentuali nei dodici mesi; quello femminile, pari al 13,2%, rimane invariato rispetto al mese precedente, mentre aumenta di 0,6 punti su base annua. Il numero di inattivi diminuisce nel confronto congiunturale per effetto del calo della componente maschile (-0,4%), mentre resta invariata quella femminile. Su base annua l’inattivita’ cresce tra gli uomini (+1,1%) mentre resta ancora invariata tra le donne.

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