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“Tecnopolo, imprese e start-up: pacchetto di aiuti per il rilancio”, di Francesco Dondi

Milioni di euro appoggiati sul tavolo per scommettere sul rilancio delle imprese e dell’occupazione. Una strategia che punta a trainare la ripresa, premiando chi davvero vuole – o ha le possibilità – di investire in innovazione e miglioramento della produzione. È un pacchetto multidirezionale quello messo in campo dalla Regione con un unico filo conduttore: incentivare gli imprenditori sani e coraggiosi, aprendo loro una corsia preferenziale per fare della Bassa un gioiellino proiettato verso l’economia del futuro. Lavoro e occupazione Attraverso il bando Por-Fesr, che già aveva finanziati 400 imprese regionali, sono stati trovati altri 14,9 milioni necessari a premiare chi assume: da uno a tre dipendenti il sostegno aumenta del 5%, chi va anche oltre i tre lavoratori ha un’aggiunta del 10%. Sono 38 le attività economiche della Bassa che hanno toccato con mano i soldi per un totale di 2,96 milioni. Il bando ha portato in tutta la Regione l’assunzione di circa 500 persone, di cui una quarantina nell’Area Nord. Start-up e innovazione Vale per le imprese costituite dopo il 1 gennaio 2011 e ha un budget di due milioni. Per ottenere il contributo devono avere almeno uno dei seguenti requisiti: basare l’attività sullo sfruttamento di un brevetto: avere stipulato accordi di collaborazione con la rete Alta Tecnologia; avere nella compagine societaria soggetti di ricerca, investitori istituzionali o partner industriali; essere state selezionate per altre iniziative regionali. La spesa dell’investimento deve essere di almeno 75mila euro e il contributo è del 60%. Domande entro il 31 gennaio 2014. Tecnopolo di Mirandola L’assessore Muzzarelli ci crede molto («Il biomedicale della Bassa è il secondo polo mondiale, ma serve innovare con la collaborazione di imprenditori, università e ricercatori»). Ecco perché sono disponibili quattro milioni per il progetto che vedrà la luce nel 2014. Intanto entro il 15 ottobre la Regione chiede di presentare manifestazioni d’interesse al piano da parte di soggetti che vogliano svolgere attività di ricerca. Il cofinanziamento sarà del 90%. «Nessuno si è ancora fatto avanti», dice l’assessore, ma è impossibile credergli visti i tempi ristretti per spedire le domande. Da troppo tempo, infatti, Muzzarelli semina in questa direzione. Sicurezza dei capannoni Dopo la liquidazione di 4,1 milioni a 114 imprese per l’antisismica attraverso il bando Inail, a settembre arriverà un’altra tranche di contributi per ben 340 domande. Si procederà poi con la pubblicazione di una nuova ordinanza per la “rimozione di carenze strutturali e miglioramento sismico” con un budget di 65 milioni di euro. Progetti futuri «Le domande per il Mude – annota Muzzarelli – avanzano bene con circa 50 progetti presentati a settimana. Miglioreremo l’ordinanza 57 per le spese ammissibili su condomini e parti comuni, innalzeremo del 10% i costi tabellari per i capannoni fino a 1500 metri quadrati e del 20% per lavori particolarmente complessi e per cui servono misure di sicurezza maggiori. Ci sarà un miglioramento del calcolo assicurativo e novità per chi è in concordato preventivo. Finora, e questo è un vanto, tutti hanno ottenuto il 100%. Deve essere un messaggio positivo che incentivi ancor più i cittadini. Sento dire che i soldi non arrivano: chi lo sostiene ha sicuramente ragione, ma di fronte ad un’affermazione simile bisogna anche capirne i motivi. Magari da mesi devono portare un’integrazione in Comune oppure non hanno neppure fatto domanda. Ricordo che un pool di tecnici regionali è sul territorio per rispondere a tutte le esigenze».

La Gazzetta di Modena 23.08.13