Giorno: 25 Marzo 2010

"La sfida del lavoro ignorata dal governo", di Massimo Riva

A fine 2009 ben 2.145.000 persone erano alla ricerca di occupazione: circa 370mila in più rispetto all´anno precedente. E ciò perché – certifica l´Istat – il numero degli occupati è sceso a poco meno di 23 milioni con un calo di 428mila unità. In termini crudi significa che una porzione sempre più consistente della società italiana sta perdendo la principale fonte di sopravvivenza insieme a quella pienezza dello stato di cittadino che è sancita nel primo articolo della Carta costituzionale. Altro, dunque, che le guasconate governative sul peggio della crisi ormai alle spalle. Come avevano previsto tutti gli osservatori dotati di normale buon senso, proprio ora con i primi e fragili segnali di ripresa ecco arrivare i peggiori contraccolpi sul fronte dell´occupazione. Licenziano le imprese che la difficile congiuntura economica ha messo ai margini del mercato e costretto alla chiusura, ma licenziano anche quelle che per reggere alla sfida stanno comunque ridimensionando il perimetro della loro produzione e di conseguenza anche i posti di lavoro. Ad aggravare il quadro va soggiunto che in una prima …

"Gita di classe", di Massimo Gramellini

Un istituto di Pordenone ha organizzato le vacanze-studio degli allievi sulla base del loro reddito: la fascia alta a Londra in un buon albergo, la fascia bassa a Monaco in una pensione abitata dai pidocchi. Faremo causa all’agenzia di viaggi, ha detto il preside, come se il problema fossero i pidocchi. Il problema è aver avuto l’idea di separare i ricchi dai poveri, riproducendo persino in una gita scolastica, emblema della comunità conviviale, quelle differenze sociali che all’interno della scuola semplicemente non devono esistere. Ma cosa ci sta succedendo? In poco più di una generazione siamo passati dall’egualitarismo diseducativo del «sei politico» al calpestamento di ogni sensibilità e del significato stesso di scuola pubblica. Leggevo con gli occhi sbarrati le spiegazioni del sindaco e dell’assessore, entrambe donne ed entrambe giovani, di quel Comune vicentino che l’altro ieri non ha servito il pranzo a nove bimbi dell’asilo nido perché i genitori non pagano la retta. Mica possiamo darla vinta ai furbi, spiegavano le due amministratrici. Giustissimo, e allora denunciateli. Ma senza smettere di garantire ai figli …

"Riforma Gelmini. A pensar male si fa peccato…", di Marco Cattaneo*

E se un giorno di questi i ricercatori delle università italiane incrociassero le braccia, non in assoluto, ma decidendo semplicemente di sospendere la didattica? Non è un’ipotesi peregrina, ma sarebbe un disastro. Perché i ricercatori sono all’incirca il 40 per cento del corpo docente delle università italiane. Corpo docente, sì, perché tengono corsi, tanti corsi, spesso a costo zero per l’università, anche se percepiscono uno stipendio decisamente inferiore a quello degli associati (o se preferite “professori di seconda fascia”). In teoria, non sarebbe il loro mestiere. Eppure si fanno carico anche della didattica. Quando gli ho chiesto quanto si percepisce per un corso (che non comporta solo le ore di lezione, ma anche la preparazione e i relativi esami), un caro amico mi ha risposto così: “Non c’è una “tariffa” fissa, perché dipende solo da quanti soldi ci sono in cassa. Io ad esempio faccio un corso (60 ore) per 600 euro e altri due (120 ore) gratuiti. Con annessi esami, ovviamente. La regola dalle mie parti è che un ricercatore prima si fa un …