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"Per fare cassa si rafforza l’idea del maxi condono", di Rosaria Talarico

Tramontata l’ipotesi di modificare i criteri per andare in pensione, per fare cassa e trovare fondi per riequilibrare i conti pubblici comincia a farsi strada l’idea di un nuovo condono, fiscale o edilizio poco importa. Basta far cassa. Le reazioni sono contrastanti. Si va dall’entusiasmo dei due promotori, i deputati Pdl Amedeo Laboccetta e Antonio Mazzocchi all’indignazione dell’opposizione e delle associazioni ambientaliste. In realtà al Tesoro starebbero studiando un meccanismo più sofisticato, una sorta di redditometro-concordato, ma intanto il dibattito impazza. «Ho ricevuto in soli otto giorni oltre 12 mila e-mail da tutta Italia da parte di semplici cittadini che hanno inteso manifestare apprezzamento per l’iniziativa di condono fiscale – racconta trionfante Laboccetta – evidentemente la proposta avanzata riguarda un tema pesantemente avvertito dagli italiani. Ed è per questo motivo che alla prossima utile occasione lo rilanceremo, insieme ai tantissimi deputati che si sono dichiarati disponibili a sostenerlo». La stima del deputato e membro della commissione Bilancio della Camera è di 35 miliardi di euro di entrate per l’erario. «Un’opportunità eccezionale» la definisce Laboccetta. Di segno assolutamente contrario le valutazioni dell’opposizione.

«Per la destra italiana il condono edilizio è una specie di marchio di fabbrica – sintetizzano i senatori Pd Roberto Della Seta e Francesco Ferrante – così la maggioranza per tappare i buchi della manovra propone una nuova sanatoria generalizzata: una mannaia su ambiente e territorio, che se approvata innescherebbe l’ennesima spirale di cemento selvaggio, darebbe il colpo di grazia al nostro già martoriato paesaggio, ricoprirebbe di case illegali anche le aree più delicate e più a rischio». Il riferimento è alla proposta avanzata dal senatore campano del Pdl Gennaro Coronella di sospendere per un periodo di dodici mesi le demolizioni di case abusive in Campania per fronteggiare la grave situazione abitativa. E questo anche nel caso sia stata accertata la violazione di vincoli paesaggistici, ma solo se si tratta dell’unica abitazione. «L’attrazione di governo e maggioranza verso questa forma odiosa di illegalità proseguono i due parlamentari è davvero fatale, irresistibile: gli ultimi due condoni edilizi portano la firma di governi Berlusconi, questo completerebbe l’opera».

Wwf e Fai sono ancora più duri e parlano di atteggiamento grave e irresponsabile e di «evidenti finalità clientelari che mal si conciliano con gli obiettivi collettivi propri di una manovra economica». Le due associazioni ambientaliste auspicano che «le proposte presentate da alcuni parlamentari della maggioranza non vengano in alcun modo fatte proprie dal governo». In effetti in chiusura di campagna elettorale a Napoli per le elezioni amministrative fu lo stesso presidente Berlusconi a promettere un provvedimento d’urgenza per risolvere l’emergenza demolizioni.

Il governo già la scorsa settimana ha smentito per bocca del sottosegretario all’Economia, Luigi Casero: «L’ipotesi di condono non esiste assolutamente». E anche Laboccetta puntualizza che la sua proposta di condono sarebbe «educativa»: «Contemporaneamente proponiamo l’inasprimento delle pene detentive in caso di evasione fiscale. Il messaggio che diamo ai contribuenti è: stavolta chi evade il fisco si farà male. È un messaggio educativo e repressivo al tempo stesso. E poi, qui c’è la necessità di incassare denaro, non è che vogliamo aiutare i furbetti».

La Stampa 01.09.11

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