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“Tagli, maestro unico, precari – La scuola scende in piazza”, di Salvo Intravaia

ROMA – Sarà una conclusione di anno scolastico decisamente movimentata per la scuola italiana che scenderà in piazza a più riprese contro i provvedimenti del governo. Ad aprire un mese di marzo costellato di iniziative di protesta saranno Cgil e Cobas della scuola. Tantissime le ragioni che nelle prossime settimane porteranno in piazza migliaia di lavoratori della scuola, c’è solo l’imbarazzo della scelta: dai tagli agli organici, al maestro unico passando per il diritto di sciopero.

Oggi, nella Capitale sono previste due diverse manifestazioni: alle 9 a piazza Montecitorio l’Flc Cgil manifesta contro la “norma ammazza precari”, quella che “intende abrogare le norme sulla stabilizzazione dei lavoratori precari dell’università, della ricerca e di tutta la pubblica amministrazione”. Il piano-Fioroni, che prevedeva la stabilizzazione di 180 mila precari (docenti e Ata) della scuola, è stato affondato da qualche mese. E alle 16,30 a largo Ponchielli Cub, Confederazione Cobas e SdL Intercategoriale davanti la sede della Commissione di garanzia manifesteranno contro “l’abolizione del diritto di sciopero”.

Il 15 marzo (sala Pintor via Scalo San Lorenzo) alle 9.30 i Cobas e il Coordinamento nazionale precari della scuola organizzeranno un’assemblea nazionale di tutte le componenti. Sullo sfondo il no al taglio di 87 mila docenti e 42 Ata (amministrativi, tecnici e ausiliari), all'”espulsione dei precari della scuola”, alla maestra unica, all’aumento degli alunni per classe, alla proposta Aprea sulla scuola e alla proposta Gelmini sul reclutamento dei docenti.

Tre giorni dopo, mercoledì 18 marzo, gli aderenti alla Cgil e alla Gilda degli insegnanti scenderanno in piazza per lo sciopero generale della categoria. I precari che rischiano di ritrovarsi fra qualche mese senza posto di lavoro sono 114 mila. La Gilda ha aderito alla manifestazione indetta dalla Flc Cgil e “si augura che anche gli altri sindacati convergano su quella data, così da rinnovare quell’unità che ha animato la grande manifestazione nazionale del 30 ottobre scorso”, dichiara Rino Di Meglio. Il 28 marzo i Cobas organizzeranno una manifestazione nazionale (ore 10 piazza della Repubblica) che avrà la sua conclusione con lo sciopero generale del 23 aprile.

Ma anche gli altri sindacati si stanno movendo. La Cisl scuola, fa sapere il suo segretario generale Francesco Scrima, se non si risolverà la questione organici scenderà in piazza, probabilmente ad aprile. E anche la Uil sta affilando le armi. “Sarà una conclusione di anno scolastico di forte mobilitazione”, promette Massimo Di Menna. Per la Uil sono due le priorità cui il governo deve porre rimedio. La questione dei precari che rimarranno a migliaia senza posto e senza stipendio e la questione-organici del primo ciclo. “Senza risposte concrete da parte del governo – dice Di Menna – andremo in piazza”.
La Repubblica,6 marzo 2009

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