Giorno: 9 Agosto 2009

“La paura a telecomando” di Ilvo Diamanti

Ora che il decreto sulla sicurezza è entrato in vigore siamo sicuramente più sicuri. Le ronde sono state, finalmente, istituzionalizzate. La clandestinità è reato. Tuttavia, la sicurezza si è affermata anche senza decreti. Lo confermano i dati del Ministero dell’Interno. Nel 2008 il numero dei reati è sceso di otto punti percentuali rispetto all’anno prima. La riduzione riguarda tutti i tipi di delitti. Dalle rapine agli scippi ai furti. Resta il problema della percezione, che tanto preoccupa il centrodestra. Oggi che governa. Assai meno ieri, quand’era all’opposizione. Negli anni del governo guidato da Prodi, quando al Viminale c’era Amato, era legittimo avere paura. Anche se il calo dei reati è cominciato nella seconda metà del 2007. Ed è proseguito nel semestre successivo. Andare troppo a fondo nell’analisi dell’evoluzione dei reati, però, potrebbe sollevare qualche dubbio. Sul fatto che la sicurezza in Italia costituisca un’emergenza. O almeno: un problema emergente. Nuovo. In fondo, risalendo al 1991, quasi vent’anni fa, si scopre che il peso dei reati è superiore a quello attuale: 4666 per 100mila abitanti, allora; …

“Delitti contro le donne. Ormai è strage continua”, di Felicia Masocco

Uccisa a coltellate dal marito in Calabria per la separazione; ferita nel barese dal marito che lei voleva lasciare; picchiata selvaggiamente dall’ex fidanzato a Ferrara. Quando la famiglia diventa un inferno. L’Italia è davvero un paese insicuro, ma le ronde andrebbero fatte nel tinello di casa. È tra le pareti domestiche o le loro propaggini, che si consuma quella che Telefono Rosa definisce «una mattanza senza fine». Un morto ogni due giorni, la famiglia uccide più della mafia. Il 53% degli omicidi avviene nell’ambito dei rapporti di coppia. E nove casi su dieci ad armarsi e a colpire sono gli uomini, racconta un rapporto Eures-Ansa. Le vittime sono quasi sempre donne, spesso colpevoli solo di voler divorziare. Basti dare un’occhiata alla cronaca degli ultimi giorni. SE MI LASCI TI UCCIDO Aveva con sé un coltello e una mannaia. Ha preso il coltello e ha ucciso la moglie che voleva lasciarlo. È successo ieri a Pizzo, in provincia di Vibo Valentia. L’omicida, Francesco Gramendola, 58 anni è stato arrestato poco dopo. Ancora un coltello, ancora un …

“In autunno altri 200.000 posti a rischio”, di Barbara Ardù

Cgia: 2,2 milioni di disoccupati a fine 2009. Franceschini: Berlusconi nega, dove vive? A luglio il Cnel aveva calcolato in circa mezzo milione i lavoratori a rischio nel 2009 e un tasso di disoccupazione in crescita al 9%.Più pessimista la Cgil: tasso al 9,3% nel 2009 e al 10,1% nel 2010. Bonanni (Cisl): tutto dipenderà dai comportamenti di Confindustria, di governo e sindacati. A fine anno arriverà il conto dei disoccupati. E sarà altissimo: due miloni e 200mila. È una previsione nera quella che arriva dagli artigiani di Mestre che guardano con preoccupazione alla ripresa di settembre. Per ora gli italiani, quelli che possono, sono in vacanza. La maggior parte delle fabbriche, in mancanza di ordini, ha chiuso. Niente turnazioni, tanto che il turismo d´agosto sembra reggere. Ma la Cgia di Mestre non vuole «fare del catastrofismo». Lancia un allarme perché «la ripresa dell´attività dopo le ferie – sottolinea il centro studi – suscita sempre grande incertezza per le famiglie italiane. E con la crisi per molti il lavoro sta diventando una fissazione: riapriranno le …

“Fin da piccoli il sapere rende bene”, di Giovanna Zincone

La conoscenza rende. Le persone che hanno imparato di più, attraverso un’istruzione efficiente, guadagnano di più. Ce lo ha ricordato recentemente James Heckman in una bella lezione per gli allievi del Collegio Carlo Alberto diMoncalieri. Il capitale di conoscenza non solo giova agli individui che lo possiedono, ma quando si diffonde a livello collettivo produce benessere per tutti. Al contrario, nelle società povere di conoscenza, i singoli individui competenti e capaci anche al massimo grado non possono mettere a frutto il loro prezioso tesoretto cognitivo, e spesso sono costretti ad emigrare se non vogliono sprecarlo. Insomma, la conoscenza produce sviluppo, ma non bastano singoli punti di eccellenza, serveuntessuto,una «buona media». Finché l’India ha avuto singoli eminenti scienziati non ce l’ha fatta a sviluppare industrie informatiche; le sono stati necessari centinaia di migliaia di tecnici di media qualificazione. Per produrre crescita economica serve una massa critica di buona conoscenza diffusa. E qui veniamo alla mai abbastanza discussa questione meridionale. Poniamo pure (anche se qualche dubbio è lecito) che i numerosi 100 e 100 e lode calabresi …

“Chi ha potere e denaro si sente libero di intimidire la stampa? Non ci stiamo e scenderemo in piazza per dirlo”, di Stefano Corradino

“E’ una violazione dell’Art.21 della Costituzione. Non formale ma sostanziale. In qualsiasi paese normale sarebbe inimmaginabile un presidente del consiglio che intimidisce i giornalisti perché fanno il loro dovere”. Così il segretario del Pd Dario Franceschini, commenta in un’intervista al nostro giornale on line l’attacco di Silvio Berlusconi contro il Tg3. “Se continua così, e penso continuerà, bisognerà promuovere assolutamente una mobilitazione nazionale, trasversale, unitaria”. La sua prima reazione alle parole di Berlusconi sul Tg3 Preoccupazione. Siamo ad una deriva pericolosa. Se un premier prima chiede agli imprenditori di non fare pubblicità sui giornali che scrivono cose sgradite e poi passa ad intimidire le singole testate il passo successivo sarà quello di intimidire i singoli giornalisti. In molti hanno criticato le parole del premier. Tanti ma non tutti quelli che avrebbero dovuto farlo. La gente è in vacanza e la tensione cala? Ciò che temo di più è l’assuefazione. Il fatto che ci si abitui a cose assolutamente inimmaginabili, intollerabili, come fossero inevitabili. E’ in gioco l’art.21 della Costituzione? Certo, ma in ballo non c’è …

“Conversazione sulla RU486: Avanti senza timori sulla strada della ricerca”, di Innocenzo Cipolletta

La ricerca e l’innovazione sono i motori dello sviluppo economico dei paesi. Questo è ancora più vero per i paesi industrializzati che non possono competere con quelli emergenti in base ai costi di produzione. L’uscita da questa crisi finanziaria globale sarà sicuramente trainata dalle innovazioni che si stanno manifestando, al punto che difficilmente la ripresa si baserà sugli stessi consumi e sugli stessi investimenti presenti prima di essa. Le imprese lo sanno e si stanno attrezzando. Quelle che saranno costrette a ripetere lo stesso ciclo di prodotto, dovranno fare molta attenzione ai costi e alla qualità della produzione, perché saranno attaccate dalle imprese dei paesi emergenti che hanno fatto passi da gigante. Come sostenere la ricerca e l’innovazione per permettere al nostro paese di agganciare anche in modo qualitativo la prossima ripresa? I soldi sono necessari e il governo, malgrado un contenimento complessivo dei fondi alle università, ha avviato un meccanismo, per ora solo marginale, che premia la ricerca. Ma la ricerca vive anche di un clima ad essa favorevole, fatto di tolleranza per chi …