Giorno: 14 Agosto 2009

“Temiamo nuovi blitz agostani. Lavoro, la Fiom lancia l’allarme”, di Valerio Ceva Grimaldi

Concluso positivamente il caso Innse, il leader Gianni Rinaldini guarda al futuro dell’industria italiana. Con apprensione per le nuove vertenze. «Ma la riconversione ecologica delle produzioni è una priorità». «La vertenza della Innse si è conclusa positivamente. Ma quest’esperienza ci dice che, in queste situazioni, non esiste una sola modalità di lotta. Bisogna considerare la situazione che ti trovi di fronte e i tuoi obiettivi. La priorità, comunque, è salvaguardare l’unità dei lavoratori. E fare attenzione alle nuove vertenze». Poche ore dopo la soluzione del caso dell’Innse, il segretario nazionale della Fiom Cgil, Gianni Rinaldini, parla con Terra. E pensa al dopo. Alle emergenze dimenticate dai media. Alle nuove forme di lotta e alle opportunità, concrete, fornite dalla riconversione delle tecniche di produzione. «Alla Innse sono saliti sul carro gru – ricorda – perché non c’erano altre forme di protesta percorribili. A Melfi fu usata un’altra modalità: il blocco dei cantieri». La flessibilità applicata alle forme di lotta. Ma in giro per l’Italia ci sono anche altri casi, di cui però nessuno parla. «Prendiamo la …

“Quei deputati che scopriranno l’inferno delle carceri”, di Adriano Sofri

L’Unione Europea ha fissato, attraverso un tormentato itinerario legislativo, gli spazi minimi che gli allevatori devono assicurare ai polli da carne e alle galline ovaiole. Può darsi che qualcuno ne sorrida: è umano. Se avesse visto le gabbie o i capannoni in cui i polli sono stipati in 20 e più in un metro quadro, e anchilosati, e avvelenati dall’ammoniaca delle loro deiezioni accumulate, ne avrebbe pena, e avrebbe pena di sé e delle uova e dell’arrosto che mangia. Grazie alla norma dell’Europa, sullo spazio di un foglio protocollo conducono la loro esistenza tre galline. Non è facile da figurarsi, dite? Infatti. Poco fa la Corte europea per i diritti di Strasburgo ha stabilito che anche gli animali umani in gabbia –nel caso, un detenuto rom bosniaco, Izet Sulejmanovic- debbano avere un proprio spazio minimo, senza di che chi li reclude è colpevole di trattamenti inumani e degradanti: lo Stato italiano è stato condannato a risarcire il detenuto con la cifra di mille euro. Simbolica, ma neanche tanto. La Corte europea ritiene che un essere …

L’ora di rompere il silenzio: se le donne ritrovano la voce

Dove sono? dove siete? Dietro la crisi della condizione femminile lo specchio di un Paese fermo, impaurito. Incapace di affrontare le differenze che non sia attraverso la soluzione immediata della violenza. Da «Indovina dove sono», la domanda di una ragazza che telefona contenta alla madre dal bagno attiguo alla camera da letto del presidente del Consiglio, è partita la catena: e voi dove siete? Dove sono gli italiani, dove sono le donne?, si chiedeva l’altro ieri Nadia Urbinati, docente di Teoria politica, mentre ci parlava di «democrazia docile e apatica». Le ha risposto Lidia Ravera: «La nostra rivoluzione è stata interrotta. Riportiamo i corpi in piazza, contiamoci per contare». Di rivoluzione interrotta parla oggi Simona Argentieri, psicoanalista: «I diritti sono ereditati ma non ereditari». Arrivano in dote alle nuove generazioni ma facilmente si possono perdere. Nelle pagine di Forum Paola Concia, deputata, propone di ripartire «dalla forza di quel che si è conquistato in questi anni, come ci hanno mostrato gli operai dell’Innse». Centinaia di lettori e lettrici hanno scritto e partecipato ai blog dell’Unità. …

“Il Sud batte il Nord anche alle scuole medie”, di Salvo Intravaia

Più cervelloni al Sud negli ultimi esami di terza media. Secondo il monitoraggio condotto per l´Invalsi (Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione) dalla Rete scolastica bresciana (sulla base dei questionari compilati e inviati on line dai presidenti di commissione) sugli esami di licenza media svolti lo scorso mese di giugno, sono stati proprio i ragazzini delle regioni meridionali a strappare alle commissioni giudicatrici il maggior numero di votazioni massime: 10 decimi. Il dato si riferisce a 439 mila studenti ed è quasi definitivo. Dopo le polemiche sugli esiti degli esami di maturità (col boom di “lodi” nelle regioni meridionali contestato dai leghisti), sulle prove Invalsi (con studenti e insegnanti del Sud retrocessi dall´Invalsi dal primo all´ultimo posto per “comportamenti opportunistici”) e il niet ai presidi meridionali pronunciato dal consiglio provinciale di Vicenza, con tutta probabilità anche su questi dati si aprirà l´ennesima diatriba. Prof meridionali troppo generosi o ragazzini effettivamente più preparati? Quest´anno, per effetto delle novità introdotte dal ministro dell´istruzione Mariastella Gelmini, la scuola elementare e media …

“Un trimestre non fa primavera”, di Alberto Bisin

Continuano a rincorrersi gli annunci della fine della crisi e dell’inizio della salvifica ripresa: il presidente Obama la settimana scorsa, poi la Fed, e infine ieri la Banca Centrale Europea. Anche i mercati azionari, che tipicamente anticipano la ripresa rispetto al ciclo economico, paiono quantomeno ottimisti. Ma veniamo da un anno di politiche monetarie estremamente espansive in tutto il mondo e i mercati sono carichi di capitali investiti in liquidità e quindi assetati di rendimenti e di rischio. Le banche centrali poi, come del resto i governi, dopo un anno di brutte notizie hanno tutto l’interesse a diffondere la buona novella dell’imminente ripresa. I governi, in particolare, sono pronti a dichiarare il successo delle proprie misure di stimolo fiscale. Commentando l’ottimismo del presidente Obama la scorsa settimana, su queste colonne, argomentavo che in realtà poco sappiamo su quando inizierà la ripresa. E nulla è cambiato. Continuiamo a saperne poco. E’ notizia di ieri, ad esempio, che la Francia e la Germania, unici in Europa, hanno segnato un andamento del Pil addirittura positivo nel secondo trimestre …

“Pubblica insicurezza”, di Riccardo Bocca

I tagli dei fondi rendono la vita degli agenti impossibile. E lasciano i cittadini senza protezione. Mentre partono le ronde, ecco in quali condizioni opera la polizia italiana. Ci sono due parole che irritano profondamente i poliziotti italiani. La prima è ‘ronde’: le cosiddette associazioni di volontari per la sicurezza. Quelle tanto apprezzate dal ministero dell’Interno, e che stanno per pattugliare le nostre città (sperando non finisca sempre come a Massa, dove lo scorso 26 luglio una ronda di destra e una di sinistra si sono a prese a pugni e seggiolate). La seconda parola sgradita, invece, è ‘militari’. Almeno quelli utilizzati, da circa un anno, per arginare la delinquenza urbana. Secondo il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, è merito loro se in certi quartieri i reati sono diminuiti del 40 per cento. Al contrario, i poliziotti li considerano “perfetti in guerra ma non nell’ordine pubblico”. E, per giunta, ironizzano, “dobbiamo fargli da balia”. Polemiche su polemiche. È questa la quotidianità degli agenti di pubblica sicurezza. Si dicono dimenticati. Stanchi. Avviliti. E delusi, soprattutto. …