Giorno: 25 Giugno 2012

"Non basta il merito per migliorare il sistema-scuola", di Benedetto Vertecchi

Nel dibattito in corso attorno alla questione del merito c’è un uso di proposizioni assertorie che mal si concilia con il carattere più o meno probabile che si deve riconoscere alle conoscenze educative. Se si seguisse un criterio di maggiore prudenza, si eviterebbe di dare per scontate relazioni che, se pure qualche volta vere, sono anche in molti altri casi false, o di dubbia interpretazione. Così, per esempio, affermare che premiando il merito (ovvero l’emergere nella popolazione di allievi con livelli particolarmente elevati di profitto) si attivano processi che migliorano il funzionamento delle scuole è un’affermazione di senso comune della quale non si può dire che sia vera, né che sia falsa. Quel che è certo, è che continuare ad accreditare tale senso comune non contribuisce ad accrescere la qualità del sistema educativo, perché ripropone vecchie logiche di conoscenza dei fenomeni che, non da oggi, avrebbero dovuto essere abbandonate e sostituite da argomenti più razionali, capaci di dar conto delle conoscenze che negli ultimi decenni la ricerca educativa ha gradualmente acquisito. I sistemi scolastici costituiscono …

"L'Italia del vuoto", di Ilvo Diamanti

Si parla troppo di elezioni anticipate, in autunno, per non prenderle sul serio. Anche e tanto più se – nell’attuale maggioranza – nessuno afferma di volerle davvero. Bersani, nei giorni scorsi, ha allontanato l’ipotesi come una iattura. Una prospettiva a cui penserebbe Berlusconi, per non venire emarginato dal suo stesso partito – che ormai non c’è più. Questa soluzione, però, non risolverebbe nulla. Anzi: aggraverebbe la crisi italiana, di fronte all’Europa, all’euro e ai mercati internazionali. Eppure se si parla di possibili elezioni in autunno il rischio c’è. Perché, comunque, nessuno è in grado di garantire la tenuta e la stabilità della maggioranza parlamentare che sostiene l’attuale governo. 1. L’attuale governo, anzitutto, designato dal Presidente nello scorso novembre e accolto con soddisfazione dai cittadini, da qualche mese ha perduto consensi. Il premier, Mario Monti, dispone ancora del sostegno di oltre il 45% dei cittadini (dati Ipsos). È il più accreditato fra i leader. Ma è in calo sensibile, rispetto agli scorsi mesi. In marzo superava il 60%. In aprile: al di là del 50%. D’altronde, …

"Il dono del Dalai Lama: 100mila dollari per il sisma" di Giulia Gentile

Le amministrazioni cittadine, da Milano a Matera passando per Bologna, da gior- ni discutono sull’opportunità di offrirgli la cittadinanza onoraria, senza creare un caso diplomatico con la Cina. Ma è con il cuore e con il sorriso aperto di chi accoglie un’autorità spirituale e un Nobel della non violenza che, ieri, le popolazioni emiliane colpite dal terremoto hanno salutato l’arrivo del Dalai Lama a Mirandola, nel cuore della «bassa» modenese. La massima autorità del buddhismo tibetano, in esilio dall’occupazione cinese del 1959, è arrivato nell’epicentro del sisma in mattinata, per una visita ed una preghiera lampo con i 400 sfollati del campo Fvg1, allestito in zona piscine dalla Regione Friuli Venezia Giulia, prima di partire alle volte della Basilicata, e poi di ripassare per Milano, per una serie di incontri e conferenze. E ovunque, nel corso della camminata nella “zona rossa” del paese su su fino allo scheletro del- la chiesa di San Francesco, e poi fino ai tendoni roventi della Protezione civile, Tenzin Gyatso, 77 anni, premio Nobel per la pace, ha salutato centinaia …

"Pd, le nuove regole per le primarie", di Simone Collini

Sarà all’Assemblea nazionale del 13 e 14 luglio che il Pd inizierà ad affrontare formalmente la pratica primarie. E lo farà approvando una norma transitoria allo Statuto che consentirà anche a Matteo Renzi di correre. Attualmente la Carta che regola la vita interna del partito prevede infatti che sia soltanto il segretario a presentarsi a primarie di coalizione utili a decidere chi sarà il candidato alla presidenza del Consiglio. NORMA TRANSITORIA Pier Luigi Bersani da tempo va dicendo che non intende nascondersi dietro regole statutarie e ha già dato mandato ai suoi di preparare poche righe da mettere ai voti all’appuntamento che si terrà a metà del mese prossimo. L’ipotesi di scrivere un articolato nuovo è stata infatti accantonata, e il 14 luglio verrà approvata una sorta di deroga, cioè una norma transitoria che dirà semplicemente che anche altri iscritti al Pd potranno correre alle primarie. Al momento si sta discutendo su quali criteri accettare le altre candidature oltre a quella del segretario. Cioè quale quota percentuale di firme (l’ipotesi più quotata è il 10%) …

"La vera sfida: progettare da sinistra un futuro per il Paese" di Michele Prospero

Con i vecchi soggetti politici ridotti a brandelli, sul Pd ricadono enormi responsabilità storico-politiche. Da solo resiste in un sistema che non c’è più, i cui argini sono crollati. Ciò impone a un partito solitario, che ha il senso del generale, di preoccuparsi non solo di garantire la tenuta dell’ordine costituzionale minacciato (le aggressioni al Colle sono l’ultimo bagliore) ma anche di progettare i momenti di innovazione necessaria. Solo con una autentica capacità egemonica il Pd potrà garantire al Paese di attraversare senza traumi insanabili una crisi di legittimazione della Repubblica che vede anche la secca perdita di tangibili referenti sociali. Il cupo dato di partenza è questo: sfiora nei sondaggi metà degli elettori l’area dell’antipolitica militante, che va da Berlusconi che invoca la lira all’urlatore genovese che inveisce contro il pianeta, dalla Lega che tenta di sabotare gli equilibri con l’arma presidenzialista a Di Pietro che ritrova il riflesso condizionato della demagogia. In bilico tra squarci di vago prefascismo e i soliti bagliori di un nuovismo assoluto, la politica deve districarsi tra sentieri stretti …

"Sperimentare il reddito garantito", di Tito Boeri

Il premier ha garantito che troverà soluzioni alla questione esodati-esodandi. Bene che cerchi soluzioni universali anziché affidarsi alla discrezionalità dei tavoli tecnici invocati da più parti e prefigurati nella stessa audizione parlamentare del ministro Fornero. I tavoli non sono fatti per questo governo e il tavolo tecnico, chiamato a gestire “in modo pragmatico” la vicenda, rischia di essere la premessa di una nuova moltiplicazione di regimi previdenziali ad hoc per specifiche categorie di lavoratori, quando il più che condivisibile obiettivo della riforma varata alla genesi del governo Monti era stato proprio quello di uniformare i trattamenti previdenziali, stabilendo regole uguali per tutti. Peggio ancora, il tavolo rischia di dare ai lavoratori un messaggio di cui proprio non si sentiva il bisogno: se vuoi avere la pensione nei tempi preventivati, devi ricorrere alle rappresentanze sindacali e alla mediazione della politica. Cerchiamo di riassumere i tortuosi tratti della vicenda. In gioco le sorti previdenziali di lavoratori coinvolti in processi di ristrutturazione con licenziamenti collettivi, esuberi con uscite volontarie più o meno incentivate prima dell’entrata in vigore della …

"Serve una prova di coraggio ", di Stefano Lepri

Il guaio è che se gli altri non riusciranno a prendere decisioni efficaci, i cocci li dovrà rimettere insieme lui, subito dopo. Sulle spalle di Mario Draghi si ammassano compiti sempre più pesanti, il rischio di scontare anche gli errori altrui si fa forte. Oggi, in un ruolo insolito per un tecnico come lui, spiegherà al presidente francese François Hollande che per risanare l’euro occorre compiere importanti passi avanti verso l’unità politica. Quali siano le strettoie tra cui si muove il presidente della Bce lo ha fatto capire ieri Jaime Caruana, suo amico da quando negli Anni 90 erano entrambi direttori generali del Tesoro, l’uno in Italia, l’altro in Spagna. Caruana, ora alla guida della Bri di Basilea, ha notato che in tutto il mondo, ma nell’area euro molto più che altrove, sempre di più si chiede alle banche centrali di rimediare a quanto i governi non riescono a fare. Nell’immediato, se i risultati del vertice europeo di fine settimana risultassero deludenti, ricadrebbe tutta sulla Banca centrale europea la responsabilità di evitare che la crisi …