Giorno: 20 Giugno 2012

Il Senato dice sì all'arresto di Luigi Lusi

L’aula del Senato dice sì alla richiesta di custodia cautelare in carcere nei confronti del senatore Luigi Lusi. Il Senato ha votato con voto palese. È la prima volta che Palazzo Madama autorizza gli arresti di un suo componente. Hanno votato a favore dell’arresto di Luigi Lusi 155 senatori, su una maggioranza richiesta di 85. I ‘no’ sono stati 13. Contrari in aula alla richiesta di autorizzazione all’arresto si sono dichiarati i radicali Bonino, Poretti, Perduca, il repubblicano Antonio Del Pennino, l’avvocato del Pdl Piero Longo, l’ex presidente del Senato Marcello Pera e il senatore Alberto Tedesco del gruppo Misto. “Nella vicenda del Senatore Lusi la fondatezza dell’azione penale è chiara e manifesta. I senatori del Partito Democratico, ascoltata la relazione del Presidente Follini che ha escluso alla radice il fumus persecutionis, voteranno a favore dell’accoglimento della richiesta del Gip”. Così il vicepresidente dei senatori del Pd Luigi Zanda ha dichiarato il voto favorevole del suo gruppo all’autorizzazione all’esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal giudice per le indagini preliminari nei confronti del …

Informativa urgente del Ministro del lavoro e delle politiche sociali sulla questione dei lavoratori cosiddetti esodati. Intervento dell'On. Cesare Damiano

Signor Presidente, signor Ministro, noi siamo qui perché vogliamo risolvere un grave problema e siamo anche stanchi – lo diciamo – di dare i numeri, di inseguire i numeri, anche perché, come lei ha riconosciuto, è difficile stabilire delle platee. Crediamo, allora, che si debba invertire la logica del ragionamento. Non parliamo più di numeri e di tetti: parliamo di diritti dei lavoratori (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico e di deputati dei gruppi Popolo della Libertà e Italia dei Valori), perché il diritto di andare in pensione con le vecchie regole, per coloro che si trovano nella circostanza di non avere più lavoro e pensione perché sono stati spiazzati da questa riforma, va ripristinato. Se partiamo ancora una volta dalle risorse e poi fissiamo dei tetti, noi neghiamo questo diritto. Io mi collego a quello che ha detto il mio collega, l’onorevole Cazzola, di cui condivido l’intervento. Le riforme sociali di questo Governo contengono un errore di impianto, a mio avviso, come se i muri maestri fossero sbreccati: l’errore è stato quello di …

"Montale, i giovani, la crisi e Jobs. Ecco la prima maturità via Web", di Maria Teresa Martinengo

Debutto per il plico telematico. Le altre tracce: avere vent’anni, la responsabilità della scienza, lo sterminio nazista degli ebrei e il bene comune e individuale. «Avevo vent’anni. E non permetterò a nessuno di dire che questa è la più bella età della vita», la traccia della prova di italiano tratta dalla famosa frase con cui Paul Nizan aprì «Aden Arabia», romanzo del 1931, probabilmente si aggiudicherà il record di preferenze della Maturità 2012, pari merito con «giovani e crisi». I tempi sono bui, insomma, e l’esame si adegua. Ma nella prima Maturità con trasmissione dei temi per via telematica e un apparato di password e tecnologia al passo coi tempi, la soddisfazione è generale. Da parte dei professori e anche degli studenti. Le tracce sono giudicate «interessanti», da scegliere «non solo per esclusione», «stimolanti per esprimere le proprie idee»: questi in sintesi i primi commenti colti qua e là all’uscita dalle scuole. Qualche accenno di delusione, appena, per alcuni pronostici mancati – come l’anniversario di Falcone e Borsellino – mentre moltissimi hanno centrato l’ipotesi «crisi». …

"Le Biblioteche. Quelle nomine contro ogni regola", di Gian Antonio Stella

Quante altre biblioteche italiane sono nelle condizioni di quella dei Girolamini? Nessuno osi far la parte dell’offeso. Se dalla biblioteca napoletana di Giovanni Battista Vico sono spariti almeno 2.202 libri antichi, ritrovati dalla magistratura in tre differenti garage o depositi di Verona e dintorni legati a Marino Massimo De Caro, l’uomo che si spacciava per laureato e non lo era, si spacciava per professore e non lo era, si spacciava per il principe di Lampedusa e non lo era, vuol dire che poteva succedere. C’è chi dirà: è stato un caso eccezionale. No: nessun asino si è mai levato in volo, nessun uomo è mai rimasto incinto, nessuna gazzella ha mai sbranato un leone. Se a Napoli è successo che un trafficante di libri antichi sia stato nominato direttore di una delle più importanti biblioteche italiane, cioè del mondo, vuol dire che nel nostro sistema può accadere. Esattamente come era già accaduto che l’elettricista Claudio Regis detto «El valvola», sedicente ingegnere (poi processato e condannato per questo) fosse nominato per meriti leghisti ai vertici dell’Enea …

Maturità, Ghizzoni: “un esame nuovo per forma e contenuti”

La presidente della Commissione cultura della Camera dei deputati sull’avvio degli esami. Riguardo al “Plico telematico” e all’introduzione dei primi processi di digitalizzazione del sistema scolastico, ha espresso con soddisfazione il proprio parere la parlamentare Pd Manuela Ghizzoni, presidente della Commissione cultura della Camera. Di seguito, la sua dichiarazione: «Un esame di maturità nuovo, per forme e contenuti, rivolto a studenti nativi digitali. Per la prima volta gli studenti italiani hanno affrontato temi di maturità immersi nell’attualità e consoni al percorso formativo dei maturandi. La scelta di proporre argomenti che pongono i giovani come soggetto politico e sociale dimostra che la scuola sta interpretando la fase conclusiva di un ciclo di formazione, quale è l’esame di Stato, come una finestra sul mondo», ha commentato la presidente della Commissione cultura della Camera. Aggiungendo: «anche la forma è cambiata: l’invio delle tracce delle prove scritte non poteva più avvenire con un sistema anacronistico, che aveva come conseguenza principale un inutile dispendio di energie, anche delle forze dell’ordine, e denaro. Con il “Plico telematico” è stato compiuto un …

"Il partito? È società civile", di Claudio Sardo

Si può ironizzare sulla scelta del Pd di sostenere per il Cda della Rai Benedetta Tobagi e Gherardo Colombo, indicati da movimenti della società civile. Si può dire che Tobagi e Colombo non vantino specifiche professionalità (sebbene il ruolo dei consiglieri non dovrebbe essere quello di condirettori aggiunti o di supporto, semmai questa esorbitanza è parte della malattia Rai). Si può dire che il Pd abbia abdicato, con demagogia, alle sue prerogative (e magari la denuncia viene persino dai censori della partitocrazia e dell’occupazione del potere). Si può dire che il Pd si stia arrendendo ai gruppi di pressione che cercano di assaltare il suo quartier generale e che stia rinunciando ai propositi di “partito solido”. (Ma davvero il Pd deve concepirsi come un soggetto in lotta permanente col mondo circostante, come se la sua necessaria autonomia vada vissuta come una ossessione minoritaria?). La scelta di affidare i posti del cda Rai ad alcuni movimenti della società civile ha invece una stretta parentela con le primarie, annunciate da Pier Luigi Bersani quando ancora non è …

"Legge elettorale perché conviene il doppio turno", di Piero Ignazi

IL porcellum ingrassa allegramente. Continua a godere di ottima salute perché tutti ne parlano male ma nessuno pensa seriamente a fargli la festa. Nella fiera della vanità elettorali, da sinistra e da destra rimbalzano sempre nuove e fantasiose proposte. Il catalogo dei sistemi elettorali è lungo quasi quanto le conquiste di Don Giovanni, eppure ai nostri legislatori non basta. Il genio italico è sempre pronto a elaborare qualche innovazione. Mettendo un po’ di questo o di quello, tanto “questo o quello pari sono”. Invece no: pasticciando con i vari sistemi elettorali si producono dei piccoli Frankenstein. Le due grandi famiglie, quella proporzionale e quella maggioritaria, rispondono a logiche diverse e producono effetti diversi. Per scegliere bisogna sapere cosa si vuole. Se il problema numero uno è l’indicazione precisa di un governo da parte dell’elettorato – il mandato a governare, insomma – allora il maggioritario risponde alla bisogna. Se invece l’esigenza maggiore è la fotografia delle multiformità politiche esistenti, allora il proporzionale è quello che ci vuole. Poi, le due grandi famiglie hanno partorito molti figli …