Giorno: 12 Gennaio 2010

Bersani a Rosarno contro la 'ndrangheta, per la legalità

“Sarò a Rosarno il 14 gennaio per dare il segno che da parte nostra non c’è solo interesse verso una vicenda tanto agghiacciante, ma c’è anche la determinazione di far seguire fatti concreti”. Con queste parole Pier Luigi Bersani apre la conferenza stampa per presentare le proposte PD sulla lotta alla ‘ndrangheta e annuncia la sua partecipazione a l’iniziativa “Per la legalità, giornata nazionale di solidarietà”, indetta dai democratici per giovedì prossimo. Presenti alla conferenza anche il responsabile giustizia, Andrea Orlando, i capigruppo in commissione Giustizia di Camera e Senato, Donatella Ferranti e Felice Casson e Laura Garavini, capogruppo in commissione Antimafia. Lo scopo dell’iniziativa PD, secondo il segretario, è “di riportare allo scoperto una realtà troppo sottaciuta com’è la ‘ndrangheta e allo stesso tempo di rafforzare la battaglia e non lasciare solo chi è sul fronte”. È necessario inoltre riflettere sul binomio “immigrazione e lavoro: temi sociali che si affacciano in modo drammatico. Il problema che in Calabria si è manifestato con picchi altissimi, esiste in tutta Italia. Le normative esistenti non sono riuscite …

Camera dei Deputati: dichiarazione di voto On. Orlando sulla mozione Pd concernente la situazione del sistema carcerario italiano

Signor Presidente, signor Ministro, facendo due conti, quest’anno il numero dei detenuti è aumentato di circa 6-7 mila unità, come lei ha ricordato; lo stesso si prevede che avvenga per il prossimo anno. Se domani, come noi auspichiamo, il suo piano carceri verrà approvato, il primo carcere utilizzabile (sfidiamo persino il buonsenso) credo sarà disponibile nel 2012, anno nel quale i detenuti, stando ai trend di cui stiamo parlando, saranno circa 80 mila. Svolgo questo ragionamento perché ritengo che, per quanto domani lo sforzo possa essere grande, continueremo a correre dietro ad un processo che non riusciamo assolutamente a seguire. Signor Ministro, noi abbiamo evitato nella nostra mozione di richiamare questo tema, o meglio l’abbiamo soltanto evocato, ma una cosa che ci saremmo aspettati da lei è un ripensamento complessivo delle ragioni che generano questo tipo di fenomeno. Voi avete deciso di utilizzare il carcere come pena principe per qualsiasi intervento di carattere repressivo: vi siete però dimenticati di costruire le carceri e di assumere i poliziotti. Anche le cifre che lei indica, infatti, quelle …

Fassino: nel paese troppe emergenze, la politica cambi passo.

Nel 2009 i quasi 16 milioni di pensionati italiani hanno percepito una pensione media di 773 euro ai mese. Per non parlare di quei tantissimi che stanno sotto quella cifra. L’anno che si è appena chiuso ci consegna la disoccupazione più alta dal 2004. E peraltro le statistiche registrano ciò che accade tra i lavoratori a tempo indeterminato, mentre solo in misura parziale danno conto di quanti giovani precari non hanno visto rinnovato il loro impiego. Sono di questi giorni le cronache dei drammatici eventi di Rosarno, testimonianza raccapricciante di quali conflitti possa provocare un’immigrazione abbandonata a se stessa. Sono tre emergenze che investono la vita quotidiana di milioni di donne e di uomini e il destino stesso del Paese. E, dunque, da lì dovrebbero prendere le mosse l’agenda politica e l’iniziativa sia del Governo che dell’opposizione. Dubito molto che gli italiani abbiano questa impressione. i partiti appaiono totalmente assorbiti dalla scelta dei candidati per le prossime elezioni regionali. Al centro del dibattito campeggia da mesi il tema delle riforme istituzionali, peraltro compresso dall’ossessione della …

"L'amore per se stesso", di Giuseppe D'Avanzo

È stata breve la stagione dell’amore di Silvio Berlusconi. Distratto o confuso dalle sue stesse dolci parole, il presidente del Consiglio non si è accorto dell’esplosione di odio assassino che ha attraversato Rosarno (non ha detto una sola parola su quella tragedia, forse perché in fondo quelli erano negri e gli altri terroni, per dirla con il Brighella che gli dirige il giornale di famiglia). Ora al rientro dalla convalescenza, concentratissimo, il capo di governo discute di libertà. Le leggi ad personam, dice, non sono altro che “leggi ad libertatem”. Amore, libertà. Le parole suonano bene e hanno un buon odore, ma non bisogna farsi ingannare. Le formule non accennano mai a un noi, sempre a un Io e dunque va meglio precisato l’orizzonte politico e istituzionale che si scorge: Berlusconi inaugura oggi la stagione dell’amore per se stesso, della libertà per se stesso. Novità? Nessuna, naturalmente. Diciannove leggi ad personam ci hanno abituati, nel tempo, ai trucchi nascosti dietro una quinta scorrevole che qualche malaccorto definisce la volontà riformatrice di un governo, una sfida …

"Le primarie della libertà", di Rosy Bindi

Caro direttore, trovo francamente un po’ ingeneroso il giudizio di La Spina sulla confusione che regnerebbe nel Pd. Ma rispetto e anzi apprezzo ogni stimolo a meglio definire il profilo e la linea di un partito che lo stesso La Spina giudica essenziale per la democrazia italiana. Sento però il dovere di offrire qualche chiarimento su due specifici punti, per dimostrare di non essere entrata in contraddizione nella mia intervista a Federico Geremicca. Il primo: la mozione congressuale di Bersani non proponeva un rapporto preferenziale o addirittura esclusivo con l’Udc ma l’impegno del Pd a costruire un nuovo centrosinistra per stabilizzare il bipolarismo italiano. Abbandonata ogni pretesa autosufficienza, si trattava e si tratta di mettere insieme un quadro di alleanze che, muovendo da un confronto aperto e senza pregiudiziali con le forze oggi all’opposizione, prefigurasse un’alternativa di governo al centrodestra. Secondo chiarimento: io non auspico affatto che l’Udc rifluisca di nuovo nel campo del centrodestra. Con o dopo Berlusconi. Vorrei anzi potermi augurare il contrario. Registro solo, per il rispetto che porto ai propositi da …

"Il tramonto del laboratorio Puglia. La guerra balcanica che scuote il Pd", di Curzio Maltese

Tutte le piste dell’inguacchio pugliese, come lo chiamano qui, per dire di un inciucio andato male, portano a lui, la volpe del Tavoliere, il leader Massimo. Magari capiva più di politica estera che non d’Italia e forse non ci libererà mai da Berlusconi. In compenso, nel far fuori chiunque gli possa fare ombra nel centrosinistra, D’Alema è sempre infallibile. Uno dopo l’altro, Prodi e Cofferati, Veltroni e Rutelli. Liquidata la pratica nazionale, è tornato nelle sue terre e in un mese ha schiantato i due miti locali, Michele Emiliano e Nichi Vendola. In cambio, s’intende, di un grande disegno. Il professor D’Alema aveva deciso che nel laboratorio pugliese dovesse nascere la nuova creatura del centrosinistra. Un mostro invincibile e un po’ Frankenstein, con dieci partiti, una gamba di Casini qua, un braccio di Di Pietro là, un piede comunista e uno ex fascista, innestati sul corpaccione inerte del Pd. Ma il colpo di fulmine che doveva animarlo non è arrivato. Così l’inventore è ripartito sul destriero per Roma, lasciando il fido assistente Nicola Latorre a …

"Diventeranno tutti italiani", di Giovanna Zincone

Le decisioni pubbliche italiane presentano falle ricorrenti, che prescindono dal colore politico dei proponenti. La prima consiste in annunci di fondamentali novità che, una volta illustrate, finiscono per rivelarsi come suggerimenti a fare quel che in gran parte già si faceva. È andata così con il tetto del 30% per i bambini stranieri. La nota ministeriale è partita prudentemente elastica, consentendo possibili eccezioni per chi sapesse l’italiano, quindi presumibilmente per i nati in Italia o, comunque, in caso di bisogno. Poi per gli studenti nati nel nostro Paese il tetto è stato del tutto scoperchiato. La necessità di non sovraccaricare le classi con allievi che hanno difficoltà di apprendimento è cosa che i direttori scolastici sanno benissimo, e applicano già questa regola di buon senso, per l’appunto quando possono: magari, per renderla davvero efficace, vorrebbero le risorse umane ed economiche che ora finalmente il ministro promette. La falla della misura-novità di solito si allarga: all’annuncio di grandi svolte, da una parte, si contrappongono denunce di lesione di fondamentali diritti umani, dall’altra, spostare un po’ di …