Giorno: 17 Aprile 2012

"L’unico modello è sul Reno", di Franco Mosconi

Si rifletta un momento su questo semplice elenco di paesi: Nuova Zelanda, Australia, Italia, Regno Unito, Portogallo, Israele, Stati Uniti, Turchia, Messico e Cile. Sono i dieci paesi con la peggiore diseguaglianza nella distribuzione del reddito, ordinati dal decimo al primo. I dati sono stati elaborati direttamente dall’Ocse e hanno tutti i crismi dell’ufficialità. Ci sono i paesi che siamo soliti ricondurre sotto l’etichetta di “capitalismo anglosassone”; ci sono alcuni paesi emergenti e in via di sviluppo. C’è il Portogallo e c’è la nostra Italia, sì il Belpaese (un tempo, forse). Basta questo semplice fatto per spazzare via la narrazione da paese dei balocchi che sull’economia e la società italiana ci è stata propinata per anni e anni. In quell’elenco non c’è la Germania, non c’è la Francia; più in generale non ci sono i paesi del “capitalismo renano” né i paesi scandinavi. Beninteso, nell’ultimo decennio – è l’Ocse stesso ad annotarlo – anche questi paesi, caratterizzati storicamente da bassi livelli di diseguaglianza, hanno sperimentato incrementi significativi: ma nessuno di loro è in quella non …

"Imu, si paga in tre rate la prima il 16 giugno. Stretta sulle detrazioni", di Bianca Di Giovann

L’Imu in tre rate entra nel decreto fiscale. L’emendamento presentato dal relatore Gianfranco Conte (Pdl) è passato ieri in commissione Finanze alla Camera. Il testo prevede che la nuova rateizzazione valga soltanto per la prima casa e le relative pertinenze. Le scadenze sono fissate al 16 giugno, 16 settembre e 16 dicembre, e ciascun versamento sarà pari a un terzo del dovuto. Per gli altri immobili, che non sono quelli di residenza, restano le due rate di giugno e dicembre. STRETTA SULLE DETRAZIONI Insieme alle rate arriva anche una stretta sulle detrazioni per la prima casa: saranno valide soltanto se il titolare risiede effettivamente nell’immobile e comunque non potrà esserci più di una detrazione (200 euro per tutti, più 50 euro per ciscun figlio fino a un tetto massimodi 400 euro) per ogni nucleo familiare. La disposizione punta a eliminare gli abusi che spesso si verificano all’interno della famiglia, indicando come titolare coniugi o figli per evitare l’aliquota maggiorata sulla seconda casa. La commissione dà anche l’ok alla proposta Pd di eliminare il prelievo Imu, …

"Il Cerchio Magico del Celeste", di Alberto Statera

Uomini d´acciaio i Memores Domini, alias Gruppo Adulto, il nucleo aristocratico di Comunione e Liberazione votato alla «povertà evangelica e alla castità perfetta» (sic). Il più inox–man di tutti si sta palesando Roberto Formigoni, da un ventennio presidente della Lombardia. Asserragliato nel Formigone, il grattacielo che a perpetua memoria si è fatto erigere più alto della Madonnina originale perché – garantisce – così voleva Papa Paolo VI, mentre si sfalda in un´orgia di scandali senza fine la cupola affaristica lombarda tra una folla di politici senza scrupoli, assessori corrotti, faccendieri, coppole di ‘ndrangheta, fondi neri, tangenti, appalti truccati, colossali truffe sanitarie, lui esibisce uno straordinario aplomb. Giura: «Non c´è nulla di imputabile a me». Inox-man o «il politico più stupido che conosco», come una volta lo apostrofò Ciriaco De Mita? «Non stupido, tutt´altro, direi Diomammoneggiante – corregge privatissimamente un autorevole esponente dell´establishment d´Oltretevere – capitano di una legione di lottatori a tempo pieno, ma non vincitori contro il peccato». Passi per la castità, che in caso di qualche scivolata si può assolvere confessandola ai padri …

"Verità e rispetto il dovere degli stati verso le vittime" Vladimiro Zagrebelsky

Ha suscitato emozione e persino indignazione la sentenza della Corte di Assise d’appello di Brescia nella parte in cui, assolvendo gli imputati della strage di Piazza della Loggia, condanna i familiari delle vittime, costituiti parte civile, a pagare le spese processuali. La gravità del fatto oggetto del processo – ed anche il suo inserimento in una serie di vicende analoghe per natura e per esito processuale – spiega la reazione ed anche l’iniziativa del governo per porre rimedio a quello che è sentito come un aspetto particolarmente ingiusto della sentenza. Una prima impressione potrebbe collocare questa reazione esclusivamente sul piano delle sensibilità morali. Già, se così fosse, si tratterebbe di questione grave. Ma v’è di più. Il rispetto per le vittime (qui sono vittime i familiari di coloro che vennero uccisi) è un dovere giuridico dello Stato, che assume molte forme. Qui non si tratta di un fatto riducibile alla sua dimensione patrimoniale, ma del possibile conflitto con obblighi che lo Stato ha assunto ratificando trattati internazionali in materia di diritti umani fondamentali. Mi riferisco …

"Dire stop ai tagli non basta!", di Pippo Frisone

Prima la buona notizia, contenuta nel decreto semplificazioni: stop ai tagli degli organici docenti e conferma delle 600.000 cattedre del 2011/12. Nessun posto in più ma neanche in meno, dopo gli 87mila posti sottratti alla scuola dal duo Tremonti-Gelmini, con l’art.64 della L.133/08 . Altri 2.200 erano i nuovi tagli previsti per il 2012/13 nella primaria e nella secondaria superiore per trascinamento dei nuovi ordinamenti, voluti dalla Gelmini. Poi, le prime sorprese contenute nelle tabelle allegate allo schema di D.I. sugli organici 2012/13. Si, perché un conto sono i dati sugli organici a livello nazionale , un altro è l’andamento degli organici a livello regionale o provinciale. Il primo dato da cui partire è lo sviluppo della popolazione scolastica che ha un dato nazionale in forte crescita con oltre 9.000 alunni in più. Mentre nel Mezzogiorno continua il trend negativo degli ultimi anni, nelle regioni del centro Nord (Piemonte,Lombardia,Veneto ma anche Toscana e Emilia Romagna) si registra anche per il 2012/13 una costante crescita. Mantenere gli organici dell’anno precedente come fa il Governo, in presenza …

"L'unica risposta all'antipolitica", di Carlo Galli

La democrazia in Italia è già sotto stress: non corre il rischio di esserlo. Questa è la notizia. Non buona. Oltre che da una crisi economica finora indomabile, la democrazia è messa a dura prova da una delegittimazione dei partiti e dell´intera sfera politica. Se il detonatore è stata la vergognosa caduta della Lega nel familismo amorale in salsa padana, ciò che è esploso era già di per sé una polveriera: ovvero, la controversa materia del finanziamento pubblico dei partiti. Di questo in verità si tratta, sotto le mentite spoglie del rimborso delle spese elettorali – un travestimento reso necessario dall´esigenza di bypassare la volontà espressa dal popolo sovrano in un referendum – , che ha portato nelle casse dei partiti, in diciotto anni, 2,3 miliardi di euro. Una somma molto superiore alle effettive spese elettorali, grazie alla quale si sono mantenuti apparati, giornali, raggruppamenti politici fittizi o estinti, oltre che famiglie eccellenti e tesorieri creativi. Dunque i punti sono due: da un lato, la quantità eccessiva di rimborsi; dall´altro, l´opacità dell´erogazione e della gestione …

"Perchè l'Ungheria spaventa l'Europa", di Adriano Sofri

Se l’Italia delle lauree non ride, l’Ungheria piange a dirotto. La sua nuova Costituzione, il principale colpo di mano della “maggioranza introvabile” di Viktor Orbán, porta in calce la firma del presidente Pál Schmitt, dimesso dopo che gli è stato revocato il dottorato dalla facoltà di educazione fisica: aveva copiato 197 pagine su 215 della sua tesi. Ora è una gara a frugare negli archivi per scovare reciproche false lauree. Oggi Orbán proporrà il suo candidato alla successione, i nomi che corrono sono quelli di János Ader, già presidente del Parlamento, o di József Szájer, ligi parlamentari europei. Gáspár Miklos Tamás, autorevole professore di filosofia spedito anzitempo in pensione – a 62 anni, con altre migliaia, compresi 200 giudici, da una specie di epurazione governativa – si è augurato una Presidente donna, e tanto meglio se zingara e lesbica: e non scherzava. Ci sono paesi segnati da un vittimismo nazionale: la Serbia, per esempio. Ce ne sono altri attraversati da una quantità di vittimismi, ciascuno dei quali ha qualche buona ragione. È il caso della …