Giorno: 20 Aprile 2012

Scuole per tutti i bambini del mondo "Saranno la forza che aiuta la natura", di Marc Augè

Non si può garantire il futuro dell´uomo dimenticando una parte di individui. L´istruzione è un´arma efficace per padroneggiare i molti aspetti della crescita.Le contraddizioni fra i paesi sviluppati e gli altri, poveri o emergenti, sono una realtà da cui non si può prescindere Bisogna smettere di pensare allo sviluppo solo come produzione di ricchezza senza guardare ai divari sociali. Non sono un esperto di scienze naturali e non posso fare altro che preoccuparmi, come tutte le persone di buon senso, per il modo in cui stiamo maltrattando il nostro ambiente: sia il nostro ambiente immediato e quotidiano che il pianeta in generale, l´atmosfera, l´aria e le acque. Non ho nessuna competenza specifica per dire che cosa si debba fare dal punto di vista tecnico, ma posso cercare di individuare i punti di contatto fra problemi ecologici e problemi sociali. Cominciamo a preoccuparci per il futuro del pianeta. È un sentimento nobile perché riguarda l´avvenire dell´umanità in generale e di quella parte di essere umano in senso lato che è presente in ciascuno di noi. Un …

"Cinque milioni di italiani sono senza lavoro", di T.M.

Cinque milioni di persone in Italia non hanno un lavoro. E il problema è che oltre la metà ha rinunciato anche a cercarlo. Attraverso i dati che fotografano il mercato del lavoro nel 2011, l’Istat ha reso noto ieri che il nostro Paese è afflitto da un numero abnorme di cosiddetti inattivi. Quasi tre milioni di persone che, contrariamente ai disoccupati, non cercano lavoro ma sarebbero disponibili ad accettarne uno. In questo siamo anche, tristemente, campioni europei: un terzo degli inattivi della Ue a 27 vive in Italia. Rapportati alle forze di lavoro, gli inattivi sono l’11,6 per cento, un dato più che triplo rispetto alla media europea di 3,6 per cento. E in crescita rispetto al 2010, quando erano l’11,1 per cento del totale. In tutto, sono 2,897 milioni, in crescita del 4,8 per cento (di 133 mila persone) rispetto al 2010. Si tratta anche del dato più alto dal 2004. E complessivamente abbiamo l’agghiacciante primato di ospitare circa un terzo di tutti gli inattivi d’Europa a 27: 2,897 milioni contro gli 8,566 milioni …

"Lavoro, in tre milioni non ci credono più. Donne le più rassegnate", di Giuseppe Vespo

Christine Lagarde parla di «generazione perduta», mentre l’Istat conta in Italia tre milioni di «inattivi», quelli che vorrebbero un lavoro ma non hanno più voglia o possibilità di cercarlo. «È una mia grande preoccupazione», dice la presidente del Fondo monetario internazionale a proposito del rischio che una bella fetta di europei manchi l’appuntamento con l’occupazione, almeno così come l’abbiamo conosciuta finora. L’ex ministro francese parla della Spagnama pensa all’Italia, e non solo. A chi le domanda come mai il Fmi sia così «severo» con il nostro Paese – ha visto le stime di crescita al ribasso – Lagarde ha risposto che non si tratta di severità,«vogliamo solo che torni l’equilibrio e che il Paese cammini con le proprie gambe». La ricetta si conosce, è sempre la stessa: conti e crescita. Ma tenere a bada i primi e spingere la seconda non è facile, anzi. La realtà, almeno quella di casa nostra, conta tre milioni di persone che vorrebbero lavorare, ma hanno smesso di cercare un’occupazione. Pesano sul totale della forza lavoro per l’11,6 per cento, …

"I veri nemici della politica", di Bruno Gravagnuolo

E dopo la notte di Valpurga con le scope, la saga nibelungica leghista si arricchisce di un altro scandalo, destinato a intossicare la base «padana». Dalle carte giudiziarie filtra un appartamento al Gianicolo a Roma,con affitto pagato dalla Lega a Calderoli. Che da «triumviro» si difende contro «il fango gettato sul suo lavoro». Mentre Pini accusa Reguzzoni di aver ricevuto soldi. E ancora non si è spenta l’eco dell’autodafé, con il capo in lacrime tra gli incensi, né quella dell’affaire Belsito condito di diamanti, né quella dei dossieraggi a carico di Maroni. Sconosciuti o «tollerati» da Bossi. Bisogna pur dirlo: è l’acme di una tragicommedia, dove la vita imita l’arte comica. Qualcosa che neanche Orwell, nella sua Fattoria degli animali, si sarebbe mai sognato: il partito personale e carismatico degli epuratori – figlio dei «ceti virtuosi del nord» – si sta autoepurando. In una furia del dileguare dove l’antipolitica forcaiola dei cappi si ritorce contro se stessa. E mostra il suo destino. Quello di generare arbitrio, prepotenza e familismo. Guarnito di mogli, badanti, figli e …

"L´utilizzatore finale del Pirellone", di Gad Lerner

Formigoni non vuole togliersi di mezzo e così trascina l´intera destra del Nord in un´avventura temeraria che, intrecciandosi alla faida padana della Lega, ne sta provocando il disfacimento.Le parole con cui la moglie di Antonio Simone lo addita come “utilizzatore finale” dello strapotere e degli agi cumulati da faccendieri divenuti milionari all´ombra della sua carriera politica, conferma che Formigoni ha mentito ripetutamente e non può più illudersi di scaricare sui “Giuda”, che poi sarebbero i suoi migliori amici, la responsabilità di aver creato un sistema di potere protervo, giunto al capolinea. L´insofferenza per la vanagloria del Celeste non provoca più solo l´allarme degli altri clan in cui è frazionato l´ex regno berlusconiano. Più nel profondo, è la galassia di Comunione e Liberazione a non riconoscersi più nella degenerazione affaristica di un movimento ecclesiale ben altrimenti radicato nella società lombarda. Umiliato dall´indifferenza ai suoi valori fondativi, assoggettati da troppo tempo all´ossessione personale di leadership di Formigoni. Il governatore non ha fornito la benché minima versione credibile sui lussuosi omaggi ricevuti dagli inquisiti. Se avesse potuto, lo …