Giorno: 10 Gennaio 2010

Buon compleanno

Care e cari amici, il nostro sito ha recentemente compiuto 1 anno di vita ed è l’occasione per fare un primo bilancio. Le sue radici sono nell’esperienza precedente, nata nel corso della campagna elettorale del 2006. Da un anno a questa parte, il sito ha assunto una nuova veste, sia dal punto di vista grafico che da quello contenutistico, e nuovi obiettivi. In particolare, si è tentato di realizzare uno strumento per interagire con quanti sono interessati ai temi proposti sul sito e al dibattito politico nazionale e locale. In questo lasso di tempo abbiamo ricevuto ben 97.600 contatti, riconducibili a circa 39 mila visitatori unici. È un dato lusinghiero e ci sprona a proseguire il nostro lavoro, che ci pare fornisca un servizio apprezzato da molti. Certamente è utile a noi, perché attraverso il sito riusciamo a comunicare all’esterno, anche se solo molto parzialmente, l’attività del gruppo PD alla Camera dei deputati e a stimolare attraverso la nostra rassegna stampa giornaliera un dibattito tra i visitatori, dai quali riceviamo contributi anche di contenuto critico. …

Fisco, dal governo solo chiacchiere

Pier Luigi Bersani boccia la riforma fiscale rilanciata da Silvio Berlusconi con due sole aliquote, annunciata a più riprese dal 1994. Il segretario del PD in un’intervista al TG1 ha ricordato come “fino a un mese fa eravamo sull’abolizione dell’Irap, sempre chiacchiere e mai un fatto. Comunque la proposta è sbagliata, troppi soldi verso i ricchi. Se vogliamo discutere di Irpef per lavoro e famiglie, di superamento degli studi di settore, lotta all’evasione, di rendita finanziaria si rechi in Parlamento, noi le nostre proposte ce le abbiamo”. Al centro dell’intervista anche gli scontri di Rosarno, per i quali Bersani ha parlato di responsabilità della criminalità organizzata: “Punto uno: la violenza deve essere punita, non ha mai giustificazione. Punto due: se noi in Italia non abbiamo nessuno che voglia raccogliere arance e qualcuno raccoglie arance per noi, questo qualcuno è un essere umano. Bisogna che ce lo ricordiamo, il governo deve lavorare perché venga riconosciuto come essere umano, a meno che il governo stesso non voglia andare a raccogliere le arance”. Nell’intervista si è toccato anche …

"Crollano le accuse a Del Turco", di Fabio Martini

Quel pomeriggio di metà luglio il Procuratore capo di Pescara Nicola Trifuoggi sembrò a tutti sinceramente convinto e convincente nel motivare la richiesta di arresto del presidente della Regione Abruzzo Ottaviano Del Turco, di assessori e funzionari della sua Giunta: «Stavano distruggendo la sanità in Abruzzo», gli indagati sono «schiacciati da una valanga di prove», è dimostrato il pagamento di tangenti, «una barca di soldi, circa 30 miliardi di vecchie lire». Grande fu l’effetto di quel tintinnar di manette: l’immediato infarto della giunta di centrosinistra e cinque mesi più tardi la vittoria del centrodestra alle elezioni anticipate. Sull’inchiesta si spensero i riflettori: le parole di Trifuoggi sembravano preludere ad un processo così ben istruito da poter essere rapidamente archiviato. E invece dal giorno degli arresti – era il 14 luglio 2008 – la Procura si è avvalsa per due volte della facoltà di chiedere una proroga delle indagini. In un anno e mezzo sono state disposte circa un centinaio di rogatorie internazionali alla ricerca di conti esteri o di società off-shore. Ma non un soldo …

"Calderoli, ministro della complicazione", di Sergio Rizzo

Dopo il decreto taglia-leggi si è dovuto fare il decreto salva-leggi. Dal Carroccio aveva giurato battaglia, Alberto Da Giussano-Calderoli, alla burocrazia del Barbarossa romano. Mulinando sopra la testa lo spadone da ministro della Semplificazione Normativa: «Taglierò 50 mila poltrone! 34 mila enti impropri! 39 mila leggi inutili!». Ma di poltrone, finora, manco una. Degli enti impropri, poi, non ne parliamo. Sulle prime Roberto Calderoli li aveva definiti minacciosamente nel suo Codice delle Autonomie addirittura «enti dannosi»: consorzi di bonifica, bacini imbriferi, comunità montane, difensori civici, tribunali delle acque, enti parco… Poi, dopo aver cancellato con un tratto di penna quel termine «dannosi» (troppo crudo?) la lista degli enti da abolire è stata alleggerita fino a svanire completamente. Come neve al sole. Qualche taglietto era rimasto nella manovra del 2010? Via anche quello. Secondo Italia Oggi l’abolizione dei difensori civici (ma solo quelli comunali) e delle circoscrizioni nei Comuni slitterà di un anno grazie a un emendamento al decreto milleproroghe, varato dal governo tre giorni dopo la Finanziaria. E slitterà anche la prevista riduzione delle poltrone …

"L'inferno di Rosarno e i suoi responsabili", di Eugenio Scalfari

Al Sud solo i volontari cercano di sfamare gli “ultimi”. Il partito dell´amore dovrebbe materializzarsi in quelle terre di violenza mafiosa Il governo e le istituzioni locali non si accorgevano di quanto stava avvenendo? Non vedevano l´accumularsi di materiale infiammabile? A Rosarno ha infuriato per due giorni e due notti prima una sommossa e poi una caccia al “negro” con ronde armate che sparano a pallettoni per ferire e ammazzare. Nel terzo giorno, cioè ieri, gran parte degli immigrati è stata portata via dalla polizia nei centri di concentramento chiamati centri di accoglienza, sulla costa jonica della Calabria, ma la caccia al “negro” continua contro i pochi dispersi che vagano ancora nella piana di Gioia Tauro. Un incidente mortale potrebbe ancora accadere, visto lo stato d´animo dei “cacciatori” che ricorda quello degli aderenti al “Ku Klux Klan” nell´America degli anni Sessanta. Siamo arrivati a questo? Perché ci siamo arrivati? I calabresi hanno difetti e virtù, come dovunque in Italia e nel mondo. Fra le virtù più radicate c´è quella dell´ospitalità, che ha un che di …

"Primarie in Puglia e Lazio altrimenti si snatura il Pd", di Federico Geremicca

Parla Rosy Bindi: «Non si può rompere con Vendola perchè lo chiede Casini». Lei però mi deve concedere due brevissime premesse, altrimenti il rischio è che lo spirito di questa nostra intervista venga del tutto frainteso». Rosy Bindi è a casa sua, a Sinalunga: e visto che lo chiede, cominciamo appunto con le premesse. «La prima: il Pd sta molto meglio di quanto sembri leggendo i giornali, e anche le elezioni regionali andranno meglio di quel che qualcuno ipotizza. La seconda: io non sono una che brontola, sono il presidente dell’Assemblea nazionale del Pd e dunque quel che le dirò non è una critica ad alcuno quanto, piuttosto, un contributo a fare le scelte giuste e magari a correggerne qualcuna già compiuta. Bisogna sapere che non abbiamo molto tempo: e che dalle prossime 36 ore dipendono molte più cose di quel che si possa immaginare…». Queste le premesse: che non bastano, però, ad addolcire l’impatto di un ragionamento rigoroso e severo. Del resto, il quadro è quello che è. La vicenda che sta dilaniando il …