attualità, politica italiana

"Lo show rinviato", di Natalia Aspesi

Si sa che quando quegli avvocati sorridono sprezzanti dalla televisione, la realtà e la verità si disperdono nel martellamento dell´avversario con cavilli, fantasie, svillanamenti, sragionamenti. Si sa che ovunque arrivi tutto festoso e spietato l´illustre imputato in veste di premier, là la laida barzelletta imbratta la riunione di sindaci con fascia tricolore, là la favola di fare, di un´isola stremata, una opulenta Las Vegas, ne avvilisce il reale stato di disperazione e abbandono, là, cioè ovunque, dove l´ossessione per le donne lo spinge al buffetto, al sondaggino, al sorrisone, al complimento, all´offesa, al bunga bunga, si estende la cupa malinconia, la stanca consapevolezza che il primo ministro stia più al telefono con una folla di vivaci signorine che con i suoi ministri o i suoi colleghi stranieri, malgrado quel che sta succedendo qui e nel mondo.
Fuori, sotto un cielo azzurro da scampagnata, c´era un intrecciarsi non aggressivo di poliziotti rassegnati con scudo antisommossa, sparuti gruppetti fintamente litigiosi per compiacere le tivu, pro o contro l´imputato, con magliette e cartelli; e tra il cafferino al bar e l´acquisto degli splendenti tulipani del chiosco del fiorista, placidi addetti alle televisioni con i loro pullman, trasmettevano nel mondo il loro nulla, senza una protesta per non poter accedere al palazzo. Fosse arrivato lui, con predellino e guardie del corpo musone, e quindi lo squadrone di incalliti fan di professione stravolti dall´eccitazione, lo spettacolo sarebbe stato più appassionante, con il solito finimondo che lo manda in visibilio consentendogli proclami identici sin dal 1994. Dentro poi, sarebbe stato quell´inferno a cui si è abituati nel quotidiano turbinare del premier: invece, come per miracolo, nell´aula in cui la prima giornata del cosiddetto processo Ruby (la bella volpina minorenne fa più audiance del suo paterno ammiratore) è durato 9 minuti, pareva di essere in un gran salotto, al posto del casotto temuto: bei carabinieri molto signorili e gentilissimi, circa 300 giornalisti anche stranieri, eleganza casual ma rispettosa dell´evento che prima o poi potrebbe diventare epocale, ognuno con la sua pigna di quotidiani e di tecnologie e un certo allegro fermento non solo professionale. Voci basse, scambi di cortesie, nessun pigia pigia, sola stranezza nell´aula la scomparsa dietro tendoni bianchi dei recinti dove di solito stanno gli imputati: necessario restauro o cortesia per l´imputato eccellente, se mai si farà vivo, che certo solo qualche malvagio demente potrebbe immaginare dietro le sbarre, anche solo quelle di una corte d´Assise? Donne in quantità, e non come parte lesa sexy o testimoni e imputate carinissime: ma le altre, quelle che nei tribunali impegnano intelligenza, esperienza e amore della giustizia: quasi un incubo crudele per un tombeur des femmes, che deve trovarsi a disagio davanti a signore che si son fatte da sé, senza il suo generoso aiutino sia professionale che finanziario; la corte composta da tre donne magistrato (Carmen D´Elia, Orsola De Cristoforo, presidente Giulia Turri), una donna procuratore aggiunto (Ilda Boccassini), due donne cancelliere, una donna a difendere Ruby (Paola Boccardi con assistente donna), tre donne dell´associazione Arcidonna: donne che devono far venire i brividi all´Imputato Impedito Come Da Certificato Allegato Essendo Impegnato Per Ragioni Istituzionali, donne per lui non proprio donne, e infatti se nei simpatici giochi di società delle sue feste, quelle non del tutto istituzionali, trenta belle ragazze tutte per lui, si travestivano da babbo natale, da poliziotto e da infermiera, a nessuna è venuto in mente da magistrato o da avvocato! Ieri, sotto il grande mosaico anni ´30 di Mario Sironi rappresentante ´La Giustizia Armata con la Legge´, cioè altre tre figure femminili (Lux, Lex, Veritas) poco B. non solo per il significato ma anche perché completamente vestite, pareva che si fosse tornati a quei bei processi austeri, ligi, forse un po´ noiosi, del passato, ma in cui tutti, imputati, avvocati, pubblica accusa, giudici e pubblico, vivevano il loro ruolo nel rispetto del luogo e dell´istituzione. Il premier ha promesso che non mancherà di presenziare ad altre udienze, e si rizzano i capelli in testa, allarmati: Barzellette, Invettive, Corna, Discorsi fiume, Cassette preregistrate, Pubblico con coccarde e lacrime, Avvocati, quelli celebri per i Colpi di scena e il Sarcasmo. E Ruby? E le ragazze cariche di doni delle nostrane Zigfield Follies che se saranno brave potranno fare fantastiche carriere? Sarà il più Grande dei Gran Varietà, prossimo appuntamento il 31 maggio.

La Repubblica 07.04.11