Mese: Aprile 2011

Servizi sociali vittime dei tagli. E i Comuni si affidano ad associazioni e lavoro flessibile

Quarta rilevazione Auser su enti locali e terzo settore. “Nel 2011 i Comuni registrerebbero minori entrate per circa 2 miliardi di euro. E anche a regime il federalismo fiscale mostrerà problemi”. L’Auser ha presentato questa mattina a Roma la quarta rilevazione nazionale su enti locali e terzo settore. Una ricerca per capire come cambia il welfare nel nostro Paese. I tagli inferti ai trasferimenti statali ai comuni ed una serie di riduzioni ai fondi sociali, infatti, per l’Auser stanno modificando profondamente il sistema delle politiche sociali nel nostro Paese. Uno degli aspetti principali che emerge dalla rilevazione è che “per il 2011 si va verso un impoverimento dei servizi pubblici dei comuni o l’innalzamento delle tariffe dei servizi. I comuni puntano sempre di più sull’affidamento all’esterno dei servizi socio assistenziali, soprattutto alle associazioni, allo scopo di abbassare i costi con il ricorso al volontariato”. La ricerca ha passato al vaglio, per i primi 3 mesi del 2011, gli appalti comunali e i bandi per il reclutamento del personale. In molti casi si erogano le prestazioni …

"Italia in coda negli aiuti alle famiglie", di Marco Moussanet

Niente di nuovo sotto il cielo, per carità, ma l’Italia esce con le ossa rotte dalla lettura del primo rapporto Ocse sulla famiglia. I numeri sono impietosi e imbarazzante è il confronto, tanto per rimanere nel solco di una rivalità che proprio in questi giorni è tornata di gran moda, con la Francia, indicata per molti aspetti come un modello di riferimento. Tre dati balzano immediatamente agli occhi: il tasso di occupazione femminile, quello di fertilità e quello sulla povertà infantile. Nelle tre classifiche l’Italia occupa le ultime posizioni. Rispetto a una media Ocse del 70,9%, la quota di donne al lavoro nella fascia 25-54 anni è infatti del 59,1%, la più bassa dopo Turchia, Messico e Cile. La Francia è al 76,6 per cento. E chi pensa che a una maggiore presenza delle donne in casa possa logicamente corrispondere una maggior propensione ad avere figli viene subito smentito dal tasso di natalità: l’Italia è a 1,4 figli per donna, rispetto a una media Ocse di 1,74 e con la Francia a 1,99. Proprio la …

"Sit in del Pd e degli «immigrati di seconda generazione». Nati qui ma non riconosciuti", di Mariagrazia Gerina

Costretti al permesso di soggiorno perché non c’è una legge a renderli subito «regolari». «Noi, italiani Vogliamo la piena cittadinanza». Bersani: «È una vergogna che lo Stato non riconosca un milione di nati in Italia». Alla Camera, due proposte di legge sulla cittadinanza in attesa di essere calendarizzate. Turco: «Fini passi dalle parole ai fatti». Ritmo sincopato. Parole leggermente piegate alle esigenze dell’hip hop. «Fratelli in Italia, l’Italia s’è desta…», cantano i nati nel paese che ancora non ha deciso il loro status. Né italiani, né stranieri, finché la legge non li riconoscerà per quello che sono. Loro davanti a Montecitorio l’inno d’Italia lo scandiscono come un rap di protesta, con le braccia che si levano su e giù come un avvertimento. E come dovrebbero cantarlo visto che lo Stato dove i loro genitori li hanno messi al mondo e/o cresciuti li ha lasciati per anni senza cittadinanza? Le idee sul futuro del paese sembrano avercele più chiare loro, che, come dice Khalid Choauki portavoce del Forum Immigrazione conoscono anche l’inno di Mameli «meglio di …

"I professionisti del precariato", di Eleonora Voltolina

In teoria sono freelance, in pratica dipendenti senza alcuna tutela. Una ricerca della Cgil racconta il dramma dei lavoratori autonomi. il 25% guadagna meno di 10mila euro all’anno. Per entrare nel mondo del lavoro ci sono tre strade. La prima è quella standard: cercare un posto da dipendente, sempre più raro. La seconda, mettersi in proprio creando un business e trasformandosi in imprenditori, malgrado il sistema bancario non offra facilmente credito ai giovani senza la garanzia degli indispensabili, onnipresenti genitori. La terza è inserirsi nel mercato come “freelance”, offrendo le proprie competenze a chi ne abbia bisogno e sia disposto a pagarle. Per chi sceglie, o viene costretto a scegliere, quest’ultima strada – un elenco sterminato ed eterogeneo: dagli avvocati ai commercialisti , dai consulenti ai promotori, dagli architetti ai geometri, e poi ancora psicologi, musicisti, pubblicitari, traduttori, giornalisti… – si apre un futuro di autonomia, senza l’obbligo di timbrare il cartellino o di concordare le ferie, ma soprattutto di rischio, perchè il guadagno di ogni mese dipenderà da quanto i propri servizi saranno richiesti, …

"Due leader contro l’Ue", di David Sassoli e Catherine Trautmann

La lettera che Berlusconi e Sarkozy hanno inviato al presidente del consiglio europeo Van Rompuy e al presidente della commissione europea Barroso è una risposta di breve respiro e pericolosa di fronte ad una situazione seria. Se è giusto considerare che la gestione di un afflusso di immigrati deve essere responsabilità dell’Unione europea, voler modificare gli accordi di Schengen nel modo in cui i due capi di stato propongono testimonia un’interpretazione sbagliata e preoccupante dei poteri dell’Unione europea in materia. Chiedere, come fanno, di prevedere modifiche degli accordi di Schengen dimostra che fingono di ignorare che tali disposizioni sono già contemplate nel medesimo accordo e non rappresenta la risposta europea che i cittadini si attendono per far fronte alle sfide. Nel momento in cui esistono tensioni nell’area del mediterraneo, l’Unione europea, deve attivarsi per accompagnare le riforme democratiche richieste dalle popolazioni del Nord Africa, per avviare forme di partenariato più consone alla realtà e per poter gestire insieme i flussi migratori da una parte e dall’altra del Mediterraneo. Al contrario, il messaggio inviato da Berlusconi …

"Perché l´amore omosessuale in Italia è ancora uno scandalo", di Michela Marzano

Gli insulti per strada, le critiche del governo a immagini pubblicitarie dimostrano come nel nostro paese fa fatica ad affermarsi ciò che altrove è normale. Un´ostilità causata dalla stupidità e dall´ignoranza di pochi, ma soprattutto dall´atteggiamento di certi politici e intellettuali. Che sia in nome della moralità, della natura del diritto o della religione, le nostre classi dirigenti continuano a negare l´evidenza Camminava per strada ed è stata insultata. A due passi da Montecitorio, nel centro di Roma. Paola Concia stava passeggiando mano nella mano con la sua compagna. Due donne insieme, ecco lo scandalo, per l´omofobo di turno. Che ha urlato che quelle così “devono mandarle nei forni crematori”. Di fronte all´indifferenza generale. Come se il fatto di essere omosessuali fosse una colpa da espiare. Ma in Italia va così, ennesima prova dell´incapacità della nostra classe dirigente di garantire a tutti i cittadini pari rispetto e pari dignità. Perché l´ostilità nei confronti dell´omosessualità non è solo il frutto dell´ignoranza e della stupidità di pochi, ma viene anche costantemente alimentata dalle dichiarazioni e dagli atteggiamenti …

"Il lavoro manuale fa rima con istruzione qualificata", di Michele Dau

La presa in giro dei giovani prosegue alla grande. Se non trovate lavoro è perché praticate gli studi più sofisticati e scansate ogni lavoro faticoso. È questo il nuovo mantra pasquale di certi ministri berluscones ex socialisti (che quindi si sentono più furbi di tutti). Togliete il lavoro manuale a un senegalese o a un marocchino e sarete a posto. Il messaggio dovrebbe anche rassicurare taluni elettori benpensanti e un po’ razzisti. Questa propaganda “intelligente” deve essere contrastata con determinazione. Non è vero che i giovani rifiutano il lavoro manuale e operaio perché faticoso e “sporco”: più di un terzo dei lavoratori dipendenti sono operai, e quasi un terzo degli operai sono giovani con meno di 35 anni. Chi lo afferma nega la realtà e offende la dignità dei loro nonni e dei loro padri, spesso operai anche loro. Le sfide dell’economia moderna suggeriscono invece percorsi più concreti e credibili di quelli evocati dai nostri ministri: manifattura e conoscenza si intrecciano sempre di più, tecnologie e abilità manuali sono interconnesse, esperienze pratiche e nuovi saperi …