Giorno: 15 Agosto 2009

Buon ferragosto

Manuela Ghizzoni e la Redazione augurano un buon ferragosto (e una buona domenica 16 agosto) agli affezionati lettori, agli amici che interagiscono e arricchiscono questo sito, a chi scrive e segnala notizie e curiosità, a chi protesta e a chi sollecita a fare meglio. Domani i quotidiani non usciranno. Ci ritroviamo lunedì

L’Aquila corre contro il tempo

L`Aquila corre contro il tempo I cantieri periferici avanzano senza sosta, ma la ricostruzione del centro storico rispetto a questo è un gigantesco esperimento sociale. “Noi abruzzesi siamo una cavia di un modello completamente nuovo in cui non possiamo decidere nulla”. Parla Rita Innocenzi, 39 anni, minuta e tostissima capa degli edili della Cgil, la Fillea. Il modello di cui parla è il modello delle C.A.S.E. (complessi antisismici sostenibili ed ecocompatibili), i 4.950 appartamenti che saranno realizzati – e saranno realizzati davvero, su questo ci possiamo giurare – in 19 aree intorno a L`Aquila. In questi immobili costruiti in un lampo sopra speciali piastre antisismiche, e che saranno consegnati (già arredati) tra la fine di settembre e la fine dell`anno, ci finiranno più o meno 15.000 persone. Probabilmente ci resteranno a lungo. Un`operazione da mezzo miliardo di euro fortissimamente voluta da Silvio Berlusconi, che oggi verrà all`Aquila, e dal suo proconsole, il capo della Protezione Civile Guido Bertolaso che qui gode di pieni ed estesissimi poteri. Invece di seguire il modello tradizionale preferito dalle autorità …

“Camilleri, il dialetto non esiste”, di Federica Fantozzi

Andrea Camilleri, autore di romanzi polizieschi che hanno per protagonista il fascinoso commissario Montalbano di Vigata, ha al suo attivo una piccola grande vittoria. Ha patrocinato la rinascita del dialetto siciliano, sparso a piene mani tra le sue pagine e sbarcato così, un po’ di soppiatto e talvolta controvoglia, nella testa dei lettori. Compresi quelli (tanti) del Lombardo Veneto. Camilleri, la Lega rilancia il suo chiodo fisso: dialetto a scuola, nella toponomastica, nelle etichette alimentari, nei sottotitoli delle fiction tv… «Il dialetto non è solo importante, è la linfa vitale della nostra lingua italiana. Ma in sé e per sé non ha senso, se non è dentro la lingua. Soprattutto l’insegnamento del dialetto a scuola è una proposta insensata. Vede, il rischio in Italia era la perdita del dialetto. Ma non si può andare all’opposto ed eleggere il dialetto a lingua». Qual è il rischio che si corre? L’isolamento? La frammentazione? «Il dialetto non esiste. Esistono, come diceva Pirandello, le parlate. In Sicilia ce ne sono tante quante sono le città, e il catanese è …

“Gli affari tedeschi dei boss”, di Francesco La Licata

Quasi mille gli affiliati in esilio: è la Germania la nuova patria della ’ndrangheta calabrese. ’Ndrangheta regina delle mafie, più della celebratissima Cosa nostra. Sembra proprio la «Santa» calabrese l’organizzazione criminale più ricca e potente del momento. Traffica in droga, armi e rifiuti tossici e riesce, con relativa facilità, a riciclare e investire gli ingenti ricavati delle numerose attività illecite. Il territorio scelto per riprodurre il «brodo di coltura» calabrese è la Germania, dove le «famiglie» (le cosiddette ’ndrine) si sono insediate sin dagli Anni Ottanta, riproponendo l’identico modello sperimentato nelle varie zone della Calabria. Accantonato il business dei sequestri di persona – ritenuto «dispendioso» per gli affiliati esposti a troppi pericoli e poco remunerativo rispetto al rischio della gestione di un ostaggio – i boss calabresi si sono buttati su attività redditizie che consentono, proprio per la facilità di acquisizione del denaro liquido, l’ingresso nelle attività lecite. E così, secondo il Procuratore di Stoccarda, Helmut Krombecher, soltanto i mafiosi residenti in Svevia «hanno lavato e investito oltre 900 milioni di euro in immobili e …

“Sulla disunità d’Italia”, di Luca Ricolfi

Sarà perché ultimamente la Lega fa le bizze, sarà perché sta nascendo un «partito del Sud», sarà perché Ernesto Galli Della Loggia, sul Corriere della Sera, ha energicamente protestato contro il modo in cui (non) ci stiamo preparando al 150° dell’Unità d’Italia, sta di fatto che quello dell’unità o disunità del Paese è diventato il tema dominante dell’estate. Ma forse sarebbe meglio dire che è tornato ad esserlo, visto che di questione meridionale si parla da sempre, anche se con accenti del tutto nuovi da quando, alle elezioni politiche del 1992, la Lega è diventata un attore fondamentale del nostro sistema politico. Da allora la «questione meridionale» non si impone più in quanto tale, ovvero in modo autonomo, bensì come l’altra faccia di una questione nuova, la «questione settentrionale». Ora non sono più gli italiani che si chiedono come aiutare il Mezzogiorno a uscire dalla sua arretratezza economica e civile, ma sono i cittadini settentrionali che si chiedono se il costo delle politiche a favore del Mezzogiorno non sia divenuto insostenibile. La questione meridionale classica …