Mese: Aprile 2011

"Sgarbi ai Beni culturali come ministro-ombra Galan avverte: mi dimetto", di Paolo Griseri e Dario Pappalardo

Sgarbi ai Beni culturali come ministro-ombra Galan avverte: mi dimetto Per il critico ipotesi di un “alto commissariato” Sponsor politico dell´operazione sarebbe la Lega. Il nodo dei piani paesaggistici. Voci anche di una nomina a sotto- segretario. Ma l´interessato le smentisce. Vittorio Sgarbi si fa sponsorizzare dalla Lega e dichiara guerra a Giancarlo Galan. La lotta tra il critico e il ministro, iniziata quando Sgarbi è stato escluso dal concorso per la soprintendenza di Venezia, è ormai diventata uno dei capitoli dell´eterno conflitto tra Galan e Gianluca Zaia, due veneti che si sono scambiati i ruoli di governatore del Veneto e ministro delle Politiche agricole. Oggi Galan guida i Beni culturali e si è già meritato da Sgarbi non pochi improperi. L´ultima raffica è di ieri pomeriggio: «Galan? È un pigro che preferisce la pesca al lavoro. Lo definirei un “banal grande”». La baruffa goldoniana è in realtà una tessera dello scontro tra Berlusconi e la Lega. Ma potrebbe sfociare, se le voci di ieri pomeriggio diventassero realtà, nelle dimissioni lampo del ministro dei Beni …

"I risultati della xenofobia", di Gad Lerner

Convinta fino a ieri di veleggiare trionfalmente, in sintonia con gli umori popolari e lo spirito dei tempi, la Lega d´un colpo s´imbatte nella maledizione della politica. Vent´anni dopo, non si può permettere di tornare all´opposizione. Ma l´abuso propagandistico dello strumento legislativo, adoperato come orpello simbolico a prescindere dalla sua funzionalità, quasi che le istituzioni potessero impregnarsi di stati d´animo, ora rivela platealmente i suoi limiti. In poche settimane il popolo cui veniva promessa la salvaguardia dall´”invasione straniera” ha visto sbriciolarsi l´architrave normativo della xenofobia leghista. La partnership con il dittatore-amico Gheddafi ridotta a carta straccia; la pena detentiva per chi non ottempera al decreto di espulsione bocciata dalla Corte di Giustizia dell´Unione europea. Una sequenza inesorabile perché il vento della storia soffia in tutt´altra direzione, e la rendita parassitaria sugli effetti perduranti del terrorismo islamico non basta più a orientare la rotta, trascorso un decennio dall´11 settembre 2001. Sta inceppandosi il meccanismo di accumulazione leghista: protesta e potere sono addendi che alla lunga non si sommano neppure dietro la maschera del populismo. Né si …

"Una guida ai profili più gettonati nei prossimi anni", di Iolanda Barera

Quali saranno le “professioni calde”del 2017? Abbiamo chiesto una previsione a un gruppo di esperti in materia. Risultato: nessun architetto galattico o hacker del pensiero umano, ma sicuramente qualche novità interessante per curricula diversi. Partiamo dall’ambito green: l’attenzione all’ecosistema è vista in crescita all’unanimità o quasi. Figure nuove nel campo? «I Sustainability Engineer, tecnici specializzati in tematiche legate alle fonti rinnovabili, che affiancheranno il Chief Sustainability Officer, la posizione al top su questo fronte in azienda — risponde Stefano Griccioli, responsabile in Accenture della service line Talent &organization performance —. E, per chi ha competenze più soft, i Change Sustainability Ambassador, agenti di cambiamento che si relazionano con la business community» . Altra possibile new entry è l’Energy Auditor, «un esperto in certificazione dei bilanci in campo energetico» spiega Giovanna Brambilla, ad di Value Search. Ma anche l’Ingegnere focalizzato sul project financing ambientale ed energetico potrebbe essere molto richiesto. «Ci sarà un’evoluzione dei grandi progetti impiantistici nel settore» prevede Fabio Ciarapica, senior partner di Praxi. Nonmeno importante la “rivoluzione web”su marketing e comunicazione. E un’ipotesi …

"Rinnovabili, il governo non cede oggi arriva il decreto ma le Regioni già lo bocciano", di Antonio Cianciullo

Le Regioni lo hanno bocciato, il Parlamento all´unanimità ha chiesto di modificarlo, il governo va avanti con il decreto soprannominato «ammazza rinnovabili». Oggi, ha annunciato il ministro dello Sviluppo Economico Paolo Romani, il testo sarà reso noto, ma la giornata di ieri ha chiarito il segno dell´operazione. «Questo decreto non risolve il problema dei diritti acquisiti e la riduzione degli incentivi ci sembra troppo brusca», ha sintetizzato il presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani. Il parere della Conferenza Stato-Regioni non è vincolante, ha ribattuto Romani. Si profila dunque una chiusura muscolare della trattativa che rischia di creare complicazioni di non poco conto. Il responsabile energia della Cgil, Antonio Filippi, ha ricordato che «questo testo ha avuto il parere negativo delle Regioni, della maggioranza delle imprese del fotovoltaico, del commissario europeo per l´Energia, del sindacato. Vogliono andare avanti? Ma chi pagherà le multe di Bruxelles per il mancato raggiungimento degli obiettivi europei?» «E´ singolare che il governo ignori anche il parere della maggioranza che lo sostiene», commenta Ermete Realacci, responsabile green economy del Pd. «Il …

"Pronta una nuova «porcellata» La firma Quagliarello del Pdl", di Claudia Fusani

Ci sarà anche tanto tempo, come assicurano a destra e a sinistra «che tanto mica si va votare prima del 2013». Ma il Pdl vuol essere pronto viste, anche, le fibrillazioni che diventano scosse quasi giornaliere ad alta frequenza. Così non è un caso che proprio in questi giorni in Commissione Affari costituzionali del Senato faccia capolino la nuova proposta di legge elettorale del pdl. Nuova nel senso che, spiega Carlo Vizzini presidente della Commissione Affari Costituzionali, «sostituisce, con un testo condiviso, tutte quelle presentate finora da membri della maggioranza in ordine sparso». E «risolutiva » perché tra i punti dirimenti, aggiunge Vizzini, «è previsto il premio di maggioranza al Senato in modo da evitare quel meccanismo dell’anatra zoppa che con la legge attuale dà una maggioranza garantita alla Camera ma non al Senato». Il testo del pdl, primi firmatari Quagliariello e Gasparri , ha quindi come obiettivo quello di venire incontro alla esigenze di governabilità e stabilità dell’esecutivo che è, tra gli altri, uno dei motivi per cui lo stesso Berlusconi ha evitato per …

Documento di Economia e Finanza (DEF) 2011 – Relazione dell'on. Pier Paolo Baretta (PD)

Signor Presidente, Onorevoli colleghi, la discussione di oggi avrebbe meritato una ben maggiore attenzione da parte della camera dei Deputati e nell’opinione pubblica. Le scelte che stiamo per compiere potranno segnare le prospettive economiche e sociali del nostro Paese oltre la attuale negativa congiuntura. La introduzione, infatti, della nuova governance comunitaria – il “semestre europeo” – si proporne, con la presentazione da parte degli Stati membri, in tempi prestabiliti, del DEF (comprendente il Programma di Stabilità e il Programma Nazionale di Riforme), di rafforzare il coordinamento preventivo (“ex ante”) delle politiche economiche e di bilancio nazionali, nonché la sorveglianza macro-economica e fiscale. Ciò ha comportato la necessità di modificare la normativa contabile nazionale, ed è quel che abbiamo fatto poche settimane fa con legge 7 aprile 2011, n. 39, che ha adeguato la pur recente 196. Sono novità importanti che richiamano la esigenza di accelerare il processo di unificazione anche politica dell’Unione Europea. Il punto di partenza è l’affermarsi di una cultura economica che prenda coscienza del fatto che misure di stabilizzazione, necessarie e coraggiose, …

Reato di clandestinità: arriva la bocciatura europea

Per la Corte di Giustizia della Ue è in contrasto con la direttiva sui rimpatri nel “rispetto dei diritti fondamentali”. Gozi: ”Sono due anni che chiediamo al governo di recepire la direttiva Ue sui rimpatri. Altro che processo breve e testamento biologico”. Nuova bocciatura dell’Unione europea al governo italiano. Questa volta è la Corte di Giustizia della Ue ha giudicare sbagliata la norma italiana sul reato di clandestinità, introdotto nel nostro ordinamento dal cosiddetto Pacchetto sicurezza del 2009. La legge che prevede il carcere per gli immigrati irregolari è in contrasto con la direttiva europea sui rimpatri dei clandestini. In una nota della Corte si legge che non può essere oggetto di reclusione “il cittadino di un paese terzo in soggiorno irregolare che non si sia conformato a un ordine di lasciare il territorio nazionale”. Per la direttiva europea la carcerazione compromette l’obiettivo “di instaurare una politica efficace di allontanamento e di rimpatrio nel rispetto dei diritti fondamentali”. Secondo i giudici europei, “gli Stati membri non possono introdurre, al fine di ovviare all’insuccesso delle misure …