economia, politica italiana

«Cambiare la manovra è una necessità». Errani: «il gap che divide il sud dal nord non si affronta con accuse ingenerose»

Le Regioni:«Per noi e gli enti locali è insostenibile e finirebbe per penalizzare i cittadini»

MILANO – Le regioni passano nuovamente all’attacco. Obiettivo, come sempre, modificare la manovra. «La cortina fumogena alzata in queste ore serve a coprire una manovra che per le Regioni e gli enti locali è insostenibile e che finirebbe per penalizzare i cittadini» afferma Vasco Errani. Il presidente della Conferenza delle Regioni se la prende in particolare con il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti: «Deve cambiare modo di rivolgersi alle Regioni: le istituzioni si devono rispettare; polemiche e offese non fanno bene al Paese» afferma Errani nel corso di un’intervista al Tg3. «Per svolgere le funzioni a noi attribuite servono 4,9 miliardi – spiega. – Se nel 2011 ci tagliano 4 miliardi, non siamo più in grado di esercitarle. Il Governo deve assumersi la responsabilità di dire: queste funzioni non si esercitano più. Penso che con il dialogo si possa uscire da questa situazione molto rischiosa per il Paese».

INCONTRO – La temperatura dei rapporti tra Governo e Regioni continua insomma a mantenersi incandescente, e ciò accade significativamente nella settimana in cui potrebbe tenersi l’incontro a Palazzo Chigi con il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Secondo molti addetti ai lavori, infatti, il tanto invocato confronto tra premier e Regioni – ma anche comuni, province e comunità montane – potrebbe svolgersi già tra lunedì e mercoledì, cosa che faciliterebbe il compito alla Conferenza delle Regioni, che avrebbe tutto il tempo di approfondire eventuali controproposte nella riunione già indetta per giovedì 8 luglio.

DIALOGO – Nel frattempo le Regioni non mollano e anzi replicano alle polemiche di queste ultime ore sui dati emersi circa le ridotte capacità del Sud di attingere ai fondi europei. E sembra legato a quest’ultimo aspetto il tono acceso di Errani e il suo riferimento alla «cortina fumogena». «La manovra varata rischia di tagliare le gambe al federalismo fiscale – dichiara – è squilibrata perché pesa per l’80% su regioni ed enti locali e finirà per ricadere su servizi pubblici essenziali per i cittadini». «Per questo – aggiunge Errani – Regioni ed enti locali hanno chiesto un incontro urgente al Presidente del Consiglio, al quale torno a sottolineare che cambiare la manovra è per le Regioni e gli enti locali una necessità». «La Conferenza delle Regioni – prosegue Errani – è impegnata in modo unitario per tenere il confronto su un binario istituzionale, nonostante sia in atto un tentativo di delegittimazione delle autonomie e delle Regioni. Non si affronta, ad esempio, il gap che ancora oggi separa il Mezzogiorno dal resto del Paese con accuse ingenerose e superficiali alle amministrazioni del Sud». «Respingiamo al mittente gli attacchi strumentali – conclude Errani – e continuiamo a ricercare il dialogo, pronti ad assumerci in modo equo e proporzionale le nostre responsabilità nell’azione per il controllo della spesa pubblica. Ma dobbiamo reagire per senso delle istituzioni alla campagna di delegittimazione in corso che costituisce nei fatti un grave danno per la Repubblica».

Redazione online Corriere.it
04 luglio 2010(ultima modifica: 05 luglio 2010)