“La nuova formazione? Solo un bluff”, di Giunio Luzzato
È stato spacciato come un «nuovo sistema di formazione», ma non risolverà alcun problema e ne creerà molti. Per capire la vera natura della proposta del ministro Gelmini è però prima di tutto necessaria una ricostruzione storica. L’ultimo concorso per essere assunti quali insegnanti sulla base del merito è stato bandito dal ministro Luigi Berlinguer nel 1999. Da dieci anni, si va avanti con le «graduatorie». Poi, nel quinquennio 2001-2006 la ministra Moratti proclamò innovazioni a parole, ma nei fatti lasciò marcire il problema. I posti liberi non venivano coperti, la percentuale di precari tra i docenti aumentò fino al 20%. Nell’anno e mezzo del governo Prodi i ministri Fioroni e Mussi misero le premesse per una soluzione, ma non conclusero. Le graduatorie furono poste “a esaurimento” e fu impostato un piano triennale di 150.000 assunzioni, realizzato circa per metà, che le avrebbe quasi completamente riassorbite: a differenza di quanto qualcuno afferma, non si trattava di “assistenzialismo” con reclutamenti non necessari, ma della mera sostituzione di personale stabile in luogo di quello che ogni anno …