Giorno: 7 Agosto 2009

Intervista a Vasco Errani “Il governo lo dica: sta smantellando la sanità e i servizi”, di Felicia Masocco

Azzerato il Fondo per la non autosufficienza, scippato il Fondo sociale, i Fas usati come bancomat. Regioni al bivio: o chiudono gli ospedali o vanno in rosso. Vasco Errani, presidente dell’Emilia Romagna e della conferenza delle Regioni. Ancora un incontro col governo dal quale siete usciti insoddisfatti. Perché? «L’incontro è stato negativo perché il presidente del Consiglio non ha dato una risposta alle questioni precise da noi poste già un mese fa. Su tutte, la questione dei Fas su cui non c’è assolutamente chiarezza, si programmano e riprogrammano le risorse, si usa il Fas come un bancomat anche per la spesa corrente. Basti pensare al finanziamento dato all’azienda dei rifiuti di Palermo! E non ci sono garanzie e trasparenza rispetto ai piani di investimento che le Regioni debbono fare con le risorse che il governo si era impegnato a garantire. Si tratta di oltre 23 miliardi e 600 milioni. Il problema è molto serio perché noi stiamo programmando gli investimenti, se non abbiamo la certezza delle risorse, si blocca tutto, continueremo a tenere bassi gli …

“Bocciare è un fallimento”, di Anna Maria Ajello*

L’incremento delle bocciature negli esiti scolastici ha attivato reazioni diverse centrate sul fenomeno in sé e sulla scuola oggi. Bocciare vuol dire aver fallito: per chi? La bocciatura è un evento traumatico per gli alunni respinti, anche per quelli che sembrerebbero curarsene meno. Ma la bocciatura è anche un fallimento professionale per gli insegnanti. Per qualsiasi professionista un fallimento comporta la riflessione accurata su ciò che è successo, sulle cause, sui provvedimenti e sugli strumenti per evitarlo in futuro. A scuola questo è avvenuto o sta avvenendo? Se, finito l’anno scolastico, si spera in un’annata migliore con gli alunni rimasti, vuol dire che le bocciature e il conseguente fallimento vengono liquidati come «mancata voglia di studiare» da parte degli alunni bocciati, e lì finisce la questione. Questi eventi invece sono spie di un insuccesso professionale e vanno fronteggiati con strategie riparative, riflettendo su ciò che si può fare e su come organizzare diversamente il lavoro a scuola. Che cosa succede invece al ragazzo bocciato? L’esito più rilevante di una bocciatura è che prende piede nel …

“‘Stessi stipendi’. L’ultima battaglia dei prof precari”, di Alessandro Barbera

Quando l’avvocato lo scorso 11 marzo gli ha comunicato la vittoria in Tribunale era incredula. «I miei colleghi erano scettici, e io con loro. Ero convinta che alla fine avrebbero respinto l’istanza». Invece il giudice del Tribunale di Tivoli Attilio Mari, con il fascicolo 2693/07 gli ha riconosciuto la ricostruzione della carriera, 1976 euro lordi di arretrati e il pagamento delle spese legali alla controparte. Ma ancora più incredula è stata quando prima il 9, poi il 16 giugno e il 19 giugno quest’ultima, ovvero il ministero dell’Istruzione, rinunciando ad ogni ricorso, gli ha riconosciuto l’anzianità maturata e la differenza di stipendio che sana la differenza con i colleghi di religione. Alessandra Bove ha quarant’anni, è di Roma ma insegna italiano a Palombara Sabina, piccolo Paese disperso nelle campagne romane di Monterotondo. Dopo cinque anni di precariato l’anno scorso è diventata insegnante di ruolo. Per molto tempo, a sua insaputa, aveva guadagnato meno dei colleghi insegnanti di religione. Circa 96 euro lordi, quanto valgono due scatti biennali di stipendio. Un giorno del 2006 la contatta …

“La disfatta di Francoforte”, di Massimo Giannini

L’autolesionistica battaglia persa sull’oro, per puro e insensato “arditismo” finanziario, è un paradigma del logorante declino politico cui l’esecutivo e la maggioranza di centrodestra si stanno condannando. Il “non expedit” della Bce sulla tassazione delle riserve auree della Banca d’Italia è qualcosa di più dell’inevitabile mannaia calata sulle velleitarie forzature del nostro ministro dell’Economia. Rappresenta, plasticamente e simbolicamente, l’inappellabile bocciatura di un metodo di governo fondato sullo strappo delle regole, più che sulla produzione di riforme. Sul salto nel cerchio di fuoco, più che sulla soluzione dei problemi. Sulla rappresentazione propagandistica, più che sull’azione pratica. È stata una mossa allo stesso tempo arrogante e disperata. Che senso aveva inserire a tutti i costi in un decreto, già di per sé discutibile per forma e per contenuto, una norma palesemente contraria al Trattato Europeo, e quindi naturalmente illegittima anche rispetto alla Costituzione italiana? Che senso aveva esporre il Paese al giudizio negativo di un’importante istituzione comunitaria, che aveva già formalmente espresso in due diverse occasioni la sua netta opposizione giuridica rispetto alla famigerata Golden Tax? Nessun …

“Chi è il nemico dell’unità d’Italia”, di Mercedes Bresso*

Caro direttore, fra meno di due anni cade il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, ma sembra che la questione sia vissuta con un certo imbarazzo dalla compagine attualmente al governo, discretamente impermeabile alle inquietudini di Carlo Azeglio Ciampi e del Capo dello Stato, Giorgio Napolitano. In questa cornice, noi presidenti di Regione abbiamo un compito non facile: come far capire che si può – si deve – essere per il federalismo senza per questo essere contro l’unità nazionale? Come distinguere la lunga battaglia per un assetto istituzionale più moderno dalla lotta, tecnicamente reazionaria, di chi vorrebbe farci regredire, restituendo piena applicazione al concetto di sangue e suolo? E come, infine, far capire che non abbiamo niente in comune con austriacanti e sanfedisti, tutti appartenenti alla medesima schiera di revisionisti che punta a riscrivere l’intera storia nazionale, dipingendo come una masnada di banditi e usurpatori le figure migliori degli ultimi due secoli, da Cavour ai fratelli Rosselli e da Garibaldi fino ai magistrati Falcone e Borsellino? La mia opinione circa la necessità di pervenire rapidamente a un …