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Franceschini: «Contro le leggi ad personam serve un grande patto tra le opposizioni», di Corrado Castigione

Un grande patto tra le opposizioni per contrastare «un governo incapace» e le leggi ad personam, senza troppe dietrologie sulle alleanze future e quello che verrà dopo: il capogruppo alla Camera del Pd Dario Franceschini rilancia la proposta alla vigilia di un momento caldo sul fronte della giustizia. Conflitto d`attribuzione per la vicendaRuby, prescrizione breve e responsabilità civile per le toghe: sarà una settimana intensa.

Il Pd come si prepara ad affrontarla?

«Sarà un`altra settimana di schiaffi agli italiani. Non è possibile che di fronte a problemi così gravi come quello della Libia e dell`immigrazione il Parlamento debba essere costretto a confrontarsi su tutt`altro. Tutti temi che interessano solo Berlusconi. È un punto che è diventato insopportabile».

E perciò la tentazione dell`Aventino può prendere corpo?

«Niente affatto, questa tentazione non mi sfiora neppure. Ce n`è già stato uno nella storia d`Italia e sappiamo com`è finita. Piuttosto continueremo a dare battaglia su tutto, perché certe porcherie non si realizzino. I risultati poi arrivano sempre. È per questo che gli elettori ci hanno votato. Fin quando sarò io capogruppo non ci saràAventino. E aggiungo una considerazione».

Prego.

«C` è bisogno di un grande patto tra le opposizioni per affrontare 1`emergenza. Il Paese è allo sbando. Famiglie e imprese che aspettano risposte politiche concrete».

Così il Pd prepara l`alternativa di governo?

«Certo l`alternativa non si costruisce con i dibattiti politologici sulle alleanze. Ma con le battaglie in Parlamento. Ecco perché le opposizioni devono essere unite: Pd, Udc, Fli e via discorrendo. Qualcuno dice: ma come fate a stare insieme se siete così distanti? Ma io dico: quello che succederà dopo, poi si vedrà. Magari allora ognuno si terrà le sue idee. Ma intanto adesso affrontiamo l`emergenza e cerchiamo di liberare il Paese dagli incapaci».

Anche ieri Berlusconi ha ribadito che ilgoverno va avanti per garantire al Paese un futuro di libertà e di giustizia, che la riforma della giustizia serve per il riequilibrio dei poteri.

«Ci risiamo: soltanto parole. Ma il governo che fa in concreto? C`è una distanza siderale tra quello che questa maggioranza proclama e quello che riesce a fare per davvero. Si sono riempiti la bocca di “sicurezza” e poi vanno in ambasce quando si tratta di gestire 5mila immigrati. Nel 2008 il governo Prodi se n`è ritrovati 30mila a Lampedusa e tutto è filato nel rispetto delle leggi, con un centro che funzionava per davvero, ora gli immigrati scappano, i territori si sfilano».

Dice ancora Berlusconi che questa maggioranza deve andare avanti per fare le riforme.

«Solo demagogia, ma così non si affrontano i problemi. E poi anche questa storia dei 330. Non è vero. In Parlamento oggi c`è una maggioranza che viene retta da ministri e sottosegretari. Figurarsi, nei giorni scorsi abbiamo visto i responsabili degli Esteri e della Difesa dover venire in aula a votare il processo verbale in piena crisi libica. Ma è chiaro: fanno così per le grandi occasioni, cioè per i voti di fiducia e per le leggi ad personam. Perché altrimenti la maggioranza non c`è».

Settimana cruciale per la giustizia: il Pd come si prepara a dare battaglia?

«Saremo tutti in aula, combatteremo con gli elendamenti, cercheremo di fare fronte comune, sapendo bene che gli spazi sono contingentati. D`altro canto le regole vanno rispettate. Ma il Pd sarà attivo anche fuori dell`aula, moltiplicando i momenti di riflessione. Domani al Pantheon ci sarà un presidio simbolico contro le norme ad personam, venerdì ci sarà sulla scuola un`altra delle Notti della democrazia… Perché il Paese non cada nell`assuefazione e non si rassegni».

da Il Mattino 04.04.11