Mese: Gennaio 2012

"Sicurezza, il governo Monti fa sul serio", da La Tecnica della Scuola

Il ministro Profumo annuncia che è in dirittura d’arrivo l’anagrafe degli edifici e che presto chiederà al Cdm di intervenire. Segnali di presa di responsabilità anche dal responsabile del dicastero della Coesione territoriale, Fabrizio Barca: tramite Twitter rassicura gli studenti che gli istituti siciliani più a rischio verranno messi in sicurezza. Dopo una settimana di critiche e perplessità, derivanti da decisioni e dichiarazioni troppo distanti dalle emergenze espresse dai lavoratori e dai loro rappresentanti, l’immagine del ministero dell’Istruzione torna a recuperare quella credibilità che aveva contrassegnato le prime settimane del nuovo corso “targato” Profumo: a far alzare le quotazioni del Miur sono state prima le dichiarazioni dello stesso Ministro a proposito della volontà di chiudere una volta per tutte il cerchio attorno all’anagrafe degli edifici scolastici, al fine di recepire informazioni utili a pianificare gli interventi di manutenzione ed assistenza. In effetti, gli ultimi dati indicano che non c’è tempo da perdere: almeno un istituto su tre, in particolare quelli costruiti prima degli anni Settanta, è privo di certificazione antisismica e necessita di interventi. Nello …

I sindacati per l’intesa «Ma l’articolo 18 resti fuori dal tavolo», di Luigina Venturelli

Le premesse per un vero confronto sul mercato del lavoro ci sono tutte. Nella riunione conclusiva di ieri mattina, i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil hanno definito nei dettagli la piattaforma unitaria – anticipata ieri sulle pagine di questo giornale – con cui intendono presentarsi all’incontro con il governo sulla riforma del mercato del lavoro. LA PIATTAFORMA DEI SINDACATI Adesso la parola spetta al ministro Elsa Fornero e al premier Mario Monti che – davanti a interlocutori uniti e desiderosi di entrare nel merito delle questioni con proprie proposte concrete – dovranno dimostrare la reale volontà dell’esecutivo di procedere a modifiche legislative con il consenso delle parti sociali. Il primo banco di prova, manco a dirlo, sarà l’assenza dai temi della discussione di qualsiasi modifica all’articolo18 dello Statuto dei lavoratori, che le tre confederazioni sindacali continuano a porre come precondizione necessaria al dialogo. A cominciare dallo stralcio della bozza sul decreto liberalizzazioni che innalzerebbe da 15 a 50 dipendenti la soglia per la sua applicazione nelle imprese in caso di fusioni. «Il tema …

"Premiato l'egoismo", di Stefano Lepri

Proprio quando sembrava di intravedere segni di sollievo per l’area dell’euro, Standard& Poor’s assesta una nuova mazzata. Ma prima di ridire delle agenzie di rating tutto il male che si meritano, riflettiamo su quanto resta fragile la nostra unione monetaria. Ieri mattina, la nuova asta dei titoli di Stato italiani era andata così così, non bene come la precedente: il nostro Paese ancora stenta a recuperare la fiducia, forse anche a causa di ciò che avviene nelle sue aule parlamentari. Ieri pomeriggio, poco dopo le prime voci sulla probabile perdita della «tripla A» per Francia ed Austria, e su ulteriori declassamenti per Italia e Spagna, si sono interrotte le trattative per ristrutturare il debito della Grecia: una vicenda che si trascina troppo a lungo in una sequela di errori, tra discordie di istituzioni e furbizie di banchieri. In qualche caso, i verdetti delle agenzie di rating ormai vengono ignorati dai mercati. Il declassamento degli Usa, deciso dalla stessa Standard & Poor’s il 5 agosto, non ha inciso sui tassi del debito pubblico americano. Tutta questa …

"Bossi e Maroni, lo scontro finale", di Rodolfo Sala

Il diktat arriva alle otto sella sera, suona come il preannuncio dell´espulsione e porta la firma di Umberto Bossi. «Devo segnalare la volontà del segretario federale di sospendere tutti gli incontri pubblici con la presenza di Maroni». A comunicarlo, in coda alla riunione del consiglio «nazionale», è il segretario della Lega lombarda Giancarlo Giorgetti. Al suo fianco c´è Roberto Calderoli. Nella sala di via Bellerio scende il gelo, e tutti capiscono che per “Bobo” è finita. Diversi segretari provinciali – sono loro i destinatari del diktat – che cancella l´ex provano a contestare la decisione. Ma non c´è niente da fare. Passano un paio d´ore e si fa vivo Maroni. Su Facebook: «Mi hanno appena chiamato per comunicarmi che la segreteria nazionale ha deciso di impedirmi di tenere gli incontri pubblici già programmati in Lombardia; non so perché, nessuno me l´ha spiegato, sono stupefatto, mi viene da vomitare. Qualcuno vuole cacciarmi dalla Lega, ma io non mollo». E aggiunge: «Sono pronto ad andare alla conta». Un antipasto della fatwa era stato servito in giornata. Sul …

"Per l’occupazione giovanile e femminile", di Stefano Fassina

Il cambiamento della politica macroeconomica nell’area euro per uno sviluppo sostenibile è condizione necessaria per aumentare l’occupazione e contrastare la precarietà, in particolare giovanile e femminile. A complemento di tale strategia, in Italia si possono prevedere alcuni interventi specifici per il mercato del lavoro: • la definizione di un contratto per l’ingresso dei giovani e per il reingresso dei lavoratori e delle lavoratrici deboli al lavoro stabile (sostituisce il “contratto di apprendistato professionalizzante”, il “contratto di apprendistato di alta qualificazione” ed il “contrato di inserimento”). Uno strumento di inserimento e reinserimento formativo caratterizzato da durata da 6 mesi a tre anni definita dalla contrattazione collettiva, livello contributivo inferiore a quanto in vigore per i “contratti atipici”, retribuzione crescente fino ai livelli delle qualifiche corrispondenti previsti nel contratto collettivo nazionale di riferimento, agevolazioni contributive per il triennio successivo alla trasformazione in contratto a tempo indeterminato secondo le regole vigenti (incluso art. 18 dello Statuto dei Lavoratori). Durante la fase iniziale, il licenziamento prevede una compensazione monetaria crescente in riferimento alla durata del rapporto di lavoro; • …

Franceschini: "Ora intesa trasparente e larga in Parlamento", di Simone Collini

Referendum bocciato dalla Consulta: lei onorevole Franceschini era tra gli “uccelli del malaugurio bipartisan”, per dirla con I’Idv? «Io ho firmato per il referendum e invitato il Pd a sostenerlo perché era un chiavistello per spingere a fare una nuova legge elettorale. Al di là delle chiacchiere, le valutazioni della Consulta sono di carattere giuridico, costituzionale, non politico. E non si può commentarle con un mi piace o non mi piace». Di Pietro parla proprio di “decisione politica”, di “piacere” a Napolitano e di “deriva antidemocratica”. «Faccio fatica a commentare assurdità simili, incredibili attacchi al Capo dello Stato. Di Pietro soltanto ieri aveva detto che avrebbe rispettato il responso della Consulta, qualunque fosse. E oggi usa parole di una simile violenza». Come si risponde ora alla volontà espressa dagli elettori di cancellare il Porcellum? «Approvando una nuova legge elettorale in Parlamento. Dopo il no della Consulta resta il nodo politico di quella forte domanda, che non era legata tanto al modello che sarebbe uscito dal referendum». Il Mattarellum non piace al Pd? «Il Pd ha …

"Lavoro, c’è la proposta Pd. Bersani oggi vede Monti", di Simone Collini

Il titolo è «Per l’occupazione giovanile e femminile» e in dieci punti sintetizza la proposta di riforma del Pd sul mercato del lavoro. I vertici del partito ne parlano come di un «contributo» al confronto tra governo e parti sociali. E che oggi Pier Luigi Bersani porterà con sé all’incontro a Palazzo Chigi con Mario Monti, insieme ai «correttivi necessari» alla riforma delle pensioni («serve maggiore gradualità e bisogna tener conto dei casi particolari che oggi non hanno né lavoro né pensione») e alle 41 proposte di liberalizzazioni che avrebbero «effetto immediato» sul fronte delle professioni, dell’energia, dei trasporti, delle banche e delle assicurazioni. ASSUMERE NON LICENZIARE In particolare sul mercato del lavoro per Bersani (che vedrà il presidente del Consiglio dopo che a Palazzo Chigi saranno andati anche Alfano e Casini) va assicurata «flessibilità senza toccare l’articolo 18, perché oggi il problema è assumere, non licenziare, che è diventato molto facile». E la proposta ratificata ieri dopo quasi quattro ore di riunione del Forum Lavoro Pd è stata pensata in questo senso. Prevede «un …