Giorno: 15 Maggio 2013

"Il nuovo proletariato", di Gad Lerner

È il muratore di Vittoria che si è dato fuoco ieri quando la sua casa è stata messa all’asta perché non era in grado di restituire diecimila euro alla banca. Prima di lui riconosciamo l’uomo indebitato in tanti altri protagonisti dei gesti disperati di cui sono piene le cronache recenti. Ma non basta. Interi popoli, ormai, fra i quali gli italiani, vivono soggiogati dal debito. Una condizione esistenziale che li colpevolizza – siete voi stessi i responsabili della vostra disgrazia! – e li sollecita a modificare le proprie abitudini di vita attraverso una disciplina imposta. Prima ancora del sopraggiungere dell’indigenza, è la dottrina economica del debito, divenuta senso comune, ad ammonirci quotidianamente: non lavoriamo abbastanza, consumiamo troppo, godiamo di tutele sociali che non dovremmo permetterci. Ma davvero l’uomo indebitato deve rassegnarsi a chinare il capo e a prendersela solo con se stesso? È come se la crisi di un’economia globale fondata sul debito infinito, che si riverbera come debito sovrano degli Stati, debito privato delle imprese e debito individuale delle famiglie rimaste senza risparmi, ci …

"Diritti sul lavoro dal Bangladesh a Barletta", di Teresa Bellanova*

Lo scorso 24 aprile è avvenuta l’ennesima strage sul lavoro, a migliaia di chilometri da qui. Mi riferisco al crollo del Rana Plaza di Dhaka, la capitale del Bangladesh. Il palazzo in cui lavoravano più d 3000 persone, in maggioranza giovani donne, è venuto giù di schianto, seppellendo un numero ancora imprecisato di corpi. Ad oggi ne sono stati estratti 1125. I feriti sono circa 2.500. Che nessuno parli di fatalità. Il Bangladesh è noto come uno dei Paesi al mondo con le peggiori forme di sfruttamento anche minorile, i salari più bassi (tra 30 e 60 euro al mese), scarsissimo rispetto delle norme di tutela del lavoro, bassa percentuale di sindacalizzazione e inosservanza degli standard minimi; sono solo 18, tra ispettori e loro assistenti, gli addetti a verificare l’applicazione della legge sul lavoro, il Bangladesh Labour Act del 2006. Non è una fatalità, quella del Rana Plaza è un’altra tragedia ampiamente preannunciata, figlia della stessa miseria che spinge le persone, a Barletta come a Dhaka, ad accettare condizioni di lavoro indegno e di sfruttamento, …

"L’eredità contradditoria del governo Monti sulla scuola" di Dario Missaglia

Il governo Monti è da poco uscito di scena ed appare già lontanissimo. Le leggi non scritte della politica sono implacabili: nel giro di pochi mesi è possibile essere l’uomo della Provvidenza e, subito dopo, un solitario testimone di un’esperienza finita. Al netto degli evidenti errori politici personali, la fine del governo Monti segna anche il punto di crisi di una politica europea del rigore a senso unico che ora mostra tutti i suoi pesanti limiti. In questo contesto, non è forse inutile riflettere sulle ultime due questioni rilevanti che il governo uscente lascia sul terreno della scuola: il concorso a cattedre, in pieno svolgimento, e l’emanazione del Regolamento sul S.N.V. Tra le due questioni c’è qualche relazione non sempre resa cosi esplicita. Sul SNV e sulla ostinazione della amministrazione uscente ad emanare ad ogni costo il provvedimento, molto è stato scritto con le più diverse argomentazioni.. Io credo che il Miur avrebbe potuto risparmiarsi una forzatura e aprire di più a un dibattito serrato sulla materia. Certo, l’argomentazione di una pressione dell’Europa non è …

"Pensioni si cambia: uscita flessibile con assegno più basso", di Massimo Franchi

Con calma e gesso, per non «sbagliare il colpo». Ma le riforme Fornero verranno modificate. Uscita flessibile con penalizzazioni per le pensioni, interventi mirati per includere i giovani per il capitolo lavoro. Enrico Giovannini fa il suo esordio davanti alle commissioni parlamentari e predica metodo: «Abbiamo un colpo solo per far ripartire la crescita>, è il mantra del nuovo inquilino di via Veneto nell’audizione di ieri pomeriggio al Senato. Da bravo statistico, l’ex presidente dell’Istat vuole essere sicuro di cambiare per migliorare. Venerdì sarà affrontatal’emergenza Cig. Poi un’analisi approfondita dei dati prima di intervenire con il cacciavite sulle riforme del lavoro e delle pensioni. Non certamente prima di giugno. «Con tutti i limiti che abbiamo, di spesa o di riduzione delle imposte, abbiamo un solo colpo da sparare – ha spiegato – . Dobbiamo riuscire a centrare l’obiettivo e, avendo risorse limitate, dobbiamo costruire un pacchetto per riuscire a orientare le aspettative in maniera tale da favorire e anticipare la ripresa che gli analisti danno tra la fine anno e l’inizio del 2014. Abbiamo bisogno …

"Il voto, poi lo scudo della Camera", di Claudio Tito

«Se la Cassazione conferma la condanna per il processo Mediaset, certo non sarà questo Parlamento a tutelarmi». Per lui ormai si tratta di una “guerra”. Un conflitto senza esclusione di colpi contro pm e giudici politicizzati. Ma per Silvio Berlusconi stavolta la prima battaglia potrebbe essere quella decisiva. Quella da cui non si torna più indietro. La Suprema corte infatti deciderà entro i prossimi mesi sul caso Mediaset (sicuramente prima di giugno 2014, quando scatterà la prescrizione). DOVRÀ pronunciarsi sulla conferma o meno della pena a quattro anni di reclusione e sull’interdizione dai pubblici uffici. Con conseguente decadenza (potenziale) dal mandato parlamentare. Ossia, l’addio al Senato e alla politica attiva. Un’ipotesi con cui il Cavaliere e l’intero stato maggiore del Pdl hanno già iniziato a fare i conti. Mettendo a punto le possibili contromosse. O meglio, la “possibile contromossa”. E già, perch é nel fortino di Arcore ormai non si parla d’altro. Mettendo nel conto le opzioni più radicali. Compresa la crisi di governo. Da provocare non ora, ma quando e soprattutto se i “messaggeri” …