Mese: Ottobre 2012

"Nell’attesa del diluvio come nel Medioevo", di Mario Tozzi

Vi scrivo mentre fa notte nell’attesa del diluvio su Roma. Come gli uomini del Medioevo, che si asserragliavano nelle case mentre le guardie spegnevano le ultime fiaccole e si chiudevano i cancelli delle città, così i romani aspettano le ultime ore di quiete prima della tempesta. Fa un caldo ancora esagerato, e questa è una delle ragioni dell’acuirsi dei fenomeni meteorologici violenti: c’è troppo calore atmosferico in giro, come a dire molto alimento per le tempeste. La Protezione Civile ha diramato messaggi inquietanti e ha suggerito di non mettersi in movimento per 72 ore. Forse è rimasta scottata dalle ultime polemiche con gli amministratori locali, che hanno sempre sostenuto di non essere stati avvertiti in modo soddisfacente, e allora solleva allarmi pure quando non è indispensabile. Ma forse si è semplicemente arrivati alla convinzione che il clima sta cambiando rapidamente e che oggi si rovesciano in pochi minuti quantità d’acqua che un tempo cadevano in settimane. E del resto come condannare questo atteggiamento iperprudente, quando si ripensa alle ultime emergenze capitoline in cui gli amministratori …

"Nell’attesa del diluvio come nel Medioevo", di Mario Tozzi

Vi scrivo mentre fa notte nell’attesa del diluvio su Roma. Come gli uomini del Medioevo, che si asserragliavano nelle case mentre le guardie spegnevano le ultime fiaccole e si chiudevano i cancelli delle città, così i romani aspettano le ultime ore di quiete prima della tempesta. Fa un caldo ancora esagerato, e questa è una delle ragioni dell’acuirsi dei fenomeni meteorologici violenti: c’è troppo calore atmosferico in giro, come a dire molto alimento per le tempeste. La Protezione Civile ha diramato messaggi inquietanti e ha suggerito di non mettersi in movimento per 72 ore. Forse è rimasta scottata dalle ultime polemiche con gli amministratori locali, che hanno sempre sostenuto di non essere stati avvertiti in modo soddisfacente, e allora solleva allarmi pure quando non è indispensabile. Ma forse si è semplicemente arrivati alla convinzione che il clima sta cambiando rapidamente e che oggi si rovesciano in pochi minuti quantità d’acqua che un tempo cadevano in settimane. E del resto come condannare questo atteggiamento iperprudente, quando si ripensa alle ultime emergenze capitoline in cui gli amministratori …

"Il Joker che ride sulle sue rovine", di Curzio Maltese

L’inutile nuova sede della regione Lombardia, un pugno all’occhio e l’altro allo stomaco del contribuente, costruita come recita la lussuosa brochure “per favorire l’incontro coi cittadini”, è piantonata anche oggi dalla polizia per evitare incontri troppo ravvicinati. Si manifesta un giorno sì e uno no, al grido “Formigoni dimettiti”. DENTRO rimane asserragliata una classe politica che perfino i boss della ’ndrangheta schifano sul piano etico. La brava gente che va a lavorare per le strade dell’Isola, già bellissimo quartiere sventrato da colate di cemento, leva lo sguardo al “grattacielo dell’eccellenza”, com’è stato battezzato nel delirio generale, e lancia crudeli auspici. L’altro giorno il corteo degli studenti ha provato ad avvicinarsi e sono partite le manganellate. Per simpatia i commercianti di corso Como hanno poi offerto da bere ai ragazzi. Al trentacinquesimo piano, nel punto più alto della città, molto sopra la Madonnina, c’è un uomo solo che guarda i resti di una capitale morale e ride. Roberto Formigoni ride. Gli indagano il quattordicesimo consigliere e il settimo assessore, gli arrestano collaboratori e amici, lo scoprono …

"Il Joker che ride sulle sue rovine", di Curzio Maltese

L’inutile nuova sede della regione Lombardia, un pugno all’occhio e l’altro allo stomaco del contribuente, costruita come recita la lussuosa brochure “per favorire l’incontro coi cittadini”, è piantonata anche oggi dalla polizia per evitare incontri troppo ravvicinati. Si manifesta un giorno sì e uno no, al grido “Formigoni dimettiti”. DENTRO rimane asserragliata una classe politica che perfino i boss della ’ndrangheta schifano sul piano etico. La brava gente che va a lavorare per le strade dell’Isola, già bellissimo quartiere sventrato da colate di cemento, leva lo sguardo al “grattacielo dell’eccellenza”, com’è stato battezzato nel delirio generale, e lancia crudeli auspici. L’altro giorno il corteo degli studenti ha provato ad avvicinarsi e sono partite le manganellate. Per simpatia i commercianti di corso Como hanno poi offerto da bere ai ragazzi. Al trentacinquesimo piano, nel punto più alto della città, molto sopra la Madonnina, c’è un uomo solo che guarda i resti di una capitale morale e ride. Roberto Formigoni ride. Gli indagano il quattordicesimo consigliere e il settimo assessore, gli arrestano collaboratori e amici, lo scoprono …

Roma – Seminario: Diritto d'Asilo sul diritto all'educazione 0-6 anni

Camera dei Deputati- Palazzo Marini- Sala della Mercede Roma, via della Mercede, 55 (Per gli uomini è obbligatorio indossare la giacca) Vogliamo confrontarci sul sistema educativo-scolastico 0-6 anni, sulla sua importanza, sulle sue potenzialità. Vogliamo farlo in un momento di crisi economica e di tagli ai bilanci degli Enti Locali che, mettendo a rischio la sostenibilità dei ‘servizi’, va a ledere ciò che noi da sempre definiamo ‘diritti’ delle bambine e dei bambini. In particolare dobbiamo affrontare l’emergenza scuola dell’infanzia. Poiché troppi bambini e bambine vedono negarsi quello che per legge è un diritto. Per questo ti invitiamo al seminario di studio dove parleremo di definizione dei livelli essenziali, di Titolo V, di patto di stabilità interno che sta soffocando i comuni. Vogliamo preparare una nuova strada per il nostro Paese, facendo diventare patrimonio comune le esperienze più evolute e affermando che i servizi educativi non semplicemente una voce di bilancio del welfare, ma una scommessa sul futuro dell’Italia. Con Giovanni Bachelet, Deputato Pd, Presidente Forum Pd Politiche dell’Istruzione Mariangela Bastico, Senatrice Pd Lorenzo Campioni, …

"Un modo alternativo di difendere il principio", di Eugenio Mazzarella

Mi stupisce, e davvero non comprendo come Armando Massarenti (su «Domenica» del 30 settembre) possa ritenere la mozione da me firmata con i colleghi Gelmini e Binetti, che chiede al Ministro di intervenire sul problema delle mediane in termini tali da consentire un più sereno e sensato svolgersi delle prossime abilitazioni nazionali, cioè di non disperdere tra ricorsi e impasse di varia natura il pur problematico (come Massarenti stesso riconosce ad abundantiam nel suo intervento) lavoro del l’Anvur, un attacco al principio stesso del l’Agenzia, segno della difficoltà a recepire in Italia una cultura della valutazione. Niente di più lontano dalle intenzioni dei firmatari della mozione, peraltro appartenenti alla forze politiche che l’Anvur l’hanno istituita, non essendo la preoccupazione del merito nella ricerca e nell’università, mi creda sulla parola Massarenti, esclusiva dei pur autorevoli firmatari del Manifesto per il merito. La questione non è se valutare il merito. Questo va da sé. La questione è come valutarlo, perché se valuti male è di tutta evidenza che il merito diventa fortemente problematico da individuare. Le polemiche …

"Un modo alternativo di difendere il principio", di Eugenio Mazzarella

Mi stupisce, e davvero non comprendo come Armando Massarenti (su «Domenica» del 30 settembre) possa ritenere la mozione da me firmata con i colleghi Gelmini e Binetti, che chiede al Ministro di intervenire sul problema delle mediane in termini tali da consentire un più sereno e sensato svolgersi delle prossime abilitazioni nazionali, cioè di non disperdere tra ricorsi e impasse di varia natura il pur problematico (come Massarenti stesso riconosce ad abundantiam nel suo intervento) lavoro del l’Anvur, un attacco al principio stesso del l’Agenzia, segno della difficoltà a recepire in Italia una cultura della valutazione. Niente di più lontano dalle intenzioni dei firmatari della mozione, peraltro appartenenti alla forze politiche che l’Anvur l’hanno istituita, non essendo la preoccupazione del merito nella ricerca e nell’università, mi creda sulla parola Massarenti, esclusiva dei pur autorevoli firmatari del Manifesto per il merito. La questione non è se valutare il merito. Questo va da sé. La questione è come valutarlo, perché se valuti male è di tutta evidenza che il merito diventa fortemente problematico da individuare. Le polemiche …