Giorno: 28 Agosto 2012

"Luce Irigaray: l'educazione sentimentale andrebbe insegnata a scuola", di Luciana Sica

Più o meno tutti sappiamo chi è Luce Irigaray: grande teorica della differenza sessuale, psicoanalista per quanto critica di Freud e soprattutto di Lacan, direttrice di ricerca in filosofia presso il Centre National de la Recherche Scientifique di Parigi. Nella sua formazione multidisciplinare, non solo la linguistica ha avuto un ruolo fondamentale, ma anche lo yoga che pratica da più di trent’anni: s’intitola Una nuova cultura dell’energia un saggio uscito l’anno scorso da Bollati Boringhieri, l’editore italiano di tutti i suoi libri principali. Tanti, e alcuni di gran successo come quell’Amo a te dedicato a sorpresa a Renzo Imbeni. Se però le chiedi cosa può aver significato nella sua vita il sindaco di Bologna, agli inizi degli anni Novanta, la risposta avrà tutt’altro che un carattere personale. Perché lei si esprime così: «Ho voluto dare un esempio di relazione sessuata civile, rispettosa sia dell’uomo che della donna. Volevo insegnare, ai giovani in particolare, che per vivere anche carnalmente una relazione amorosa, è indispensabile passare attraverso un atteggiamento civile. Inoltre un uomo politico che pretende di …

Procreazione: corte Strasburgo boccia legge 40

La legge italiana sulla fecondazione assistita è incoerente e viola l’articolo 8 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo: lo stabilisce una sentenza della Corte Europea dei diritti dell’Uomo di Strasburgo, nel caso Costa e Pavan contro l’Italia (richiesta n. 54270/10); la vicenda riguarda due portatori sani di mucoviscidosi che volevano ricorrere alla fecondazione assistita e alla diagnosi prenatale per evitare di trasmettere il gene ai figli. La Corte ha rilevato l’«incoerenza del sistema legislativo italiano» che «da una parte priva i richiedenti dell’accesso alla diagnosi genetica pre impianto» e «d’altra parte li autorizza a una interruzione di gravidanza se il feto risulta afflitto da quella stessa patologia». La Corte ne conclude che «l’ingerenza nel diritto dei richiedenti al rispetto della loro vita privata e familiare è quindi sproporzionata». Rosetta Costa e Walter Pavan, tutti e due italiani, nati nel 1977 e 1975 e residenti a Roma, in occasione della nascita della figlia nel 2006, affetta da mucoviscidosi, hanno scoperto di essere portatori sani della malattia. Di nuovo incinta nel 2010, Rosetta Costa effettuò una esame …

“Ciao, maledetti piduisti” Benigni-show alla festa, di Paolo Baroni

Roberto Benigni irrompe sul palco della festa democratica di Reggio Emilia, si inventa un fantomatico fax di «saluti» da Beppe Grillo, e saluta così la platea: «Saluto il popolo del Pd, maledetti piduisti…». Impossibile, anche per lui, sfuggire alla polemica del giorno tra il comico genovese ed il segretario del Pd seduto in prima fila per assistere alla «lettura di Dante». E’ proprio a Bersani-zombie che Benigni si rivolge per primo: «Bersani reagisci… batti un colpo, alzati e cammina». E poi rivolto a Grillo: «Non si dice morto, al limite diversamente vivo…». «Mi è appena arrivato un suo fax di saluto – aveva esordito poco prima -. C’è scritto “cari Bersani ed elettori del Pd, vi volevo salutare e dire a tutti di andare a vaffa…” ed altre cosine personali. È la sua maniera di essere affettuoso. Grillo vuole fare l’alleanza, parla così. A me ha detto “vecchia salma, piduista zombie”. Grillo è fatto così. Ma quando si innervosisce può diventare anche volgare. Al punto di fare cose che Bossi sembra Lord Byron». E ancora: …

"Perché Profumo è rimandato", di Paola Fabi

Il concorso della scuola non passa l’esame e se non viene proprio bocciato, comunque è rimandato agli esami di riparazione. Sindacati e docenti precari chiedono prima la stabilizzazione dei docenti in graduatoria e il Pd teme il “rispolvero” del vecchio sistema del ’99 (anno dell’ultimo megaconcorso). E che l’effetto annuncio non abbia fatto un grande effetto si è visto ieri alla Festa del Pd quando prima e durante il dibattito sulla scuola insegnati precari hanno contestato il ministro chiedendo spiegazioni sulle modalità del concorso e sul futuro dei docenti già precari. E malgrado le risposte rassicuranti di Profumo (saranno messi in ruolo insegnanti presenti nelle graduatorie, al concorso potranno partecipare gli abilitati mentre quelli in attesa di abilitazione parteciperanno a un altro concorso previsto nel 2013) la tensione resta alta. Un nervosismo che si è misurato chiaramente durante il dibattito della Festa democratica, con Francesca Puglisi, responsabile scuola dei dem, che ha “ricordato” al ministro quanto fatto dal centrosinistra prima della mannaia dei tagli e cioè un piano pluriennale per la stabilizzazione dei precari delle …

"Senza libri, Napoli perde la sua anima", di Massimiliano Amato

È una corsa contro il tempo: oggi pomeriggio, riunione plenaria con la partecipazione di molti amministratori del Napoletano, accorsi al capezzale di uno dei templi della cultura laica europea e dei parlamentari eletti in città. Venerdì, incontro tra Gerardo Marotta, presidente e «anima» dell’Istituto italiano di Studi Filosofici, e Guido Trombetti, già rettore della Federico II, oggi assessore della Giunta regionale di centrodestra. Il «siluro», denuncia Marotta, è partito proprio da Palazzo Santa Lucia: la revoca di una serie di delibere adottate durante l’era Bassolino, che condanna all’esilio da Napoli una delle più fornite e prestigiose biblioteche d’Occidente. C’è l’anima e il sangue della grande cultura europea, dal Seicento in poi, nei milleseicento scatoloni che l’ultimo giacobino di Napoli ha malinconicamente chiuso e spedito provvisoriamente a Casoria, nel capannone di un’ex azienda ottenuto grazie all’intercessione di un amico imprenditore. Trecentomila volumi, molti rarissimi, un’infinità di «prime edizioni»: dall’En- cyclopedie di Diderot e D’Alembert agli scritti di Giordano Bruno, alle opere di Benedetto Croce. Passando per Filangieri, Genovesi, Kant, Hegel, Fisher. Un patrimonio stimato in dieci …

"I roghi, crimine italiano", di Cesare De Seta

In questa torrida estate l’Italia è assediata dal fuoco. Nella mappa degli incendi che divorano boschi e macchia non è risparmiata nessuna parte del Paese: dalla Liguria alla Sicilia, dalla Toscana alla Calabria. Oltre l’88 per cento, secondo le stime più caute, sono incendi dolosi, l’autocombustione è un fenomeno marginale di un disastro ecologico di vaste proporzioni. Sono stati arrestati alcuni piromani, ma le forze dell’ordine hanno dichiarato che in molti luoghi sono stati ritrovati primitivi congegni a lenta combustione: in modo che l’incendiario possa porsi al riparo da ogni personale rischio. La simultaneità di questi roghi, che investono vasti fronti di fuoco, rende il lavoro – rischioso e costoso – del Corpo forestale e della Protezione civile un’impresa che non è retorico definire disperata. Il caso dell’incendio doloso appiccato a Monte Mario, nel cuore della capitale del Paese, è un segno di una disfatta che fa il paio con l’incendio dei Camaldoli a Napoli. Non mi pare che qualcosa di simile si registri a Barcellona o a Marsiglia. Il mare di fuoco dilaga in …

"Un’altra politica è possibile", di Massimo D'Antoni

Esiste oggi, in Italia, lo spazio per un’autonoma proposta di politica economica per la coalizione di centrosinistra? Oppure, nella situazione data, il compito prioritario di tale coalizione è quello di recuperare la fiducia internazionale, attuando una ricetta predefinita? In questa domanda può riassumersi il nucleo del dibattito in corso, e la risposta che diamo è rilevante anche per la tanto discussa questione della continuità del prossimo con l’attuale governo. La domanda non è affatto retorica. Non sarebbe del resto la prima volta che il ruolo di una forza progressista viene identificato nella sua maggiore capacità di garantire il consenso del proprio elettorato di riferimento attorno a riforme impopolari, o magari nella sua capacità di ridurre il danno, senza tuttavia mettere in discussione la direzione di marcia. Intendiamoci: qui non si vuole né sottovalutare il tema dell’affidabilità del Paese rispetto agli investitori, né eludere gli impegni derivanti dalla nostra partecipazione all’Unione e all’eurozona. Si tratta semmai di decidere quale sia lo spazio di manovra, se cioè la necessità di «fare i compiti a casa» debba prevalere …