Giorno: 28 Gennaio 2012

"Una generazione ai margini", di Francesco Barbaro *

Caro direttore, l’affermazione del viceministro Martone, secondo cui i non laureati a 28 anni sarebbero degli sfigati, ha già raccolto la sua buona parte di riprovazione, dopo la quale non credo ci sia più nulla da aggiungere sul tema del rispetto che dovrebbe essere osservato nei confronti delle parti sociali di un Paese. Ma ecco che, una volta sfogatosi il risentimento generale, qualcuno si alza per sostenere che forse, al di là del modo di esprimersi un pò sfigato, il concetto espresso non era del tutto sbagliato. Su questo punto ciascuno rimarrà della propria opinione: chi si trova a dovere regolare dall’alto un sistema basato sulla competizione, continuerà a pensare che l’unica cosa importante sia essere competitivi; chi si trova a dovere sopravvivere con l’acqua alla gola, non potrà fare altro che prendere fiato e cercare di non affogare. D’altra parte, sono infiniti, e non solo economici, i motivi per cui uno studente possa finire fuori corso di parecchi anni. Proviamo per un attimo, però, a considerare certi altri ritardi dell’Università, spostando la nostra attenzione …

"Pregi e difetti dell’Imu", di Marco Causi

In tutti i paesi l’imposta dei comuni è legata al valore delle proprietà immobiliari. Un’imposta reale, basata su oggetti, è più facilmente gestibile da una circoscrizione amministrativa piccola. Mentre altre imposte, come quelle personali o sugli affari, sono più difficili da suddividere territorialmente o hanno basi imponibili più facili da “spostare”. I comuni influiscono sull’andamento dei valori immobiliari, ad esempio con interventi sulle infrastrutture e sulle reti dei servizi, e l’imposta immobiliare è il modo più efficiente per finanziarne i costi, secondo quello che in scienza delle finanze è chiamato principio del beneficio. L’imposta immobiliare locale era stata introdotta in Italia nel 1992 (Ici). Da sempre è stata un’imposta impopolare e malvista, soprattutto da parte delle correnti politiche più populiste. Forse perché in Italia la percentuale di famiglie proprietarie della casa di abitazione è molto elevata. Forse perché si tratta di un’imposta difficilmente eludibile, al contrario di altre, e perché dotata di una forte progressività: in Italia, dove più del 90 per cento dell’Irpef è pagata da dipendenti e pensionati, che contribuiscono alla formazione del …

"Valore delle lauree il governo rinvia. Consultazione pubblica su Internet, il tema è delicato", di Flavia Amabile

“Consultazione pubblica su Internet, il tema è delicato” Anche i tecnici ci hanno provato ma, ancora una volta, non è andata. E per l’abolizione del valore legale del titolo di studio tutto è rinviato ad una «consultazione pubblica» perché «il tema era delicato». Che l’argomento fosse delicato e non trovasse consensi unanimi nemmeno all’interno del governo si era capito da giorni dopo il primo blitz tentato esattamente una settimana fa nello scorso lunghissimo consiglio dei ministri sulle privatizzazioni. Nulla da fare allora per il «no» deciso dei ministri Cancellieri, Severino e Patroni Griffi nonostante le insistenze di Mario Monti e del ministro Profumo. Nulla da fare ieri. L’abolizione è stata «stralciata» dal decreto sulle semplificazioni mentre è stato dato il via libera ad altre novità nel settore dell’istruzione: dalle immatricolazioni on line agli interventi sull’edilizia scolastica. La consultazione su come intervenire in futuro sul valore della laurea avverrà attraverso Internet, ha spiegato il ministro Profumo. «Resta confermato – ha aggiunto – che il valore del titolo dal punto di vista accademico non può essere cambiato, …

"Pd protagonista delle riforme", di Marina Sereni

Con il Consiglio dei Ministri di oggi il pacchetto delle misure per la crescita si arricchisce del capitolo sulle semplificazioni. Leggeremo il provvedimento con la stessa attenzione con cui stiamo iniziando l’esame del Dl sulle liberalizzazioni. Non si può che condividere l’obiettivo di velocizzare le decisioni, di diminuire gli oneri burocratici per rendere più efficiente e moderno il sistema dei servizi pubblici e privati rivolti ai cittadini e alle imprese. Anche questo e’ un tassello importante di quelle riforme, molte “a costo zero”, di cui il Paese ha bisogno per aumentare la competitività. Poiché annunci su questo terreno ne abbiamo sentiti in questi anni a centinaia, sarà bene guardare i dettagli e misurare gli effetti concreti di queste misure. Come e’ stato con il “Milleproroghe”, nel quale abbiamo potuto inserire alcune norme che attenuano gli effetti più iniqui della riforma delle pensioni per i lavoratori precoci e per i cosiddetti “esodati”, anche per questo decreto il Pd non farà mancare il suo apporto. In Europa lo sforzo dell’Italia per il risanamento e per la crescita …