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Bp inizierà a breve nuove perforazioni nel Mediterraneo al largo delle coste libiche

Non bastano i calci in c…o promessi da Obama per fermare l’attività del gruppo petrolifero inglese. La British Petroleum ha annunciato che inizierà “entro alcune settimane” una nuova perforazione nel Mare Mediterraneo, a nord delle coste libiche, confermando così un’anticipazione del Financial Times. “Prevediamo di iniziare la prima perforazione nelle prossime settimane”, ha detto David Nicholas, portavoce del gruppo BP a Londra.
Il gruppo ha ricevuto l’autorizzazione ad effettuare cinque perforazioni in virtù di un accordo firmato nel 2007 con le autorità libiche.

Queste nuove trivellazioni avranno luogo nel golfo di Sirte a “circa 5.700 piedi” (1.700 metri), ad una profondità dunque superiore a quella di Deepwater Horizon, la piattaforma al largo delle coste della Louisiana, la cui esplosione è all’origine della marea nera nel Golfo del Messico.

I retroscena di un accordo sospetto- L’accordo siglato da Bp con la Libia nel 2007 è oggetto di grande controversia negli Stati Uniti. Il gruppo petrolifero britannico è al centro delle polemiche sul presunto ruolo svolto per la liberazione del libico Abdelbaset al-Megrahi, condannato per la strage di Lockerbie. British Petroleum è accusato di avere esercitato pressioni sulle autorità britanniche per ottenere la liberazione di Megrahi in cambio di un contratto di esplorazione di idrocarburi al largo della Libia.
Megrahi era stato condannato nel 2001 alla prigione a vita per l’attentato dinamitardo perpetrato nel 1988 contro un Boeing 747 sopra la città scozzese di Lockerbie, che fece 270 morti. La Commissione Affari esteri del Senato americano esaminerà la vicenda Megrahi il 29 luglio prossimo per determinare l’eventuale ruolo di Bp nella liberazione di Megrahi nel 2009, per ragioni di salute.

Nessuna evidenza per il governo britannico- Intanto in una lettera i parlamentari Usa il ministro degli Esteri inglese William Hague ha ribadito che «non c’è evidenza» di un coinvolgimento del governo nell’affaire. Per quanto riguarda l’azione di lobby esercitata da Bp per il rilascio in cambio della concessione Hague ha spiegato che si tratta «di una normale e legittima pratica da parte di una società britannica».

Mentre non si placano le polemiche sulla marea nera nel Golfo del Messico, il gruppo petrolifero britannico British Petroleum ha annunciato che inizierà «entro le prossime settimane» una nuova perforazione al largo delle coste libiche, nel Golfo della Sirte, in pieno Mediterraneo. La notizia, anticipata dal Financial Times, è stata confermata oggi da un portavoce della compagnia, David Nicholas.
Il portavoce ha ricordato che in virtù di un accordo con Tripoli siglato nel 2007, la Bp ha ottenuto l’autorizzazione ad effettuare cinque perforazioni. «Non le abbiamo ancora calendarizzate», ha tuttavia aggiunto, precisando che ogni perforazione necessita di «sei mesi o più».
Le nuove perforazioni avranno luogo ad una profondità di circa 5.700 piedi (1.700 metri), leggermente superiore a quella della Deepwater Horizon, la piattaforma situata al largo delle coste della Louisiana la cui esplosione lo scorso 20 aprile ha causato la gigantesca marea nera che infesta il Golfo del Messico e l’ondata di polemiche che ha investito la compagnia britannica.
Il tutto avviene mentre la commissione Esteri del Senato americano si prepara ad occuparsi (il prossimo 29 luglio) delle presunte pressioni che la Bp avrebbe esercitato sulle autorità britanniche per la liberazione di Abdelbaset al-Megrahi – il libico condannato per l’attentato di Lockerbie del 1988 – in cambio di un contratto di esplorazione al largo delle coste libiche. Al-Meghrai, condannato all’ergastolo nel 2001, è stato effettivamente liberato dalla Scozia nel 2009 per ragioni di salute.

Il Sole 24 Ore 25.07.10