Giorno: 30 Agosto 2012

Biennale architettura: Ghizzoni, politica e istituzioni prendano esempio

Rimettere al centro la persona e le sue esigenze. Quest’anno la Biennale architettura rimette al centro la persona, le sue esigenze. – Lo dichiara Manuela Ghizzoni, presidente della Commissione Cultura della Camera dei Deputati, dopo aver partecipato all’inaugurazione degli spazi espositivi della Biennale Architettura – Eventi come questa Biennale rappresentano una grande opportunità per il nostro Paese, che ha tutte le capacità di diventare un grande laboratorio internazionale di visioni sul futuro, sapendo coglierne gli stimoli offerti dai Paesi partecipanti. La Mostra – sottolinea Ghizzoni – pone in rilievo l’esigenza di una relazione continua tra architettura e società, una connessione necessaria per ricreare un rapporto virtuoso tra i cittadini e i professionisti, tra la vita quotidiana e l’architettura. È una mostra a cui le istituzioni dovrebbero guardare con interesse – conclude la presidente Ghizzoni – non solo per il valore artistico, ma anche per la capacità di ripensare la polis in modo partecipato.

"Guarda chi si rivede al cinema: la signora politica", di Curzio Maltese

Come chiamarla? Nostalgia per la politica? C’era più politica in due film di Venezia, Il fondamentalista riluttante di Mira Nair e Water di un collettivo di israeliani e palestinesi, di quanta ne abbiamo vista agitarsi nell’ultimo anno di risse televisive e in rete. Quella vera, intendo. Non il gioco di potere fra burocrati e demagoghi, politicanti e antipoliticanti in gara per esibire l’ego più arroventato. Ma la politica intesa come passione umana, quella che c’entra con l’amore per una donna, un uomo, i genitori o un figlio, la terra e la cultura, insomma con la vita. Arte e politica hanno in comune questo, di finire dove comincia il disprezzo per l’altro. Nel Fondamentalista riluttante non c’è un solo istante di disprezzo per l’altro. Neppure nella scena più scandalosa della storia. Quando il giovane pachistano Changez, laureato a Princeton e lanciato verso una carriera da squalo di Wall Street, vede alla televisione il crollo delle Torri Gemelle. E sorride. Una reazione inattesa, di cui subito si vergogna. Un tempo si pensava che una risata potesse seppellire …

"Pinocchio e il Gabibbo", di Massimo Gramellini

A Benigni che alla festa del Pd gli faceva bonariamente il verso («Lui ti tende la mano, è fatto così. A me ha detto: come stai vecchio cadavere putrefatto salma piduista?»), Grillo ha risposto senza un sorriso ma con la solita, banale e – questa sì – tipicamente fascista litania del «chi paga?». In effetti Benigni si fa pagare i suoi spettacoli dagli spettatori, esattamente come Grillo. Coltivare idee di sinistra, o comunque idee, non costituisce ancora una ragione per lavorare gratis. In questa disputa politica surreale di fine estate, Benigni si muove con la leggerezza di un cartone animato che ha studiato abbastanza per diffidare dei fanatici ma in fondo anche per compatirli. Grillo invece ha smarrito la levità corrosiva degli esordi, sostituendola con una maschera soffocante di livore. Il suo brontolio cupo e monocorde gli permetterà di raccogliere voti fra le macerie di un’Italia disperata, ma gli ha sottratto quell’energia positiva che sola consente di rimettere insieme le persone e le cose. Di ricostruire. Se Benigni è Pinocchio, e ne condivide le ingenuità …

"Chi lavora per un’uscita neo-giacobina dalla crisi", di Michele Ciliberto

Merita una breve riflessione la vivace discussione sulle posizioni politiche di Grillo e sul linguaggio che usa sul suo blog. Quali ne sono gli obiettivi, di quale ideologia esso è espressione (posto, naturalmente, che, come io penso, una domanda di questo tipo abbia senso)? Volendo usare una formula, approssimativa come tutte le formule, credo si possa qualificarla come una ideologia di tipo neo-giacobino. Ora, perché il movimento di Grillo, basato su una ideologia di questo tipo cresce e si espande? La risposta sembra semplice e scontata: per la crisi della democrazia italiana di cui è al tempo stesso effetto e motore, e per il disprezzo oggi così diffuso verso la politica e le istituzioni rappresentative. Giusto. Ma non è una risposta sufficiente; bisogna approfondire, e per farlo occorre sottolineare questo termine: «rappresentativo», perché qui sta il punto decisivo. Quelli che si riconoscono in Grillo sono contro la democrazia rappresentativa ma non, in generale, contro la democrazia. Sono per la democrazia diretta, e non è una differenza da poco. Anzi, essi contrappongono democrazia diretta imperniata sul …

"È arrivata l’ora di cambiare la legge 40", di Roberta Agostini

La Corte di Strasburgo ha messo a segno un altro colpo contro la legge 40. E’ solo l’ultimo atto di una storia di demolizione di una legge crudele ed ingiusta che dura ormai dal 2005, da quando cioè le coppie hanno cominciato a presentare ricorsi e i tribunali ad emettere sentenza sui punti più controversi ed assurdi. La Corte di Strasburgo ci offre l’occasione per riprendere un dibattito, provando ad uscire dalle forzature ideologiche e dalle contrapposizioni che hanno dominato la storia della legge, a partire dalla discussione parlamentare che si svolse durante la sua approvazione. La Corte ci dice che c’è una sfera della vita e delle relazioni tra le persone che deve essere rispettata e riconosciuta, che non è possibile consentire la diseguaglianza tra le coppie (ora solo le coppie sterili possono accedere alle tecniche, non chi è portatore di malattie geneticamente trasmissibili), che la tutela della salute è un valore fondamentale, così come il rispetto del rapporto medico-paziente. Per capire la necessità della modifica della legge basterebbe partire da questi tre principi …

"Il pericolo di tanti piccoli Sulcis", di Marco Alfieri

La chiamano polveriera Sulcis, minatori e operai disposti a fare «gesti pazzi» per difendere dignità e posti di lavoro. Una bomba sociale tutt’altro che inattesa. In questo scorcio di Sardegna ruvida, nella latitanza di istituzioni e programmazione economica sta infatti collassando quel che resta dell’industrializzazione forzata: la riconversione flop dopo la fine delle attività estrattive di metà Anni 90; la filiera dell’alluminio di Portovesme incardinata intorno ad Alcoa, il gigante americano che in mancanza di offerte di subentro il 3 settembre avvierà lo spegnimento degli impianti; e adesso le proteste in Carbosulcis, l’ultima società carbonifera in produzione. Nel 1995 Eni l’aveva ceduta alla Regione che ogni anno spende parecchi milioni per mantenere le attività estrattive. Costretta da Bruxelles alla privatizzazione per evitare l’infrazione «aiuti di stato», ha bisogno del via libera (e dei finanziamenti) al progetto di produzione di energia a basse emissioni di CO , altrimenti nessun gruppo troverà conveniente investirci dei soldi, garantendo l’occupazione ai 463 dipendenti. Ma bisogna tornare al 1993 per capire lo sfacelo di oggi, quando al tramonto dello stato …

"Ribelli. Generazione Pussy Riot le nuove forme della protesta", di Adriano Sofri

In principio c’è il ragazzo di Tiananmen che balla col carro armato. Chissà chi avrebbe citato se ne avesse mai potuto parlare, in un interrogatorio o un’intervista. Non si scherza, là. Nella “dichiarazione conclusiva” di Maria Alëkhina, una delle tre di Pussy riot condannate a due anni senza condizionale, si citano i nomi di Nikolaj Berdiaev e di Guy Debord. Berdjaev (1874-1948) è il filosofo della libertà cristiano ortodosso, esiliato dai bolscevichi, che si ispirava a Dostoevskij. Debord è il fondatore dell’Internazionale situazionista e il teorico della società dello spettacolo morto (suicida) nel 1994. Sulla maglietta indossata al processo da Nadezhda Tolokonnikova c’è un pugno chiuso e la scritta “NO PASARAN!”, che le viene dalla Spagna di Dolores Ibarruri. La famosa canzone cantata e ballata nella cattedrale del Cristo Salvatore lo scorso 21 febbraio, in piena campagna per la rielezione di Putin, dice: «Madre di Dio, Vergine, diventa femminista… Madre di Dio, Vergine, caccia via Putin». Parole e gesta (un’orgia inscenata anni fa all’istituto di biologia, un eterodosso impiego sessuale di un pollo congelato in …