"Ricerca, disponibili solo 400 milioni", di Valentina Arcovivo
Per cominciare un pizzico di autocritica e un elenco di buone intenzioni. Poi, una serie di obiettivi poco ambiziosi e un sostanziale nulla di fatto per la ricerca di base. Il Programma Nazionale della Ricerca 2010/2012 non è ancora stato approvato – si aspetta a fine gennaio il parere del Cipe e poi l’approvazione del Consiglio dei ministri – e già lascia ampi margini di critiche ai membri della comunità scientifica. Tutti d’accordo con le premesse, cioè una presentazione a tinte fosche della situazione attuale della ricerca in Italia, e con le intenzioni di migliorare l’attuale situazione. Aprono dubbi e perplessità, invece, le azioni concrete e gli obiettivi individuati dal ministero dell’Università e della Ricerca. Primo ostacolo con cui si scontra il nuovo piano è la quantità di risorse. L’obiettivo dichiarato del ministero è di aumentare gli investimenti pubblici in Ricerca & Sviluppo che dovrebbero passare dall’attuale 0,56 allo 0,65 per cento del Pil. In pratica, l’obiettivo è quello di raggiungere la media di investimenti pubblici degli altri paesi europei. Nel 2012, inoltre, si spera …