Giorno: 26 Gennaio 2010

PD e IDV, alleanza per le regionali e per l'alternativa di governo

Bersani incontra Di Pietro: “Intesa già in 11 regioni su 13 al voto. Ora al lavoro per coalizioni larghe, abbiamo candidati del PD, di altri partiti e della società civile”. E sulle dimissioni di Delbono: “Monito al governo”. Pd e Idv alleate alle regionali, con un’alleanza destinata a proseguire nel tempo con lo scopo di dar vita a una “alleanza larga” su cui costruire “un’alternativa” al governo delle destre. Lo hanno annunciato il segretario del PD,Pier Luigi Bersani, e Antonio Di Pietro, nel corso di una conferenza stampa a Montecitorio, al termine di un colloquio. Bersani e Di Pietro hanno annunciato che tra Pd e Idv è stata già raggiunta una intesa in 11 delle 13 regioni in cui si voterà a marzo, mentre su Campania e Calabria si sta ancora lavorando con la volontà di raggiungere un accordo. Bersani ha spiegato così l’incontro: “Abbiamo fatto una ricognizione sulle alleanze per le regionali, i lavori sono ancora in corso ma saremo insieme in 11 regioni su 13. Abbiamo consolidato e realizzato un’alleanza che è una …

"Proteste sulla geografia e non solo. Le materie sacrificate dalla riforma", di Salvo Intravaia

Tagli in molti indirizzi per rientrare con i conti, e per le famiglie è ancora rebus A un passo dal varo il Parlamento chiede numerose modifiche Niente, o pochissima, Geografia nel futuro degli studenti italiani, ma non è ancora detta l’ultima parola. Al ministero si stanno apportando gli ultimi ritocchi ad una riforma della scuola superiore che lo stesso ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, non ha esitato a definire “epocale”. L’ultimo articolo su Repubblica di llvo Diamanti sul ridimensionamento della geografia nei curricula ministeriali dei nuovi licei, istituti tecnici e istituti professionali ha suscitato un autentico vespaio. In quattro licei sui sei del nuovo corso, in effetti, lo studio di province, regioni, e continenti (ma non solo: dei climi, delle economie e di tanto altro) è stato relegato all’interno di un’unica materia che, per due sole ore settimanali, prenderà il nome di “Storia e geografia”. Ma solo nei primi due anni. Poi, dopo, basta. Un’ora a settimana di Storia e una di Geografia? Non si sa. E non lo sapranno con tutta probabilità al momento dell’iscrizione …

"Chi ruba la terra e il cibo all’Africa", di Carlo Petrini

Le nuove forme dello sfruttamento colonialistico proseguono la distruzione delle civiltà, con la connivenza dei governi corrotti. Nel mese di agosto del 2009 il re saudita Abdullah ha festeggiato il primo raccolto di riso realizzato in Etiopia. E al riso seguiranno orzo e grano. Cresciuta in mezzo al deserto come tutti gli Stati del Golfo, l’Arabia Saudita ha scelto di risolvere il problema del cibo accaparrandosi terre coltivabili sull’altra sponda del Mar Rosso, nel Corno d’Africa: in Paesi come l’Etiopia, con 10 milioni di affamati, o come il Sudan, che non riesce a uscire dall’immensa tragedia del Darfur. È un fenomeno nuovo (iniziato circa 15 mesi fa) e ancora poco studiato (anche perché la maggior parte degli accordi è segreta): è il diabolico furto di terra e cibo al continente più affamato e povero del mondo. Milioni di ettari in Etiopia, Ghana, Mali, Sudan e Madagascar sono stati ceduti in concessione per venti, trenta, novant’anni alla Cina, all’India, alla Corea, in cambio di vaghe promesse di investimenti. Seul possiede già 2,3 milioni di ettari, Pechino …

Scuola, Pd: Governo riduce alternative a ora di religione. Ghizzoni: nelle scuole sempre più incertezze e caos normativo

“Con l’attuale Governo si è aperta per la scuola una preoccupante e lunga fase di incertezza e illegalità. È infatti di questi giorni l’ennesima iniziativa che desta stupore e rammarico: la circolare sulle iscrizioni al primo ciclo, datata 15 gennaio 2010, riduce da quattro a tre le opzioni di attività alternativa previste per gli studenti che non intendono avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica. Così, dopo circa 20 anni dalla prima adozione di disposizioni annualmente riconfermate e richiamate da ben tre sentenze della Corte Costituzionale, è stata eliminata l’opzione della “libera attività di studio e/o di ricerca individuale senza assistenza di personale docente”. Ma non basta. Sul modulo allegato alla circolare, utilizzato dagli alunni per esprimere la scelta dell’attività alternativa all’insegnamento della religione cattolica, sono ulteriormente ridotte a due sole le opzioni già previste dalla circolare stessa, poiché manca quella relativa alle “attività didattiche e formative”, cioè quelle che – guarda caso – necessitano della nomina e dell’impiego di un apposito docente per tutta la durata dell’anno scolastico. Refuso o una mancanza intenzionale? Ci auguriamo che …

"Quando il capo non sa vedere", di Adriano Sofri

Primo: non infierire. Ma come si fa? Mettiamola così: ci sono due buone notizie. In Puglia si sono svolte le primarie con un’adesione sentita, e finalmente abbiamo il candidato. A Bologna il sindaco si è dimesso, che è proprio la cosa che andava fatta. Tutto bene, dunque. E ora facciamo due chiacchiere. Bersani ha ribadito lealmente il sostegno del Pd a Vendola, caldo di una così larga investitura. E ricapitolando – mi viene sempre questo verbo, mannaggia – le ragioni dell’impegno per Boccia, ha ribadito il proposito di guadagnare adesioni fuori dai confini della sinistra, dentro i quali invece è destinata a restare la candidatura di Vendola. Una prima obiezione possibile riguarda la riduzione della ricerca di consensi cosiddetti moderati all’alleanza con l’Udc. Tanto più quando non ci si misuri con tempi tagliati e fronti uniti, come sarebbe stato se Berlusconi avesse imposto elezioni politiche anticipate. L’obiezione maggiore è un’altra: e cioè che i dirigenti del Pd commettono un serio peccato di appropriazione indebita quando parlano del “proprio” elettorato, dei “proprii” suffragi già acquisiti e …

"Effetti collaterali della crisi. Crolla il mito della flessibilità", di Rinaldo Gianola

A cosa serve la flessibilità sul mercato del lavoro se l’Europa ha perso 6 milioni di posti nell’ultimo anno e se in Italia sono scomparsi circa un milione di occupati di cui almeno un terzo rappresentati da lavoratori estremamente flessibili? Ladomanda assume un rilievo non secondario in un momento in cui governi ed istituzioni internazionali cercano formule efficaci per uscire dalla drammatica crisi degli ultimi due anni. Mentre cadono vecchi modelli economici e si esauriscono ricette consolidate di sviluppo ispirate dal liberismo di mercato, mentre le banche sono nazionalizzate e le grandi industrie ricevono enormi sostegni pubblici per poter sopravvivere, si inizia anche a discutere se non sia il caso di rivedere le politiche tradizionali,ma finora considerate comunque innovative e indispensabili, di organizzazione del lavoro. Persino il Financial Times, utilizzando alcune riflessioni dell’Ocse, si è interrogato sull’importanza e sulla funzione attuale del lavoro flessibile, con un articolo dal titolo esplicito: “I fallimenti della flessibilità”. Niente di rivoluzionario, per carità. La flessibilità rimane una condizione essenziale del mercato del lavoro attuale e lo sarà anche in …

Alleati dei cittadini, alternativi alla destra

La campagna elettorale del Partito democratico per le elezioni regionali si concentrerà su “una battaglia legata all’agenda degli italiani”, contro le “favole” raccontate dal governo. Così Pier Luigi Bersani, segretario del Pd, riassume alcuni dei temi trattati nella sua relazione alla Direzione nazionale dei democratici conclusasi poche ore prima. “Abbiamo avuto una discussione aperta e positiva: non mi pare si debba parlare di rinvii e di scontri ma di una discussione per proiettare il partito agli appuntamenti politici che abbiamo di fronte, a cominciare dalle regionali. In questa battaglia vogliamo sollevare con forza i temi della condizione reale dei cittadini italiani e combattere le favole che dicono che stiamo meglio degli altri e che la crisi è alle spalle. Vogliamo combattere questo meccanismo quotidiano di distrazioni di massa, di balle libere che vengono lanciate ad esempio sul fisco”. Secondo il segretario, i temi da porre sono quelli “del lavoro per i giovani, dei redditi che vengono colpiti, dei consumi che calano, dei prezzi che crescono, dei rischi che il paese rimpicciolisca. Non vogliamo fare le …