“Il guanto di ferro”, di Bernardo Valli
I gnerali hanno messo in riga la rissosa società politica egiziana. Un golpe? Ci assomiglia. Ma un golpe bianco perché se è stata impiegata la forza militare, l’obiettivo non sembra la presa del potere. Ritenendosi i depositari della sicurezza nazionale, i generali hanno promosso un’operazione che ha come fine di mettere attorno a un tavolo tutti i litigiosi avversari che paralizzano il paese con le loro dispute e la loro incapacità, e di costringerli a raggiungere un compromesso. Il generale Abdel Fattah el-Sissi, capo del Consiglio supremo delle Forze armate, si proporrebbe di ripristinare il processo democratico minato dall’inettitudine del presidente islamista, Mohammed Morsi, e dalle imponenti manifestazioni dell’opposizione che ne chiedevano le dimissioni. Di fronte al paese paralizzato, in preda a una crisi economica devastante, e alla minaccia di una guerra civile, il generale Sissi ha usato la maniera forte. Ha adottato uno stile da caserma. Non previsto dalla Costituzione ma iscritto nella tradizione egiziana dal 1952, da quando i colonnelli cacciarono re Faruk e proclamarono la repubblica. Da allora la società militare usufruisce …