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“2012 I ministri a Riccione e la profezia dei Maya” di Michele Serra

Satira in versi per raccontare l’anno che verrà. Talmente sobrio da portare il governo e tutti gli italiani a lavorare anche in spiaggia. L’euro sparirà e ritroveremo il baratto. Torneranno in campo politici che sembravano scomparsi mentre il San Raffaele si trasferirà nei Caraibi. E alla fine la profezia dei Maya…

GENNAIO
Vien gennaio. Sobriamente.
Perché questo è il corso nuovo:
che si mangia, mediamente,
due persone con un uovo.
Molto sobri anche nel bere
perché questo è il nuovo corso:
grande o piccolo il bicchiere
se ne beve solo un sorso.
Ci si copre, e basta e avanza,
con un vecchio paletò
che se stringe sulla panza
basta dimagrire un po’

Il ministro bocconiano
dà l’esempio: in aeroplano
vola a Londra a risuolare
le sue scarpe molto care.

FEBBRAIO
È febbraio. Nevicate
siberiane, che a folate
trasfigurano i passanti.
Son davvero mendicanti
quelle giovani, a Milano
che protendono la mano
per un obolo da poco?
E le unghie rosso fuoco?
E le labbra sifonate?
E le Mini abbandonate
senza benza? E gli Svaroschi
che l’incuria ha reso foschi?
Con il refolo di fiato
che rimane alle tapine
il mistero è rivelato:
“eravamo le Olgettine”

MARZO
Marzo. Un sito neonazista
rende nota un’altra lista
con i nomi degli amici
dei giudei, dei musulmani
dei watussi, dei fenici
degli slavi e dei gitani
dei cinesi e dei Bantù
che si vestono frou frou
dei pigmei, degli invertiti
che si baciano nei bar
dei turkmeni e degli ittiti
ricomparsi nel Qatar.
Ma per essere razzista
quell’elenco ha un’omissione:
manca il nome del fregnone
che ha stilato quella lista

APRILE
Ecco aprile, e Umberto Bossi
fa un proclama: ce li ho grossi.
E per giunta ce l’ho lungo
quasi quanto un nibelungo.
Poi dichiara l’annessione
perlomeno di un Cantone
l’alleanza con la Stiria
(profezia di una valchiria)
e la nascita in Baviera
della Patria quella vera
che si estende dall’Alsazia
fino al centro di La Spezia.
Poi ritira lo stipendio
che gli versa il nostro Stato
per pagargli il vilipendio.
Italiano patentato.

MAGGIO
Maggio. Accade giù nel Mali.
Contadini brevettati
dalle multinazionali
sono i soli autorizzati
a raccogliere la frutta.
E se cantano in combutta
(come i neri del cotone)
va la Siae tutta al padrone.
Tutto il mondo è proprietà
di diciotto società
che decidono che semi
puoi piantare, e solo quelli.
Loro dettano gli estremi
del cacciù, dei rapanelli
delle bietole e del grano.
Nasce il vegetale ariano

GIUGNO
Giugno. Boom della finanza
che recupera importanza
grazie a un nuovo barbatrucco.
Per restare solo al succo:
si cancella il segno meno
con un rigo. Il segno più
lo raddoppi, perlomeno.
Ogni azione, su per giù
vale quello che ti serve
correggendo a pennarello
il listino, sul più bello.
Se ne acquistano caterve.
L’effettiva consistenza
della bolla è uguale a zero
ma si tace, per prudenza
nelle banche e al ministero

LUGLIO
Luglio. Cambia la tendenza
dell’estate balneare.
Si rifiuta l’apparenza.
Ci si sforza di pensare.
Basta tette sventolate
basta droga e notti hard-core
basta con le pacchianate
alla Lapo e alla Briatore.
Si conversa tutto il mese
tra di noi, sulla battigia
della crisi e della grigia
prospettiva del paese.
I più esperti della schiera
hanno buone soluzioni
e si arriva fino a sera.
Che rottura di coglioni

AGOSTO
Ecco agosto. Ecco le amare
decisioni del governo:
qui bisogna lavorare
come fosse pieno inverno.
I ministri, è stabilito
si riuniscono a Riccione
col costume e le infradito
grigi, come da copione.
È un contagio. In ogni spiaggia
c’è chi cuce, chi fa i conti
chi progetta, chi incoraggia
il vicino a fare ponti
chi organizza, tra i palmizi
una gru con pochi arnesi
chi ribalta i pregiudizi
massaggiando le cinesi

SETTEMBRE
A settembre Berlusconi
torna in campo. Ripromette
niente tasse, molte tette
e la Coppa dei campioni
ristoranti sempre pieni
col caviale a mestolate
e piacere senza freni
a operaie e pensionate
doppio ponte sullo Stretto
autostrade di moquette
lo champagne dal rubinetto
e per moglie una soubrette.
Chi credeva fosse morto
si capisce, aveva torto:
viene eletto, con sei voti
nella lista Scilipoti

OTTOBRE
In ottobre l’euro crolla
e non vale più una lira
anche il dollaro s’ammolla
e lo yen proprio non tira.
Franco svizzero e yuan?
Non ci compri neanche il pan!
Oramai, nel mondo intero
il denaro vale zero.
Si ritorna, ed è una scossa,
al baratto, alla misura
delle cose in carne e ossa
allo scambio di natura.
Al Gi Venti di Mombasa
per poter tornare a casa
è costretto, tutto il Gotha,
a concedersi al pilota

NOVEMBRE
Di novembre, in aviogetto
Don Verzé tenta la fuga
e raggiunge la Tortuga
per un ultimo progetto.
È un magnifico ospedale
con la biancheria di lino
e il rimborso regionale
per i letti a baldacchino.
E le flebo sono al rhum
le infermiere Miss Italia
ogni brufolo o frattaglia
è inquadrato con lo zoom.
Dai Sargassi fino a Cuba
tutti accorrono a milioni
e le cure vanno a ruba
tanto paga Formigoni

DICEMBRE
È dicembre, e c’è chi teme
per la profezia dei Maya
e si pente, piange e geme
aspettando la mannaia.
C’è chi canta tra le rupi
chi si droga con le rane
chi fa imbalsamare il cane
che la morte non lo sciupi.
Qualcheduno si suicida
per sottrarsi all’incombenza
di quell’ultima corrida.
Altri dicono: “pazienza”.
Ma una fonte più accurata
spiega meglio i codicilli:
“Moriranno, in quella data
solamente gli imbecilli”

da Repubblica 30 dicembre 2011