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La posizione del PD sul passaggio delle competenze dagli Usr alle Regioni

Pubblichiamo la lettera che Francesca Puglisi, Responsabile Scuola del Partito Democratico, ha inviato al Direttore di tuttoscuola.com a seguito della pubblicazione di un articolo che distorce la posizione del Partito Democratico sul passaggio di competenze dagli Uffici Scolastici Regionali alle Regioni, e sulll’accordo-quadro concernente l’attuazione della riorganizzazione delle competenze tra Stato, regioni, autonomie locali e scolastiche.

Egregio Direttore,
desidero chiarire la posizione del Partito Democratico sul passaggio di competenze dagli Uffici Scolastici Regionali alle Regioni, come proposto nell’ambito degli emendamenti alla Manovra Finanziaria del Governo che continua così pesantemente a vessare il personale della scuola e gli Enti Locali. La nostra proposta fa riferimento all’accordo raggiunto dalla Conferenza Stato Regioni in tema di applicazione del Titolo V ed è del tutto difforme dalla proposta della Lega Nord sul reclutamento degli Insegnanti.
Come Lei ben sa la proposta di legge della Lega Nord prevede:
* un reclutamento con un Concorso Regionale bandito dalle scuole singole o associate.
* la Commissione del Concorso è nominata dalle scuole.
* al Concorso indetto ogni tre anni possono partecipare solo coloro che sono iscritti in appositi Albi regionali. Negli Albi regionali si possono iscrivere solo i residenti nella Regione, già abilitati, che abbiano superato un apposito esame svolto sulla base di un test.(art.17)
* il test viene predisposto dal Comitato regionale per la valutazione.(art.18). Il Comitato regionale per la valutazione è nominato dalla Giunta Regionale.(art.23)
* le domande di iscrizione all’Albo sono valutate da non meglio definiti”organismi tecnici rappresentativi regionali. In sostanza i candidati all’iscrizione all’albo vengono valutati, dopo l’effettuazione e la valutazione del test, anche dalla giunta regionale(art.17, comma 4)
* l’Abolizione delle graduatorie provinciali ad esaurimento, poiché vengono messi a concorso tutti i posti vacanti e disponibili.(art.9), di conseguenza cessano di avere validità le graduatorie provinciali ad esaurimento (ancorché non esaurite).
* l’abolizione della nomina a tempo indeterminato e l’introduzione nella scuola di tutte le forme di lavoro precario attualmente esistenti nel settore privato.(art.22).

Invece la legge delega 42/09 sul federalismo fiscale all’art.8 comma 1 lettera a) rinvia proprio all’Intesa che dovrà essere definita dalla Conferenza Stato-Regioni, il compito di definire le materie che dovranno essere trasferite e le relative modalità di finanziamento attraverso il nuovo assetto della fiscalità. Il PDL della Lega sembra ignorare questo percorso e se ne inventa un altro totalmente diverso, come se i modi di realizzazione del federalismo non fossero già stati oggetto di una specifica definizione legislativa. E’ un modello che prevede il controllo politico dell’istruzione e di “segregazione regionalista” che abbiamo già visto all’opera in questi mesi.
La nostra proposta invece accelera e dà maggiore forza giuridica a quel percorso di Intesa attualmente all’esame della Conferenza Stato-Regioni. L’Intesa prevede che il personale dirigente, docente e ATA della scuola resti alle dipendenze dello Stato, con trattamento giuridico ed economico fissato dalla contrattazione nazionale di comparto e – sulla base di questa -dalla contrattazione integrativa. Si tratta di una dipendenza funzionale dalle Regioni che non deve tradursi in una doppia dipendenza.
La programmazione, la gestione e la distribuzione territoriale, degli organici sarebbero di competenza delle Regioni e degli Enti Locali; al Ministero resterebbero le competenze per la definizione delle norme generali (definizione, limiti e contenuti dell’autonomia scolastica; definizione degli ordinamenti scolastici; valutazione degli apprendimenti; obbligo d’istruzione , esami di stato, regole e procedure per il rilascio dei titoli di studio; definizione dei livelli essenziali delle prestazioni, verifica e controllo del loro raggiungimento; criteri di formazione, selezione e reclutamento del personale scolastico; modalità di esercizio del potere sostitutivo diritti ed obblighi delle scuole non statali e paritarie), principi fondamentali e definizione dei livelli essenziali con il coinvolgimento delle Regioni e degli Enti locali.
Si tratta di una nuova ripartizione delle competenze quindi, che toccano le leve di governo del sistema educativo a livello territoriale: la programmazione della rete scolastica e dell’organizzazione del servizio, il ruolo partecipativo delle autonomie scolastiche, che vogliamo valorizzare, certi come siamo che sia lì il patrimonio dell’innovazione didattica da diffondere e valorizzare, l’istituzione di organismi di governance del sistema d’istruzione a livello regionale, provinciale e scolastico.
E’ l’inizio di una nuova fase di costruzione dell’intera impalcatura del sistema, su cui il Partito Democratico il 7 e 8 Ottobre presenterà la propria proposta politica alternativa, dopo averla discussa con tutto il mondo della scuola attraverso momenti di approfondimento e di confronto aperto.
RingraziandoLa come sempre per l’attenzione, colgo l’occasione per porgerLe i miei più cordiali saluti e auguri di buon lavoro
Francesca Puglisi
Responsabile Scuola Segreteria Nazionale Partito Democratico