Giorno: 12 Gennaio 2010

"Ricerca, senza soldi la scienza si ferma: tra 10 anni l’Italia non avrà più cervelli" , di Valentina Arcovio

Con i pochi soldi che vengono destinati alla ricerca di base il nostro paese rischia – tra dieci anni – di rimanere senza cervelli. «Se non si sostiene questo tipo di ricerca – dice Roberto Petronzio, presidente dell’Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn) – non si formano menti brillanti e creative. E senza menti brillanti e creative non c’è progresso e innovazione». E’ un po’ come mettere un’ipoteca sul futuro della scienza in Italia. Il pericolo è reale e i numeri sono drammaticamente emblematici. Stando all’ultima rilevazione Istat, sui 18.231 milioni di euro che in totale il nostro paese (Stato e imprese private) investe in Ricerca & Sviluppo (R&S) solo una piccolissima fetta va alla ricerca di base. Tra pubblico e privato, solo il 26 per cento (4.700 milioni di euro) degli investimenti complessivi va a finire nelle tasche dei cervelli che lavorano per creare conoscenza e, quindi, innovazione. «Bisogna mettersi in testa – dice Tommaso Maccacaro, presidente dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) – che non esiste ricerca applicata senza ricerca di base. Senza le …

Cadono le accuse contro Beppino Englaro e le altre 13 persone indagate. Il giudice: "La prosecuzione dei trattamenti non sarebbe stata legittima"

Il Tribunale di Udine ha messo la parola fine alle indagini per omicidio volontario sulla morte di Eluana Englaro, che vedevano come indagati il parde della donna, Beppino Englaro, e altre 13 persone. Il Gip di Udine, Paolo Milocco, ha emesso oggi il decreto di archiviazione, accogliendo un’istanza presentata dalla Procura lo scorso 26 novembre, al termine di quasi un anno di indagini. Secondo il giudice per le indagini preliminari, “la prosecuzione dei trattamenti di sostegno vitale di Eluana Englaro non era legittima in quanto contrastante con la volontà espressa dai legali rappresentanti della paziente, nel ricorrere dei presupposti in cui tale volontà può essere espressa per conto dell’incapace”. In altre parole, chi ha deciso di “sospendere il trattamento e rimuovere i mezzi attraverso cui veniva protratto” lo ha fatto “in presenza di una causa di giustificazione, quella prevista dall’articolo 51 del Codice Penale”, e ha dunque agito nel pieno rispetto delle leggi. “Per uno che ha sempre agito nella legalità e nelle trasparenza non poteva esserci altra conclusione”, ha detto Beppino Englaro in riferimento …