Giorno: 30 Giugno 2012

"Il figlio straniero", di Gad Lerner

La costruzione dell’amore c’entra assai poco con la consanguineità. Lo sanno bene tante altre madri come Silvia Balotelli. Tu puoi amare in quanto figlio il figlio di un’altra. E al tempo stesso rispettare la complicata presenza di lei. Sapendo che la parentela si cementa con più fatica al di fuori dalle convenzioni, ma che del resto neppure una famiglia cosiddetta “naturale” può reggersi solo sui buoni sentimenti. Bisognerà finalmente imparare dai Balotelli che lo stesso vale per la cittadinanza, un vincolo comunitario che nulla ha a che fare con il sangue o il colore della pelle: si può essere italiani a pieno titolo portandosi dentro la reminiscenza di un altrove, di uno sbarco, di una diaspora, di un’ombra lunga. Povero Mario Balotelli, nostro goleador arrabbiato, risalito dalla polvere agli altari! Troppi potenti meccanismi di identificazione circondano la sua statuaria ma acerba figura, trasformandolo in simbolo a prescindere da ogni tormentata sua volontà. Che ne sappiamo di cosa vogliano dire i tuoi primi quattordici mesi di vita trascorsi in un ospedale pediatrico di Palermo, con tre …

"Come si costruisce la credibilità", di Mario Calabresi

Ogni passo, ogni frase, ogni decisione di Mario Monti negli ultimi sette mesi ha trovato finalmente il suo senso nella lunga notte del vertice europeo. Quel rispetto sempre esibito per le posizioni tedesche e per la cancelliera Merkel, quello sposare la linea del rigore e dell’austerità, quella volontà di non cedere mai alle sirene della spesa – anche quando potevano significare possibili semi di crescita – sono apparsi spesso eccessivi. Sicuramente faticosi. Ma ora, dopo la conclusione positiva per l’Italia del vertice di Bruxelles e dopo aver visto il pressing senza sosta di Monti su Merkel, è chiaro che tutto era da leggere come costruzione lenta e scientifica di una credibilità. Il premier italiano ha accumulato un patrimonio di energie da spendere, con la stessa forza e la stessa ostinazione, nella volata finale. Monti si è comprato in questi mesi la possibilità di sedersi al tavolo delle decisioni e di poter pesare, convinto fin dall’inizio che la partita vera si sarebbe giocata nel quadro delle scelte europee, che solo avendo voce lassù ci saremmo salvati. …

Franceschini: "Il centrodestra punta solo a far saltare il tavolo", di Carlo Bertini

Onorevole Franceschini, cosa succede sulle riforme? Napolitano bacchetta i partiti litigiosi e subito Alfano dice che se viene affossato il presidenzialismo, si torna allo schema “ABC”. Sembra un balletto. O no? «Potevano telefonarsi con Berlusconi prima di dire cose diverse. I fatti parlano chiaro: si era costruita un’intesa tra i tre partiti su una riforma minimale, ma utile. Durante il percorso parlamentare, improvvisamente il Pdl ha cambiato idea facendo un’alleanza strumentale con la Lega, cambiando totalmente schema, con l’obiettivo di far saltare il tavolo. Nessuno può pensare di rovesciare come un calzino la forma di Stato e di governo con un emendamento che passa per pochi voti». Perché hanno voluto far saltare il tavolo? «Fosse stata solo una bandiera da piantare, potevano dire che loro sono per il semi-presidenzialismo. Ma se da una legittima bandiera, si passa ad un voto dirompente, vuol dire che lo scopo è far saltare tutto. Non voglio far dietrologia, ma penso che forse da parte loro non vi sia molta voglia di fare la riduzione dei parlamentari, nè la nuova …