Giorno: 25 Maggio 2013

"Esodati, il Governo prepara un piano in tre mosse", di Massimo Franchi

Rifinanziamento del Fondo salvaguardati, introduzione di elementi di flessibilità nella riforma delle pensioni, staffetta generazionale. Il ministro Giovannini punta a risolvere in modo definitivo la questione esodati. Mercoledì a via Veneto sono arrivate le «ricognizioni» dell’Inps sul fenomeno: una elaborazione sulle platee delle varie categorie degli esodati (lavoratori in mobilità, prosecutori volontari, lavoratori cessati) che il ministro Giovannini sta studiando con il suo staff. Per evitare lo stillicidio delle cifre che creò grandissimi problemi al suo predecessore Elsa Fornero (fu lei stessa a chiedere all’Inps la stima che portò al numero di 392mila, per poi accusare la stessa Inps del problema), il ministro come promesso presenterà al Parlamento delle stime variabili. I numeri infatti possono cambiare (e di molto) a seconda che si consideri i lavoratori che andranno in mobilità nei prossimi anni o le persone che hanno fatto domanda per la prosecuzione volontaria del pagamento dei contributi ma sono lontanissime dall’età pensionabile (anche 35 enni). Le stime dell’Inps serviranno a Giovannini per «realizzare la mappa concettuale», primo passo per definire numeri precisi e puntare …

"Sei milioni senza contratto. Consumatori non spendono", di Marco Ventimiglia

I numeri della crisi sono molteplici, ed anche per questo non sempre catturano l’attenzione. Quello diffuso ieri dall’Istat però non corre tale rischio, perché apprendere che praticamente mezza Italia è in attesa del rinnovo del contratto di lavoro non è certo un fatto trascurabile. L’Istituto di Statistica ci spiega che ad aprile, per l’insieme dell’economia, la quota di lavoratori dipendenti in attesa di rinnovo del contratto è pari al 45,7%, in aumento rispetto al mese precedente a seguito dell’entrata in vigore di due contratti ma della scadenza di nove. Complessivamente le intese contrattuali in attesa di rinnovo sono ben 51 (di cui 15 appartenenti alla pubblica amministrazione), relative a circa 5,9 milioni di dipendenti (di cui circa 2,9 milioni occupati nel pubblico impiego). Entrando più nel dettaglio della rilevazione, i mesi di attesa per i lavoratori con il contratto scaduto sono in media 26,5, peraltro in diminuzione rispetto ad aprile 2012 (29,1). L’attesa media calcolata sul totale dei dipendenti è invece di 12,1 mesi, in crescita rispetto a un anno prima (8,7). Ed ancora, con …

«Il femminicidio è una ferita sociale», di Salvo Fallica

«Penso che la violenza contro le donne non riguardi solo chi la fa e chi la riceve, è anche una ferita sociale. Credo che riguardi tutti. Purtroppo si parla spesso di violenza in termini scandalistici, non nell’ottica dell’antropologia culturale. È questo il messaggio che tento di far passare in molti dei miei romanzi incentrati su questo tema». Dacia Maraini parla del suo ultimo libro, L’amore rubato, parte dalla narrativa per arrivare all’attualità, alla politica. A 360 gradi. Maraini va subito al nocciolo della questione: «Uno dei problemi del tema della violenza è che a volte assume l’aspetto stereotipato, mentre occorre scandagliare a fondo la tematica per comprenderne i meccanismi drammatici e profondi. Ma vi è anche una questione cultural-storica, le donne hanno introiettato per millenni un senso d’inferiorità. Anche se sono stati fatti parecchi passi avanti verso l’emancipazione, persistono ancora molte resistenze antropologiche. Spesso la violenza viene subita come una colpa. Su questo occorre lavorare ancora molto» Qual è la condizione femminile nell’Italia di oggi? «Siamo molto progrediti sul piano legale, ma sul piano sociale …

"Ultimatum di carrozza. Più soldi alla scuola o non faccio il ministro", di Pietro Piovani

O si trovano più soldi per la scuola pubblica oppure io smetto di fare il ministro dell’Istruzione. Maria Chiara Carrozza ha occupato il suo ufficio da neanche un mese, ma subito si è scontrata con lo stesso ostacolo che ha fermato tutti i suoi predecessori: la mancanza di risorse. Interpellata da Radio24, ha dipinto un quadro che in verità già tutti conoscevano: «Siamo in una situazione drammatica. Dobbiamo mettere in sicurezza le nostre scuole, dobbiamo metterle in grado di proteggere i nostri bambini, non di metterli a rischio. Abbiamo bisogno prima di tutto di un investimento nell’edilizia scolastica, e poi abbiamo bisogno di più insegnanti». E se non si trovano i finanziamenti? Si devono trovare, risponde la Carrozza, «perché altrimenti devo smettere di fare il ministro dell’Istruzione». IL SISTEMA PUBBLICO Il ministro non parla genericamente di istruzione, ma specifica che la sua richiesta è per «un reinvestimento nel servizio pubblico e nella scuola pubblica». Una definizione che sembra voler fugare i dubbi e le polemiche nate dopo le sue dichiarazioni a proposito del referendum sulla …

"Il peccato originale", di Piero Ignazi

Partiamo da una premessa: in tutti i paesi europei ad eccezione della Svizzera vi sono forme di finanziamento pubblico ai partiti. Eliminandolo del tutto, come viene ora ventilato dal progetto governativo, ancora una volta faremmo eccezione rispetto alle altre democrazie europee. Questo furore iconoclasta contro i contributi pubblici si può ben capire perché l’Italia, fino allo scorso anno faceva — di nuovo – eccezione per l’ammontare gigantesco di denaro pubblico dirottato verso i partiti. Dal 1994 al 2013 sono stati elargiti quasi due miliardi e mezzo di rimborsi elettorali per ogni tipo di competizione, dalle regionali alle europee passando per le legislative (e in questo calcolo sono esclusi i contributi per i comitati organizzatori dei referendum). Anche al di là delle malversazioni e ruberie l’opinione pubblica non sopporta più di vedere i politici – di ogni livello – godere di retribuzioni e benefit inarrivabili per la maggioranza dei cittadini onesti. Questo sentimento di discredito, tracimato fino all’ostilità, ha beneficato il M5S. Ma la rincorsa al giacobinismo antipartitico non taglia l’erba sotto i piedi al movimento …