Giorno: 22 Gennaio 2010

"Troppi debiti su imprese e famiglie la crisi globale non è ancora finita", Eugenio Occorsio intervista il Nobel Michael Spence

«La ripresa in America ma soprattutto in Europa sarà molto lenta, molto faticosa e caratterizzata da continui stop and go. Tutto questo perché non sono stati risolti i problemi strutturali che hanno provocato la crisi, dal debito americano alle finanze pubbliche europee». Michael Spence, 68 anni, premio Nobel 2001, il più europeo fra gli economisti americani di spicco se non altro perché vive a Milano ormai da anni dopo essere stato a lungo preside del dipartimento di Economia di Stanford, si iscrive senza dimostrare alcun dubbio al partito dei pessimisti in questo vorticoso giro di cifre e previsioni sull´economia del 2010. Lei ha vinto il Nobel per i suoi studi sull´effetto delle informazioni “asimmetriche” quando arrivano sui mercati. E più asimmetriche di queste… «E´ logico che quando si esce da una crisi di queste proporzioni tutti si esercitino sulle proiezioni per i mesi a venire. Il fatto è che non ne siamo ancora usciti. Perlomeno dobbiamo stare attenti a non farci abbagliare da previsioni di una crescita di pochi decimali, perché è tale l´abisso dove …

Nucleare a pezzi

Dopo il no di 14 regioni, arriva quello definitivo della Regione Sicilia che approva due ordini del giorno del Pd contrari al ritorno dell’atomo sull’isola. Il nucleare sta perdendo pezzi. La sfrontatezza del governo convinto di ottenere senza opposizione il Sì da parte delle regioni ha subito un colpo durissimo nella notte di martedì quando l’Assemblea regionale siciliana ha approvato all’unanimità due ordini del giorno presentati dal Pd che confermano un NO convinto al ritorno all’atomo sull’isola. Uno stop decisivo? È presto cantare vittoria ma il colpo inferto al governo Berlusconi dalla creatura preferita, quella regione feudo dal 2001 della politica del centrodestra e luogo di sperimentazione nazionale, è davvero duro da digerire. La coalizione della giunta siciliana è davvero sui generis dopo la decisione del governatore di sciogliere l’alleanza storica con il Pdl e presentarsi con un Lombardo ter con l’appoggio di Mpa, il Pdl Sicilia e il “sostegno condizionato” del Pd. Da parte loro, i democratici siciliani hanno apprezzato molto la decisione di Lombardo di seguire le indicazioni da loro proposte per dare …

"Così le 'ndrine marcano il territorio", di Marcella Ciarnelli

Una Marea nera. Una vecchia Fiat con il finestrino abbassato. E’ parcheggiata nei pressi dell’area super sorvegliata dell’aeroporto di Reggio Calabria da cui il presidente della Repubblica lascerà di lì a poco la Calabria. Risulterà rubata da alcuni giorni. La segnalazione “da fonte confidenziale” arriva ai carabinieri in una mattinata di pioggia. Scatta l’allarme. Un finestrino è abbassato. Dentro c’è un arsenale. Due fucili semiautomatici da caccia calibro 12, con le canne tagliate. Sotto il sedile del guidatore due pistole, una calibro 7.65 ed una 38 a tamburo, e due ordigni rudimentali, uno composto da un tubo di una trentina di centimetri e largo 12 ed un altro di 15 centimetri per 12, collegati con una miccia a lenta combustione, e tre passamontagna di colore verde. Nel bagagliaio, inoltre, è stata trovata una tanica da due litri con liquido infiammabile con attaccati fiammiferi antivento. In città c’è il presidente. È noto a tutti. La sua è una presenza che non passa certo inosservata. La città è stretta nella morsa del traffico ogni giorno. Lo è …

"Per la scuola una scelta miope", di Irene Tinagli

La proposta del ministro Sacconi di abbassare l’obbligo scolastico da 16 a 15 anni nasce da un problema reale: i tanti giovani che interrompono gli studi prima dei 16 anni e che cadono nell’inattività o nel lavoro nero. Il problema quindi esiste, ed è importante affrontarlo. Quello che lascia perplessi però è il tipo di risposta, perché ha il sapore di una sconfitta. Una risposta che prende atto di un fallimento e si adegua al ribasso. Anziché pensare a misure che stimolino e incentivino la frequenza della scuola, magari attraverso sistemi di borse di studio e di coinvolgimento e supporto alle famiglie, o una riorganizzazione vera dei sistemi di formazione lavoro, si lascia perdere. In un certo senso si getta la spugna. Perché affidare i giovani di quindici anni ai sistemi «formativi» extrascolastici significa lasciare soli, vista la totale inconsistenza della formazione extrascolastica in Italia. È vero, le imprese potranno beneficiare di un anno di manovalanza a basso costo e i giovani avranno un anno di esperienza lavorativa (che, attenzione, è ben diversa da vera …

"Potere e diritto", di Ezio Mauro

Dunque il Padre Costituente era un Padre Deformante. La norma del cosiddetto processo breve scardina il diritto dei cittadini ad avere giustizia, il dovere dello Stato di amministrarla, l´interesse del Paese ad una regola di base della convivenza civile come l´uguaglianza di tutti di fronte alla legge. Soprattutto, con l´esecutivo che usa come un´arma personale il legislativo per bloccare il giudiziario, quella norma vanifica il principio della separazione dei poteri, senza il quale, come diceva la Dichiarazione dei diritti dell´uomo del 1789, una società “non ha una costituzione”. Questo è il vero punto su cui istituzioni, partiti e cittadini devono riflettere. È ben chiaro che le regole del gioco di un sistema si cambiano tutti insieme. Ma a patto che nessuno, intanto, manometta per sua personale urgenza alcune regole fondamentali, prima ancora che il confronto abbia inizio. Chi lo fa, è inaffidabile per due ragioni: perché nessuna riforma condivisa inizia con un colpo di mano, e soprattutto perché nessuna stagione costituente può fondarsi su un salvacondotto. Con questa legge di privilegio, Berlusconi ha in realtà …

Apprendistato a 15 anni: l'Unione degli Studenti promette battaglia

Organizzeremo mobilitazioni ed iniziative pubbliche nelle scuole e nel mondo studentesco, anche nei prossimi mesi priverili, contro il provvedimento – approvato dalla commissione lavoro della Camera – che darà la possibilità di assolvere l’obbligo scolastico con un apprendistato. Mentre gli altri stati europei stanno progressivamente elevando l’obbligo scolastico a 18 anni, per garantire un’istruzione elevata e gratuita per tutti, il Governo Italiano torna sui passi tracciati dalla Moratti: con l’apprendistato si potrà prendere un titolo di studio, due anni di lavoro saranno come un biennio sui banchi di scuola. A guadagnarci da ciò saranno solo le imprese e non certo i giovani perchè lo stipendio sarà minore di quello che prendono i lavoratori che fanno lo stesso lavoro dell’apprendista, i contributi saranno pagati dallo Stato e non dall’azienda e l’apprendista si formerà solo nel settore dove lavora, restando un indivisuo carente di conoscenze a 360° La scuola si sta trasformando sempre maggiormente in un luogo che forma solo su singoli settori, un posto da cui escono lavoratori la cui conoscenza sarà in un sol campo …