Giorno: 11 Agosto 2009

“Sarebbe una scala mobile locale”, intervista a Cesare Damiano

“Sembra che il governo abbia già dimenticato di aver firmato solo pochi mesi fa a Palazzo Chigi un accordo sul modello contrattuale con le parti sociali, esclusa la Cgil, per legare le retribuzioni a fattori come la produttività e i risultati economici”. Cesare Damiano, responsabile del lavoro del Pd, boccia senza mezzi termini l’ipotesi del governo di stabilire differenziali salariali in base al costo della vita tra Nord e Sud. “Pensare al ripristino di un’uniformità retributiva in base al costo della vita regionale, oltre a essere fuori tema rispetto alla riforma contrattuale”, sostiene, “equivale a reintrodurre una scala mobile territoriale che avrebbe lo svantaggio di solidificare le differenze, intorno a un parametro che nulla ha a che fare conla competitività”. Al contrario, per Damiano “vanno incentivate imprese e lavoratori a produrre di più” per “innescare una competizione virtuosa”. Come replica al premier che ritiene giusto legare i salari al diverso costo della vita tra Sud e Nord? E’ un falso problema. Il problema è che i salari sono bassi: per una competizione virtuosa bisogna premiare …

“Tempi ancora lunghi per la vera ripresa” intervista a Marco Deaglio, di Mario Margiocco

Un anno fa la finanza mondiale viveva in modo sempre più pericoloso. Grazie ai massicci interventi di banche centrali e governi, non c’è stato il tracollo. Ma non si capisce bene da dove potrà venire il rilancio, né quando, dice Mario Deaglio, ex direttore del Sole 24 Ore, editorialista della Stampa e professore di economia internazionale a Torino. Nella primavera 2008, con un’analisi intitolata “La resa dei conti”, Deaglio anticipava molti giudizi su cause e portata della crisi. E ora, a che punto siamo? Professor Deaglio, che fiducia dare ai segnali positivi su produzione, export e altre voci in vari paesi? Il sistema globale si sta divaricando. Da un lato abbiamo Cina, India, alcuni altri Paesi asiatici, il Brasile, dove crisi ha voluto dire essenzialmente un rallentamento della crescita che ora sta più o meno ripartendo. Nei Paesi sviluppati invece la crisi si identifica con mutamenti strutturali importanti. È una malattia da cui si guarisce in fretta o no? Non lo so, trovo che le analogie con l’influenza suina siano utili. Abbiamo una malattia di …

“Luna park Italia. Alla fiera delle veline tra ragazze e ragazzi innocui e pronti a tutto”, di Claudio Camarca*

Venghino signori, venghino. Alla sagra della carne umana offerta un niente al chilo. Esposta tra gli arrosticini di pecora e lo zucchero filato. Sulla passerella improvvisata di fianco il Luna park, lungo la spianata polverosa un passo dal mare d’Abruzzo, l’Adriatico placido e limaccioso gettato come un lenzuolo sporco a lambire le spiagge dell’ex Jugoslavia, terra di conflitti fin de siecle generatori di badanti e prostitute trafficate lungo costa qui da noi. Montesilvano. Provincia di Pescara. Serata calda di fine Luglio. Si presenta la manifestazione «Mister & Miss più belli di Italia». Ragazzotti blandamente palestrati e aspiranti veline donate alla piazza da mamme scalmanate e padri armati di videocamera. Famigliole turistiche assiepate su sedie in plastica. Bambini ipnotizzati da luminarie e festoni. Popmuzik sparata dalle casse stereo troneggianti i lati del palco. La presentatrice fuori peso strizzata in lycrapantacollant e sandali alla schiava declama nomi degli sfilanti e città di provenienza. Quelli ancheggiano e posano sbilenchi. Mimano ossute modelle intraviste in TV, figure sparse fuoriuscite dal caravanserraglio dei reality show. Concorrono in abito da sposa …

“Il piano casa deturpa da Nord a Sud”, di Vittorio Emiliani

Tutti i rischi della nuova edilizia. I grigi capannoni cementizi sfigurano già tanti paesaggi italiani. Tuttavia, con alcune delle leggi regionali partorite dal Piano Casa del Primo Immobiliarista, il cav. Berlusconi, andrà molto peggio. Nel Veneto l’ampliamento di quelli esistenti arriva al 20% della superficie coperta: uno di 5.000 mq si dilaterà a 6.000 (a 7.500 mq qualora il proprietario li adegui al risparmio energetico). In Lombardia avverrà di peggio: chi li demolisce e li ricostruisce in toto, potrà riutilizzarli a fini residenziali. Lo prevedeva la primissima bozza del Piano Casa berlusconiano: cambiare la destinazione d’uso come cambiarsi la camicia, ma la misura (un flagello per l’urbanistica delle nostre città e periferie) era stata cassata per l’intervento della Conferenza Stato-Regioni. Tuttavia qualche Regione (vedi Lombardia) se l’è tenuta di riserva, mentre altre prevedono agevolazioni parziali. Qualcuna (vedi Piemonte) consente, entro certi limiti, di soppalcare gli amati capannoni. La Valle d’Aosta si segnala fra le più permissive, con tanti saluti alle bellezze naturali e al turismo di qualità. Ma c’è bisogno di tutta questa fiumana di …

“Chi gioca coi salari”, di Chiara Saraceno

Piuttosto che trastullarsi con l´idea delle gabbie salariali il governo dovrebbe intervenire sulla indegnità di “gabbie territoriali di beni pubblici”, di cui è non marginale responsabile anche il ceto politico locale, presente e passato, spesso con l´uso improprio (clientelare) della Cassa per il Mezzogiorno. Lo stesso ceto che, in barba non solo alle gabbie salariali, ma anche ad ogni criterio di produttività, si assegna lauti compensi per il proprio malgoverno senza che nessuno pensi autorevolmente di intervenire. Dopo i sindacati, anche Confindustria ha osservato che già ora i salari ufficiali sono differenziati per ambito territoriale, anche dopo l´abolizione delle gabbie salariali: perché le aziende più grandi, dove i salari sono in media più alti, sono più diffuse al Nord e perché qui è anche più diffusa la contrattazione aziendale. Viceversa, aggiungo io, al Sud è più diffusa, soprattutto nelle piccole aziende, la pratica di distinguere tra busta paga ufficiale e salario effettivo, con il secondo più o meno sostanziosamente più basso del primo. Fosse solo per questi motivi, non si capisce la ragione per cui …

“Le due Italie della scuola”, di Andrea Rossi

I casi sono due: o al Sud, tra la terza media e la quinta superiore, gli studenti vivono una sorta di metamorfosi oppure nei «cento e lode» distribuiti a pioggia in certe regioni c’è qualcosa che non funziona. Per gli alunni di 14 anni infatti l’Italia è un paese che corre a due velocità: un Centro-Nord dove competono alla pari con i coetanei dei paesi avanzati e un Sud che sprofonda di anno in anno. La fotografia è racchiusa nell’indagine 2009 dell’Invalsi, l’Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo, di istruzione e formazione. Un rapporto lungo 200 pagine che spiega i risultati della «quarta prova» dell’esame di terza media del 18 giugno su 560 mila ragazzi. Un test d’italiano (30 quesiti, punteggio da 0 a 40) e uno di matematica (21, da 0 a 27): grammatica, comprensione del testo, capacità d’argomentazione, equazioni, geometria, logica. Un’istantanea per verificare il livello d’apprendimento. Un banco di prova più per le scuole che per gli studenti. Se così doveva essere, allora ha ragione Giorgio Bolondi, ordinario di Matematica …

“Viaggio nelle cliniche della fertilità”, di Michele Smargiassi

Ogni anno 25 mila coppie europee, e soprattutto italiane, cercano all’estero la fecondazione assistita. Vi raccontiamo il loro viaggio. Venticinquemila europei ogni anno partono sulle rotte della maternità Inseguendo il sogno di un figlio che non possono avere. Una coppia su tre parla italiano. E per aggirare i limiti imposti dalla legge 40 continua a scegliere strutture straniere Dalla Spagna ai paesi dell’Est Ora che la Corte costituzionale ha ridotto i divieti in Italia le migrazioni possono diminuire Migliaia di donne incrociano le dita e sperano che la dura stagione delle valigie sia finita Ma dovrà ancora spostarsi chi punta all’eterologa, soprattutto alla donazione di ovuli. Non hanno le valigie di cartone, ma nei loro beauty-case portano lo stesso carico di ansia di un secolo fa. Anche i nuovi migranti, i nomadi della provetta, lo fanno «per i figli». I figli che non hanno, che cercano, che la scienza può dare loro, ma che in patria non possono avere. Venticinquemila europei ogni anno partono sulle rotte della fertilità, destinazione le accoglienti cliniche private dei paesi …