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newsletter n° 3 – Febbraio 2009 – Anno II

Chiusa parentesi, punto e a capo

Ricorro alla punteggiatura per raccontare il mio stato d’animo e ciò che penso di quanto accaduto in questi giorni.

Chiusa parentesi, perché il lavoro che ci aspetta nelle prossime settimane – e che prosegue l’impegno dei 15 mesi alle nostre spalle che ci separano dalla nascita del PD – intende rilanciare il progetto politico che ci ha indotto a dar vita, non a un nuovo partito, ma ad un partito nuovo.

Punto e a capo, perché alla luce dell’esperienza fatta, ed anche degli errori che abbiamo commesso, dobbiamo ricalibrare i nostri obiettivi e prendere atto che siamo in presenza di interlocutori (mi riferisco ovviamente alla maggioranza) inaffidabili. Continueremo a fare le nostre proposte, ma faremo ancora di più opposizione ad un Governo inadeguato e ogni giorno più assente e timido davanti alla più spaventosa crisi che abbia mai colpito il nostro Paese.

Sottoscrivo in pieno l’ottimo intervento del neo segretario Dario Franceschini all’Assemblea nazionale di sabato scorso (http://www.pdcarpi.it/?p=1366).

Per quanto mi riguarda, riduco tutto a 5 temi che, in vista delle prossime elezioni amministrative ed europee, dobbiamo presidiare dall’opposizione: lavoro, sapere, laicità, sicurezza e territorio.

Intorno a queste 5 parole chiave si può costruire un percorso per uscire dalla crisi che attanaglia il PD e guardare al futuro. Sono gli ingredienti fondamentali, ma hanno bisogno del lievito che le democratiche e i democratici italiani ci chiedono dall’inizio di questo cammino. Questo lievito è l’unità e ci richiama ad una responsabilità collettiva. Sono certa che ritroveremo tutti assieme la forza per andare avanti, e insieme a Dario Franceschini rilanciare il nostro progetto politico per cambiare l’Italia.

Manuela Ghizzoni

Mutatis Mutande, di Giovanni Taurasi

Sono stato con il cuore in gola per tutta la lunga giornata di sabato. Che ansia. Con Manuela ci siamo sentiti in più di un’occasione. L’ho chiamata sin dal mattino presto. Lei era partita all’alba, perché l’Assemblea nazionale era convocata per le 10,00. “Ma sei sicura? Potrebbe succedere di tutto con questi meccanismi di voto!!”. “Non ti preoccupare – mi tranquillizzava – prevarrà la responsabilità”. Eppure la paura cresceva con il trascorrere delle ore. Mi chiedevo: “E se vince lui?” No dico, vi rendete conto. Sono settimane che fa dichiarazioni allucinanti. Solo in serata ho potuto tirare un sospiro di sollievo. Ma che paura ho avuto. Ancora tremo. Comunque, tutto è bene quel che finisce bene. È arrivato secondo e ha vinto il migliore. Ma vi immaginate che tragedia se avesse vinto Povia con “Luca era gay”.

Incontro con le RSU di Carpi, Campogalliano, Novi e Soliera

Venerdì ho incontrato insieme al collega Ivano Miglioli le rappresentanze sindacali del distretto carpigiano, e ho intenzione di incontrare a breve anche le associazioni datoriali e gli imprenditori, per esporre le proposte del PD e discutere sulle iniziative da mettere in campo contro la crisi.

Il distretto carpigiano, pur partendo da una situazione economica più solida di altri territori, sta subendo pesantemente gli effetti della congiuntura. Abbiamo riscontrato molta preoccupazione tra i lavoratori per l’incremento della disoccupazione, che ha subito nei comuni dell’Unione Terre d’Argine (Carpi, Campogalliano, Novi e Soliera), un aumento drammatico dell’85%. In termini assoluti si tratta di oltre 500 disoccupati in più. Dietro a questi freddi numeri si nascondono lavoratori, persone, famiglie. Ad essi poi si aggiungono coloro che subiscono la crisi, ma sono invisibili per il mercato del lavoro – precari, lavoratori a tempo determinato, collaboratori a progetto – ai quali non è stato riconfermato il contratto. Donne e uomini che pagano sulla propria pelle gli effetti di una crisi che parte da lontano, ma che sconta l’assenza di un Governo inadeguato e indifferente. È urgente rendere disponibili immediatamente le risorse per gli ammortizzatori sociali, come concordato con le regioni, e delineare un sistema di ammortizzatori che sia in grado di proteggere il mondo del precariato e i lavoratori delle piccole e medie imprese che non godono di protezioni sociali. Il Governo ha varato incentivi che riguardano solo la grande impresa (come il settore dell’auto), ma ha completamente trascurato le piccole e medie imprese. Il PD ha proposto invece sgravi fiscali per il lavoro autonomo e le piccole e medie imprese, e punta sulla difesa del made in Italy, strategica per il distretto. Proposte concrete e realizzabili, che possiedono la copertura finanziaria. Sono urgenti in particolare misure che affrontino le specificità del distretto carpigiano e che riguardino le imprese del tessile, e chiederemo di inserire nel pacchetto anticrisi tutele e incentivi per il settore. Anche per il meccanico sono necessarie misure appropriate, in grado di sostenere imprese e lavoratori, perché la crisi la si affronta e la si contrasta assieme, e non contrapponendo il mondo del lavoro, dell’impresa e della cooperazione, come invece ha fatto il Presidente del Consiglio. Come sempre, lavorò in questa direzione, in difesa degli interessi della comunità locale e del suo sistema produttivo. Nei prossimi giorni depositerò anche un’interrogazione parlamentare per far sentire la voce della periferia, che sempre meno viene presa in considerazione dal Governo, che, di fatto, sottovaluta la crisi.

Manuela Ghizzoni

Per saperne di più

https://preview.critara.com/manughihtml/?p=2301

Uscire dalla crisi. 16 miliardi per 7 obiettivi

Il Pd propone una manovra anticiclica per 16 miliardi di euro, circa un punto di Pil, che si articola intorno a sette obiettivi principali:

1. Sistema universale di ammortizzatori sociali

Nell’immediato:

a) l’introduzione di una misura temporanea di sostegno al reddito dei precari e degli altri lavoratori che perdono il lavoro e sono sprovvisti di copertura assicurativa, da associare ad attività di formazione e programmi di reinserimento lavorativo;

b) l’innalzamento della copertura Cassa integrazione ordinaria e straordinaria anche alle piccole imprese, che solo così possono sopravvivere e non creare ulteriore disoccupazione;

c) la sospensione del pagamento delle rate del mutuo contratto per l’acquisto dell’abitazione di residenza per i lavoratori che perdono il posto di lavoro.

In prospettiva, va realizzata una organica riforma del sistema degli ammortizzatori sociali in modo da arrivare all’istituzione di un sussidio unico di disoccupazione, di cui possa beneficiare chiunque perde il proprio posto di lavoro, inclusi i precari.

2. Aumento del potere d’acquisto delle famiglie con una riduzione della pressione fiscale sui redditi medio-bassi. Aumento delle detrazioni sui redditi da lavoro dipendente, autonomo e da pensione, a partire dai redditi e dalle pensioni più basse, per dare, attraverso questa via, alla fine della legislatura, 100 euro in più al mese per i redditi fino a 30.000 euro l’anno.

3. Promozione di nuova occupazione femminile: meno costi per l’impresa che assume una donna; meno tasse sul reddito da lavoro delle donne; sostegno all’imprenditoria femminile, anche attraverso il microcredito; accompagnamento degli interventi fiscali con politiche di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro e con il potenziamento di servizi di cura per la famiglia.

4. Green economy per rilanciare la nostra economia rendendola più competitiva, per attivare fra nuovi lavori e riqualificazione (o almeno “salvataggio”) di quelli esistenti, un milione di posti di lavoro nei prossimi cinque anni e rispettare gli impegni presi a livello europeo.

5. Aumento degli investimenti pubblici in infrastrutture con priorità alle opere immediatamente cantierabili dei Comuni; si potrebbe così far partire entro il mese di giugno un programma di piccole e medie opere immediatamente cantierabili, ora bloccate dalla legge 133/2008, e avviare in tempi contenuti un piano straordinario di riqualificazione degli edifici pubblici, scuole soprattutto, per migliorare l’efficienza energetica e la messa in sicurezza.

6. Sostegno alle imprese sia rafforzando Confidi, sia garantendo il regolare e tempestivo pagamento delle pubbliche amministrazioni, sia ripristinando l’automatismo dei crediti d’imposta per la ricerca, gli investimenti, le ristrutturazioni. Il Pd propone inoltre una serie di interventi fiscali per il lavoro autonomo e le imprese. Tra questi, il potenziamento del forfettone fiscale: per lavoratori autonomi, piccoli imprenditori e professionisti innalzamento del limite di fatturato a 70.000 euro l’anno e del limite di spesa per la disponibilità di beni strumentali a 45.000 euro nel triennio; la riduzione della ritenuta d’acconto applicata sui ricavi dei professionisti (dal 20 al 10%) per evitare ricorrenti crediti fiscali; per il biennio 2009-2010; l’introduzione di un moltiplicatore pari a 2 per la deducibilità degli oneri finanziari derivanti dagli investimenti produttivi effettuati nel biennio 2007-2008, aggiuntivi rispetto alla media del triennio precedente; l’azzeramento per il biennio 2009-2010 dell’imposta sostitutiva sul reddito, attualmente prevista al 27,5%, per le ditte individuali e società di persone in contabilità ordinaria per la parte di reddito re-investita in azienda; la sospensione del tetto alla deducibilità degli interessi passivi per il biennio 2009-2010 per i soggetti Ires.

7. Difesa e valorizzazione del made in Italy, con la ricerca e con l’innovazione ma anche tutelando marchi e denominazioni e contrastando il dumping sociale e lo sfruttamento del lavoro minorile.

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Lo stupro non è uno spot

Ma Roma è diventata davvero così invivibile? Insicura nonostante tutte le promesse del sindaco Alemanno in campagna elettorale e i manifesti che da mesi predicano tolleranza zero contro il crimine. Ma non è così e la città sembra che sia diventando sempre più buia sia nel suo orgoglio di capitale sia nell’illuminazione stradale che diventa sempre più carente.

Il giorno di San Valentino, una coppia di fidanzatini, 14 anni lei e 16 lui, mentre passeggiava vicino il Parco della Caffarella – in una zona centrale della capitale – è stata aggredita: lui è stato picchiato, lei stuprata. Le uniche indicazioni che si sanno sono quelle tipiche che aggiungono odio all’odio: i responsabili non sono italiani ma probabilmente dell’est europeo. Gli aggressori, dopo aver portato via soldi e cellulari, sono fuggiti.

A prescindere dalla condanna dell’atto, anche questa volta la destra ha voluto cavalcare la solita strategia di dare un connotato al crimine. Ovviamente un connotato etnico. “Il questore mi ha riferito che i due violentatori avrebbero un accento dell’est e una carnagione scura. Potrebbero essere rom”, ha dichiarato dalla Slovenia il sindaco Gianni Alemanno.

In serata è partito da piazza Zama un corteo di Forza Nuova diretto alla Caffarella. Lo striscione con cui movimento di estrema destra apriva la ficcolata recitava “per voi bestie nessuna pietà”. Questo, purtroppo, sembra il sentimento che si sta diffondendo tra la gente in maniera sempre con maggiore forza. Nel frattempo anche a Bologna e a Milano due giovani donne denunciavano una violenza da parte di due stranieri.

Per Marco Minniti, ministro dell’Interno del governo ombra del Pd, “c’è una vera e propria emergenza nazionale nel campo della sicurezza e in particolare per la violenza contro le donne. Si è sbagliato a sottovalutare e si sta continuando a farlo. E’ evidente che prima di tutto c’è un problema di controllo del territorio in aree cruciali del paese. La strada finora perseguita non ha dato i risultati. Dopo i gravi tagli operati dal governo proprio sulla sicurezza si tratta ora di predisporre un piano straordinario per il controllo del territorio a partire dalle città, impegnando le forze di polizia e dotandole, anche attraverso un decreto legge, dei mezzi e degli uomini che possano renderlo concretamente operativo. Se il governo imboccherà questa strada l’opposizione farà fino in fondo la sua parte”.

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“Per unire, non per dividere”

“Vorrei dire alla Carta della nostra Repubblica, alla Carta per la vita del nostro popolo, alla Costituzione: noi ti vogliamo bene, noi ti amiamo”. Oscar Luigi Scalfaro inizia così il suo discorso alla manifestazione organizzata dal Pd a piazza Santi Apostoli in difesa della Costituzione.

Il presidente emerito della Repubblica è il solo a parlare sul palco allestito nel centro della piazza gremita di bandiere: “Questa Carta – continua Scalfarlo – è stata scritta all’Assemblea Costituente per tutto il popolo italiano. È una Carta destinata a tutti, ed è nata con un solo scopo: quella di unire il popolo italiano, non per dividere”. “Nessuno – ammonisce il Presidente emerito della Repubblica – la usi per dividere”.

”Chi arriva a dire che la nostra Carta costituzionale é nata da una filosofia comunista lo fa perché questo é frutto di assenza, di ignoranza”. Nel suo intervento, Scalfaro si é rivolto alla nostra Carta costituzionale come se fosse una persona, dandole del tu e chiedendole scusa ‘’se in questi giorni sono tornati dei commenti che – ha detto – non servono al tuo onore”. La piazza accoglie le parole dell’ex Capo dello Stato con un applauso, un fragoroso battimano che nemmeno il freddo consegnato dalla sera riesce a smorzare. “Questa Carta – continua il senatore a vita – in questi sessantenni è stata una garanzia. Per questo bisogna conoscerla per essere capace di viverla e per essere capace di difenderla”.

Il Presidente emerito, quindi, introduce nel suo discorso il tema caldo degli ultimi giorni: lo scontro istituzionale tra governo e Quirinale.”Il presidente del Consiglio – ammette Scalfaro davanti alla folla – in questi giorni ci ha preoccupato”. Bastano queste parole per far sì che dalla piazza si levino dei fischi, ma l’ex Capo dello Stato frena gli animi e prosegue a parlare: “Io magistrato sento il dovere di guardare tutte le posizioni”, spiega ripercorrendo i fatti degli ultimi giorni. “Quando uno prepara una norma e per farla si é perso tanto tempo, poi non si può caricare la colpa su altri”. Ed ancora: “Quando il governo vuole arrivare ad uno scopo e trova un ostacolo, capisco che si può anche avere una reazione e dire cose inopportune”. Ma, sottolinea Scalfaro, “certe cose le ha dette alla televisione, ha detto che lui ha giurato sulla Costituzione, ha poi parlato di rispetto delle procedure e che le modifiche alla Carta si fanno solo con i due terzi del parlamento. Ha detto che i suoi rapporti con il Quirinale sono buoni e spero che così proseguano. Ma siccome io sono stato testimone delle prime dichiarazioni del premier e delle seconde, quindi ho titolo per parlare, mi rivolgo al presidente del Consiglio per ricordargli che la Carta unisce e non divide”.

Scalfaro, nel suo intervento, parla anche della giornata di protesta organizzata dalla Cgil ed esprime l’amarezza per le divisioni che si sono andate create nel corpo sindacale. “Domani c’é una grande manifestazione del sindacato ed é una sofferenza per tutti che i sindacati si siano rotti, perché vuol dire dare una parte di vittoria alla controparte. Invece, vorrei che domani partecipassimo tutti con spirito unitario” alle manifestazioni promosse dalla Cgil. Per Scalfaro in questo momento “é bene avere uno spirito unitario perché questa é la forza della politica, quella con la ‘P’ maiuscola”

A margine della manifestazione a piazza Santi Apostoli, ha parlato anche Walter Veltroni: «L’idea che il presidente del Consiglio abbia pensato di trasferire il potere legislativo nelle mani di una sola persona è estranea alla Costituzione». «Questa manifestazione – ha aggiunto il segretario del Pd – è fatta per difendere il valore fondamentale della Costituzione che è nata in un momento drammatico dopo la liberazione dal fascismo e ha ancora uno straordinario valore».

“Le cose dette e poi smentite in questi giorni da Berlusconi non cancellano l’idea di una sua insofferenza per tutte le regole, a partire dalla Costituzione – ha aggiunto Antonello Soro, capogruppo del Pd alla Camera, anche lui in piazza – noi crediamo che l’Italia abbia bisogno di equilibrio e moderazione. Il presidente Napolitano rappresenta questa garanzia”.

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Il neo-segretario del PD Dario Franceschini ha giurato sulla Costituzione e ha criticato Berlusconi, affermando: “Il premier ha in mente un paese in cui il potere sia concentrato nelle mani di una sola persona”21 febbraio 2009

Scuola, Pd a Gelmini: intervenga su abusi istituti privati o paritari

“Il Pd ha presentato una interrogazione al ministro Gelmini per sapere se è vero, come denunciato lo scorso febbraio dalla trasmissione televisiva ‘presa diretta’, che in Italia vi siano istituti privati e paritari che assumono insegnanti precari con stipendi irrisori o addirittura nulli, in cambio dei punteggi in graduatoria, e che, dietro un lauto compenso da parte delle famiglie, assicurino il rilascio del diploma in assenza di frequenza degli studenti e senza che gli stessi affrontino un regolare corso di studi e serie prove di verifica di quanto appreso via via durante l’anno scolastico. Per questo, il Gruppo del Pd ha invitato il ministro a disporre un ispezione in tutta Italia al fine di debellare questi abusi che screditano la scuola, danneggiano e truffano le famiglie in palese violazione con il dettato costituzionale”.

Lo rendono noto la capogruppo del Pd nella commissione Cultura della Camera, Manuela Ghizzoni, la responsabile scuola del Pd, Maria Coscia e i tutti i deputati del Pd nella commissione Cultura della Camera.

13 febbraio 2009

“Università, l’allarme di Tomasi conferma le nostre critiche”

L’on. Manuela Ghizzoni, capogruppo in commissione Cultura alla Camera, commenta le affermazioni del Presidente Napolitano contro i tagli all’università e risponde al grido d’allarme lanciato nei giorni scorsi dal rettore dell’Ateneo modenese Aldo Tomasi. Ecco il testo della sua dichiarazione.

“Già a luglio, in completa solitudine, avevamo rilevato come i tagli imposti dalla manovra estiva di Tremonti avrebbero portato molti atenei al collasso tra il 2010 e il 2011. L’Università di Modena e Reggio Emilia, a quanto dichiarato dal rettore, è in profonda difficoltà finanziaria, e di questo passo rischia il fallimento entro il 2011. Un fallimento che non sarebbe solo dell’Università, ma di tutto il sistema-Modena che trae, dalla ricerca e dall’investimento sulla conoscenza, l’impulso per la crescita e l’innovazione. Le parole di Tomasi confermano le nostre critiche.

Le responsabilità di questo stato di cose sono del Governo che con la politica dei tagli al sapere ha compromesso non solo la funzionalità degli Atenei ma anche la didattica e la ricerca universitaria, fattori strategici che costituiscono il volano per la crescita di ogni economia. Inoltre, le nostre critiche all’ultimo decreto (n. 180) che è intervenuto sui concorsi universitari e sul diritto allo studio lasciando praticamente inalterati i tagli ai trasferimenti, sono ancora più valide oggi perché, davanti alla congiuntura negativa, è necessario investire sul sapere. Quando l’onda lunga della crisi sarà passata, solo coloro che hanno potenziato scuola, università e ricerca, potranno competere sullo scenario globale.

Gli altri paesi lo hanno capito, mentre noi restiamo il fanalino di coda in Europa e siamo destinati a pagare pesantemente gli effetti della crisi oggi, e a restare indietro in futuro, quando la crisi sarà superata. E’ apprezzabile che la Regione abbia aperto un tavolo di confronto con gli atenei, ed è giusto che si trovino sedi operative per definire politiche universitarie regionali, ma non è tollerabile che questo diventi un pretesto per proseguire la politica di disimpegno e di tagli del Governo”.

23 febbraio 2009

Per saperne di più

“Misure urgenti per il distretto carpigiano”

PDModena.it, 24 febbraio 2009

Lezioni a rischio, impossibile fare bilanci

PDModena.it, 24 febbraio 2009

Distretto ceramico, il governo istituisca un tavolo

PDModena.it, 13 febbraio 2009

I debiti delle scuole arrivano in Aula a Montecitorio: una interrogazione dell’On. Ghizzoni al question time

4 febbraio 2009

Newsletter numero 3 – 25 febbraio 2009

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