Giorno: 10 Settembre 2011

La buona educazione ecco la scuola che vogliamo", di Marc Fumaroli e Mariapia Veladiano

Colpita dai tagli, stremata da continue riforme che le hanno tolto centralità e ruolo, la scuola resta decisiva per il futuro del Paese. Così nonostante le difficoltà, alla vigilia del ritorno in classe, è bello immaginare come insegnanti, ragazzi e genitori possano provare a salvarla. Copiando esperienze importanti, dalla Finlandia a Napoli, o rinnovando modelli perduti. Perché la scuola è di tutti: dall´impegno dei maestri precari ai desideri degli studenti, è ancora possibile trovare energie e passioni da spendere in un progetto di rinnovamento. Lo scenario attuale è scoraggiante, eppure vale la pena cercare idee per ripensare i programmi, ricostruire il rapporto con le nuove generazioni, progettare spazi diversi da quelli burocratici. Dalle bocciature al voto di condotta, dalle letture in classe al rapporto con i genitori fino alla costruzione di un archivio di storie della scuola fatte dai ragazzi, ecco alcune proposte per una buona educazione. ****** “La buona educazione”, di Mariapia Veladiano La scuola è nostra. Di tutti noi. Non mia, non loro. È di chi non ha figli nelle aule e di …

"Sistema-Sesto? È un processo mediatico Ma Filippo non agiva per conto del Pd", intervista a Piero Fassino di Concita De Gregorio

Sindaco Fassino, esiste una diversità etica della sinistra? «Certo non genetica ma culturale e di comportamenti sì. La sinistra ha sempre praticato valori etici e di legalità. Quando un esponente del centrosinistra è oggetto di indagine suscita scandalo. Noi non apriamo crociate contro i magistrati, non evochiamo complotti, aspettiamo e favoriamo l´accertamento della verità”. Che idea si è fatto della vicenda Penati? Esiste un sistema di finanziamento del partito assimilabile al sistema-Sesto? Lei che è stato l´ultimo segretario dei Ds senz´altro lo sa. «Non ho mai avuto la sensazione che attorno a Penati, che conosco e stimo come dirigente, ci fosse un sistema. Lui per primo ha separato la sua posizione individuale da quella del partito. Vedremo le indagini, la presunzione di innocenza vale anche per lui. Le responsabilità sono sempre individuali. Escludo che Penati agisse per conto di altri». Sta dicendo che agiva in nome proprio? Una mela marcia, dunque, eventualmente… «Nessuno ha parlato di mela marcia. Qui si sta facendo un processo mediatico ad una intera classe politica, è intollerabile. Non possiamo sostituirci …

"L’ultimatum di Marcegaglia. Se non ce la fa, il governo lasci", di Wladimiro Fruletti

O il governo è in grado di cambiare rotta o è meglio che «ne tragga le conseguenze, perchè non possiamo rimanere in questa situazione di incertezza ». La presidente di Confindustria Emma Marcegaglia dà l’ultimatum al governo con parole mai usate prima da Chianciano Terme, dalla festa nazionale dell’Udc, in una giornata che lei stessa definisce «difficile». Le dimissioni del membro tedesco della Bce, Stark, dettate dalla netta contrarietà a comprare titoli di Stato anche italiani, hanno fatto crollare le Borse. «Il nostro Paese è in pericolo», dice Marcegaglia. E questo governo non è d’aiuto. Anzi. Perché c’è un evidente problema di «credibilità» se anche dopo la nuova manovra approvata al Senato a colpi di fiducia la risposta dei mercati è stata negativa. Se lo spread aumenta non solo nei confronti del debito tedesco, ma anche di quello spagnolo, c’è un evidente problema di credibilità internazionale di chi sta guidando il Paese. La presidente degli industriali ricorda che un mese fa l’Italia stava meglio della Spagna. Oggi stiamo peggio perchè là si sono mossi, perché …

"Germania, troppa virtù fa male", di Marco Deaglio

Le dimissioni a sorpresa di Juergen Stark – rappresentante tedesco nel comitato esecutivo della Banca Centrale Europea e «padre» del «patto di stabilità» al quale è ancorato l’euro – sono il risultato di uno specifico e crescente malessere tedesco più che della solita debolezza europea. Si accompagnano a molti interrogativi sulla capacità della Germania di continuare a essere indefinitamente la «prima della classe» e sulle linee-guida della politica economica del governo tedesco e, naturalmente, complicano gravemente il panorama economico-finanziario del continente. Sullo sfondo c’è il clamoroso taglio da parte dell’Ocse alle previsioni della crescita tedesca, pari all’incirca a zero nel secondo trimestre del 2011 con la possibilità di scendere a -1,4 per cento nel quarto trimestre. Il che può far sembrare l’Italia maestra di crescita economica e fa sospettare una verità molto scomoda: il «modello tedesco» di ripresa, che pur presenta molti lodevoli aspetti, specie nella gestione delle imprese, non sta funzionando a livello di sistema. Del resto la «virtuosa» Germania è molto meno virtuosa di quel che sembra: come ha scritto Massimo Mucchetti sul …

"La verità del Quirinale", di Miguel Gotor

Come una biglia che corre lungo un piano inclinato, l´Italia si sta avvicinando alla resa dei conti, al momento in cui la crisi economica e quella politica si daranno la mano. Negli ultimi due anni Silvio Berlusconi e una schiera di opinionisti strabici e compiacenti hanno fatto ogni sforzo per occultare questo fatale appuntamento, ma il cambio di passo che il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha imposto alla sua azione è il miglior indicatore della drammaticità raggiunta dalla situazione Rimini, Cernobbio e Palermo sono state le tappe in cui il sismografo presidenziale si è impennato con un´intensità direttamente proporzionale alla gravità della crisi in cui versa il Paese. Il presidente della Repubblica sta svolgendo con equilibrio una preziosa funzione di supplenza, punto di riferimento condiviso a livello popolare, ma anche argine di contenimento dell´emergenza nazionale. Il capo dello Stato ha parlato anzitutto ai mercati internazionali, spendendo tutta la propria autorevolezza personale come già fece il suo predecessore Ciampi ai tempi dell´ingresso dell´Italia nell´euro. Speriamo che basti perché il punto di incrinatura è rappresentato dal …