Giorno: 30 Marzo 2010

Domus aurea, Pd: Bondi, Alemanno e Marchetti arrivano in ritardo. Ghizzoni: serviva il crollo per intervenire sull'abbandono del monumento?

“Bondi, Alemanno e il commissario governativo Luciano Marchetti arrivano ancora una volta in ritardo. Sembra quasi che serviva il crollo della volta della domus aurea per porre l’attenzione sullo stato di degrado e abbandono di un monumento di così grande importanza. Ma d’altronde a furia di disinvestire e raschiare il barile questi sono i risultati.E’ l’ora che Bondi faccia autocritica e si metta a lavorare per un ministero finora lasciato ad un inesorabile destino d’abbandono”. Così la capogruppo del Pd nella commissione Cultura della Camera, Manuela Ghizzoni. ****** Domus Aurea, cede parte del soffitto. Bondi: “Un piano straordinario per Roma”. Una grossa voragine di 20 metri si è aperta in viale Serapide sopra l’edificio Da domani via ai lavori di restauro, ma è polemica sui fondi per il patrimonio Una grossa voragine si è aperta questa mattina, intorno alle 10, in viale Serapide, nel parco di Colle Oppio, dove sono in corso degli scavi archeologici. La voragine è larga almeno venti metri e si è aperta sopra il soffitto di una galleria della Domus Aurea, …

Si riparte da qui

All’indomani del risultato elettorale, Pier Luigi Bersani traccia un bilancio per il PD e per l’intera coalizione. Il segretario del Pd ribadisce in conferenza stampa che serve “un’analisi più attenta e veritiera dei risultati, considerando che all’inizio di gennaio nessuno era disposto a scommettere che il centrosinistra conquistasse 7 regioni su 13. Dopo questo appuntamento elettorale non intendo cantare vittoria ma neanche accettare una descrizione dei fatti che assomiglia a una sconfitta nostra e del centrosinistra. Chiedo un’analisi attenta e un interpretazione più veritiera. Il divario tra le coalizioni si è ridotto di 3 punti. Bisogna riprendere la costruzione di un campo alternativo al centrodestra nel solco basato sulla costruzione di un PD sempre più popolare radicato nei bisogni di lavoro, imprese, famiglie e sulla costruzione di un’alternativa che dia sbocco credibile alle esigenze di rinnovamento della politica”. E sul nord contrasta una delle analisi già fatte: “Non c’è un nostro arretramento al Nord, in Piemonte abbiamo perso per 9mila voti, è come prendere un palo al 95esimo. La vulgata che il Pd non sia …

Ghizzoni: “L’antifascismo e la Resistenza non si cancellano dai curricula scolastici”

L’on. Manuela Ghizzoni interviene sulle indicazioni di studio del ministero per le classi quinte. “È gravissimo che le indicazioni di studio per i licei non prevedano esplicitamente lo studio della Resistenza e dell’Antifascismo – commenta allarmata la parlamentare Manuela Ghizzoni, riprendendo la notizia apparsa su alcuni organi di stampa – Il ministero ritiene che quando si affronta il Novecento ci si debba limitare a studiare ‘la formazione e le tappe dell’Italia repubblicana’, come se la nostra Repubblica e la nostra Costituzione fossero sbocciate dal nulla”. “Non si può comprendere la nostra Costituzione limitandosi al confronto con la ‘Magna Carta Libertatum’ come indicano da viale Trastevere. È già di per sé sconfortante che qualcuno al ministero abbia pensato che riferimenti precisi all’Antifascismo e alla Resistenza non abbiano valore didattico, civile ed educativo– ha aggiunto Ghizzoni – ma pensare che nemmeno il Ministro ritenga che ciò abbia valore politico è allarmante”. “Non si può replicare con una scialba nota burocratica come ha fatto il ministero alle critiche delle associazioni partigiane. Ci aspettiamo dalla Gelmini – ha concluso …

"Cinquan’anni dopo un’altra rivoluzione", di Miriam Mafai

Se la potestà sul proprio corpo è il primo riconoscimento della libertà di ognuno di noi, nel caso della donna questa libertà va declinata anche come potestà sulla propria capacità di riproduzione. E infatti, la storia della libertà della donna, nel nostro come in altri paesi europei, conosce, nell´ultimo scorcio del secolo passato, una importante accelerazione grazie a scoperte scientifiche che affidano a lei, a ogni singola donna, la possibilità/il diritto al controllo della propria fecondità. A queste scoperte scientifiche faranno seguito, grazie all´intervento e alla crescita di importanti movimenti femminili, i provvedimenti legislativi, che nel nostro come in altri paesi occidentali, ne riconoscono questo nuovissimo diritto, esercitato in piena coscienza e autonomia morale. Risale al 1960 la scoperta, e l´adozione in molti paesi occidentali della pillola Pincus (detta «la pillola» per antonomasia) che per la prima volta darà alla donna la possibilità di controllare la propria fecondità. Ma ci vorranno più di dieci anni perché quella pillola, grazie a una sentenza delle Corte Costituzionale, venga considerata legale e finalmente messa in vendita in Italia. …

Pierluigi ora punta sul modello Liguria "L´Udc non basta, alleanze larghe", di Umberto Rosso

E ora, tutti dentro. Il modello piazza del Popolo, il palco dell´ultima manifestazione animato dalla nuova union sacrè, alla quale aggiungere un altro ospite: Pier Ferdinando Casini. Tutti insieme appassionatamente per mandare a casa il Cavaliere. La lezione delle regionali, anche trepidando ancora per la Bonino e Bresso, per gli uomini di Bersani c´è già. Enrico Letta, il numero due del Pd, l´ha spiegata e illustrata più o meno così, mentre lo stato maggiore del partito ragiona sul dopo-voto. Abbiamo vinto in posti dove in campo siamo scesi con schemi di gioco opposti. Nelle Marche attacco a tre punte, Pd-Udc-Idv, e niente sinistra. In Puglia, al contrario, dentro i rossi di Vendola e fuori i centristi. Ma la ricetta migliore, la tempesta perfetta per liberarsi del centrodestra l´hanno, secondo il vicesegretario del Pd, concepita a Genova: «Claudio Burlando ce l´ha rifatta portando dentro sinistra e centristi, dipietristi e grillini». E´ il modello Liguria che vince, ingloba e tiene insieme, e che tira di più al Nazareno. Senza i brividi lasciati nelle ossa da Lazio e …

"Errani: conferma chiara e il 2005 era irripetibile", di Andrea Bonzi

Vince, Vasco Errani. E si riconferma presidente dell’Emilia-Romagna. Un risultato mai in bilico, quello della regione “rossa” per eccellenza: Errani è sempre stato in vantaggio. Ma non può essere ignorato il crollo dei consensi per il candidato del Centrosinistra. Il 51,9% che è bastato a “regolare” l’avversario principale, Anna Maria Bernini (Pdl-Lega Nord), inchiodata sul 37%, è infatti inferiore di oltre 10 punti a quella con cui Errani vinse cinque anni fa (62,73%). Il presidente confermato si presenta in viale Aldo Moro alle 18.20, quando ormai il risultato è chiaro. Davanti alle telecamere è rilassato, Errani. «Nel 2005 c’era un’altra fase politica – risponde ai cronisti che gli chiedono conto del gap di consensi rispetto a un lustro fa – il risultato è chiaro, politicamente molto netto, la distanza col Centrodestra ampia. La conferma del Centrosinistra è chiara». E la campagna «fatta sulle cose concrete» ha pagato, osserva. Poi, certo l’analisi del voto la faremo con la massima attenzione» continua Errani che rivendica di aver detto «per tempo che la situazione politica era fortemente mutata» …

"Scuola, riforma anti-immigrati", di Marina Boscaino

Il maggior ritardo si accumula alle superiori con il 24,4% degli italiani, cui si contrappone il 71,8% degli stranieri E non a caso questa legge colpisce ferocemente l’istruzione professionale. La storia che sto per raccontare potrebbe rafforzare le convinzioni di Gelmini, Cota e chi in questi anni ha lavorato, attraverso una serie di proposte indecenti, ad una (dis)integrazione del tessuto sociale e del mandato inclusivo della scuola della Repubblica. Spero, viceversa, che chi la leggerà si trovi d’accordo con me. “Semplificazione”, una delle parole-chiave della “riforma”, sbandierata per giustificare i tagli di 140.000 posti di lavoro e di ore di lezione, sapere, cittadinanza, socialità, inclusione e per assecondare il bisogno di certezze di una parte della nostra società, rappresenta il criterio più inopportuno da riferire a un progetto di scuola. La scuola, semmai, se davvero si investisse culturalmente su di essa, sarebbe da “complessificare”, per renderla più adatta di quanto non sia ad accogliere il senso della diversità e della complessità, le cifre dell’oggi. Complessificare la scuola significherebbe renderla più adatta a rappresentare il punto …