Giorno: 19 Aprile 2012

"Formigoni, le vacanze e quelle risposte non date", di Piero Colaprico

Roberto Formigoni, abile parlatore, pensa di cavarsela da solo: «Nessun problema, nessuna irregolarità, ma soprattutto nessuna regalia. Non ho mai ricevuto neppure un euro da nessuno», ripete. Questo «euro mai preso» è però il piccolo punto di rottura di questa storia. Perché qui gli euro che girano sono parecchi. Cominciamo dalle vacanze. Chiunque abbia viaggiato con amici, rispettando la decisione collettiva di dividere le spese, sa e può dimostrare (più o meno) quanto, dove e come ha speso la sua quota. Non si viaggia di solito con le mazzette di banconote in tasca, come fanno i gangster. Uno paga con assegni e con carte di credito. Paga così i ristoranti, o l´affitto dell´auto. Negli estratti conto c´è tutto. Ma Formigoni, sinora, non mostra estratti conto. Guai, in fatti, a toccare questo tasto: «Scusi, chi è lei che fa questa domanda, che incarico ha?», chiede inviperito Formigoni al collega di Repubblica, il quale cercava uno straccio di ricevuta sulle feste di Capodanno del 2009 a Parigi. «Allora, se non ha un incarico, vale – dice Formigoni …

"L'Italia delle consorterie", di Alfredo Reichlin.

È necessario, perfino preliminare (se vogliamo essere ascoltati), riformare i meccanismi del finanziamento pubblico ai partiti, compreso il suo ammontare. Ma che questa sia la risposta alla gravità della crisi a me sembra cosa insufficiente e perfino fuorviante. E vorrei dirlo rivolgendomi ancora alle coscienze intellettuali e morali di questo Paese. Le quali sanno bene perché è così devastante la crisi della democrazia europea e occidentale. Chi comanda a Bruxelles e con quali armi si combattono le elezioni americane? Ma non voglio sfuggire. È dalla realtà italiana che dobbiamo partire. Dalla sua estrema gravità. Questa non è solo una crisi della struttura economica e del sistema politico, è l’insieme dell’organismo italiano che è investito da uno sbandamento che è anche morale. La gente è smarrita e si chiede chi la dirige, e dove stiamo andando. Perciò io credo che il mare di fango che il sistema politico-mediatico sta gettando sui partiti non è un episodio tra i tanti della polemica politica. Esso investe (anche al di là delle intenzioni) l’esistenza stessa del Parlamento, la fiducia …

"Scuola, niente più tagli di organici. Ma gli iscritti continuano ad aumentare", di Augusto Pozzoli

Finita l’epoca dei tagli alla scuola italiana voluti dal tandem Gelmini Tremonti ? Il ministro all’istruzione Francesco Profumo ha detto di sì, emanando una disposizione che praticamente conferma i posti in organico attualmente disponibili. Una conferma che tuttavia non tiene conto di un dato di realtà sopravvenuto: ci sono regioni (al nord, in particolare) dove c’è un notevole incremento di iscritti, mentre in altre (al sud) la popolazione studentesca è in calo. Pippo Frisone , esperto sindacalista della Flc Cgil, sulla base dei dati ministeriali ha già fatto questi rilievi: “Un conto sono i dati sugli organici a livello nazionale – dice – un altro è l’andamento degli organici a livello regionale o provinciale. Il primo dato da cui partire è lo sviluppo della popolazione scolastica che ha un dato nazionale in forte crescita con oltre 9.000 alunni in più. Ma, mentre nel Mezzogiorno continua il trend negativo degli ultimi anni, nelle regioni del centro Nord (Piemonte,Lombardia,Veneto, ma anche Toscana e Emilia Romagna) si registra anche per il prossimo anno scolastico una costante crescita”. Quali …

Tullio De Mauro "Da Monti serve un cambio di passo", intervista di Giuseppe Grasso

Tullio De Mauro, 80 anni compiuti il 31 marzo scorso, non ha bisogno di presentazione. Linguista di fama internazionale e già ministro dell’Istruzione del Governo Amato II per tredici mesi, è da sempre sensibile ai temi che riguardano la Scuola e l’Università. Con lui parliamo di alcuni di questi argomenti cercando delle indicazioni che siano da orientamento nella generale confusione mediatica che parifica “Grande Fratello” e “Report”, televisione commerciale e televisione d’inchiesta. Come sempre le sue considerazioni, di una lucida nitidezza, sono molto sottili e penetranti, sostenute da quello “spirito critico” e da quell’acume tipici dei Grandi Maestri. Professore, recentemente lei ha rimarcato che, mentre in Francia Hollande e Sarkozy fanno a gara per investire sull’istruzione, da noi il governo Monti non capitalizza affatto sulla scuola. Quali, secondo lei, le ragioni? E qual è il suo giudizio sull’attuale governo di tecnici? Il governo Monti non viene da Marte o da terre aliene. È composto da persone, spesso professionalmente esimie, espresse da un ceto dirigente come l’italiano che, salvo rare eccezioni enumerabili quasi per nome, non …

"Perchè lo Stato deve finanziare i partiti", di Nadia Urbinati

La corruzione dei partiti, soprattutto quando sembra un fiume in piena che si ingrossa giorno dopo giorno, ha effetti devastanti. Non soltanto, come è ovvio, sulla stabilità dell´ordine democratico e la credibilità delle sue istituzioni. Ma anche sulla mentalità politica generale. Poiché induce i cittadini a pensare che se lo Stato mettesse i partiti a pane e acqua questi non avrebbero più i mezzi sufficienti per essere disonesti. Togliere il finanziamento pubblico ai partiti può apparire come la ricetta vincente per costringere all´onestà secondo il detto popolare che l´occasione fa l´uomo ladro. Sull´onda degli scandali giudiziari e in un tempo come questo in cui il governo e il Parlamento impongono ai cittadini enormi sacrifici, questa tesi si fa via via più convincente. Ma c´è da dubitare che sia la via migliore per impedire la corruzione. Basta ripercorrere brevemente la storia del finanziamento pubblico ai partiti per rendersene conto. La legge sul finanziamento pubblico dei partiti, introdotta nel 1974 per sostenere le strutture dei partiti presenti in Parlamento, fu voluta e approvata sull´onda di scandali. Attraverso …