Giorno: 19 Ottobre 2013

«La manovra si può migliorare. Inaccettabile l’attacco frontale Pdl», di Maria Zegarelli

«Forse c’erano troppe aspettative su questa manovra». Il ministro per gli affari regionali e le autonomie, Graziano Delrio, risponde così alle molte critiche che si muovono da più fronti al ddl stabilità licenziato dal governo. Non che vada tutto bene, lui per primo indica i punti vulnerabili del provvedimento, ma definisce «inaccettabili» le bocciature tout court di parte del Pdl. Ministro, le critiche affatto morbide, però, arrivano anche dal suo partito. Angelo Rughetti dice: «Manca il taglio, non i tagli». Vi invita a considerare l’impatto di Imu, Tari e Tasi sui contribuenti già in sofferenza. «Il Pd aveva scelto un taglio molto netto per la manovra: evitare interventi sulla Sanità e invertire il passo sul Patto di stabilità con un allentamento e non ulteriori penalizzazioni per i Comuni. Questo è avvenuto anche grazie allo sforzo di Errani e quindi i nostri obiettivi sono stati raggiunti. È chiaro che tutti avremmo voluto molto di più, sul patto di stabilità avrei preferito due miliardi e non uno perché da lì nasco- no posti di lavoro, ma è …

“I cinquant’anni della scuola media (in crisi d’identità)”, di Gianna Fregonara

La scuola media italiana compie cinquant’anni. Anzi li ha compiuti 18 giorni fa perché fu proprio dal primo ottobre del 1963 che tutti i bambini italiani poterono continuare la scuola dell’obbligo con tre anni di «Media Unica» che sostituiva la divisione, creata dalla riforma Bottai nel 1940 tra scuola di avviamento professionale e scuola media per chi avrebbe proseguito gli studi. «Una grande riforma democratica dopo la riforma Gentile», l’ha definita il ministro Maria Chiara Carrozza. Ma che cosa resta oggi, cinquant’anni dopo? Qualche dato: nel 1962 i bocciati furono il 16 per cento degli studenti, nel 2007 solo il 3 per cento. Le rilevazioni Ocse-Pisa però sono impietose e dimostrano che le medie sono diventate l’anello debole del sistema educativo italiano. A 15 anni sei ragazzi su dieci non sanno da che cosa dipende l’alternarsi del giorno e della notte. Secondo uno studio della Fondazione Agnelli, pubblicato due anni fa da Laterza, i risultati dei test di matematica tra la quarta elementare e la seconda media segnano un abbassamento dei punteggi del 23 per …

“Gli errori della scienza troppo competitiva”, di Anna meldolesi

«La ricerca scientifica ha cambiato il mondo. Ora deve cambiare se stessa ». Il monito arriva dall’ Economist , che questa settimana dedica la copertina alla vulnerabilità della scienza agli errori. Il settimanale economico non è tenero: sostiene che il successo del passato è padre del cedimento attuale. Che i ricercatori d’oggi, per sopravvivere in un ambiente sempre più competitivo, sfornano risultati in quantità a scapito della qualità. Anzi «a detrimento della scienza e dell’umanit à». Una vera strigliata. Ma lo stato di salute della nobile impresa della conoscenza è davvero così precario? Prima di rispondere vale la pena di passare in rassegna le condivisibili argomentazioni che l’Economist sviluppa per arrivare alla sua diagnosi. Troppo spesso gli esperimenti sono mal progettati. Non sempre i ricercatori padroneggiano gli strumenti statistici necessari per interpretare i dati. A volte cedono all’umana tentazione di addomesticare i risultati senza esserne pienamente consapevoli. In qualche raro ma gravissimo caso, truccano le carte scientemente, con dolo. Ma il problema principale non sono i singoli ricercatori che, per quanto cognitivamente allenati, possono sbagliare …

“Con la memoria non si scherza”, di Silvia Ballestra

Giornata della memoria, musei, sacrari, programmi scolastici, seminari. E ancora: romanzi, film, correva l’anno, teche Rai, documentari di History Channel. La memoria istituzionalizzata, pubblica, condivisa, si regge su riti, luoghi, momenti che non si discutono. SEGUE A Eppure, la memoria è cosa fragile, a rischio, spesso sotto attacco di revisionismo, negazionismo addirittura. E quindi va protetta, sostenuta, alimentata, come giustamente non ci si stanca di ripetere. Eppure, puntualmete, anche il discorso sulla memoria può dividere. Tanto è benedetta, incoraggiata e sostenuta una memoria del ricordo, una memoria tramandata, tanto è derisa e vilipesa qualsiasi memoria «militante». Si sa, per definizione la memoria è cosa che pesca dal passato per guardare all’oggi e al domani. Eppure quando la memoria si declina al presente – quando per così dire si colgono i frutti di quel ricordo difeso e protetto, quando si mette in pratica la lezione della memoria – ecco scattare i distinguo, le dissociazioni, ecco spuntare un «buonsenso» che quella memoria tende a negarla. Si dirà (e si è detto) che quello di Albano Laziale non …

“Errani vara l’operazione verità. Ecco le scadenze per ricostruire”, di Francesco Dondi

Per non perdere i contributi bisognerà comunicare entro fine novembre la volontà di sistemare casa Muzzarelli: «Vogliamo sapere davvero quali sono le intenzioni delle persone, è ora di accelerare». Assessore Muzzarelli, ma questa ricostruzione va o viaggia con il freno a mano tirato? «Chiedetelo al sindaco de L’Aquila. Era con me in un convegno a Bologna e diceva che vorrebbe il modello emiliano. Bisogna saper usare i numeri e non dare i numeri. Ormai le ordinanze sono definite, siamo al 90% dei riferimenti legislativi anche se, come ha scritto Errani, ci sono alcuni punti da definire. Sul pubblico abbiamo stanziato 530 milioni su un piano da 1,2 miliardi; le assicurazioni realmente incassate dai privati sono oltre il miliardo e i procedimenti Mude e Sfinge viaggiano bene». Stando sul territorio la sensazione è opposta, con i Comuni che fanno da imbuto. «Stanno arrivando rinforzi per gli uffici tecnici in modo da essere più spediti e con un tavolo ad hoc cerchiamo di omologare i comportamenti dei tecnici pubblici. Dobbiamo aiutare al massimo la liquidazione dei contributi. …

“Ecco dove intervenire”, di Paolo Guerrieri

Le reazioni alla legge di stabilità sono state per lo più critiche e di delusione. In taluni casi appaiono fondate. Eppure le novità nella manovra sono assai significative e ampi spazi si offriranno a breve per ulteriori modifiche e miglioramenti. Sfruttarli appieno da parte di tutti, a partire dal Parlamento, potrebbe avere un impatto rilevante sulle sorti future della nostra economia. Partiamo da un dato di fatto, cioé l’espansione dell’attività economica in corso in Europa e a livello globale. Anche nell’area dell’euro la produzione è tornata a crescere nel secondo trimestre di quest’anno, dopo sei periodi consecutivi di riduzione. Gli indicatori congiunturali più recenti prevedono una prosecuzione della ripresa, a ritmi moderati, nel corso del 2014. Anche l’economia italiana ha cominciato a mostrare i primi segni di un’inversione di tendenza, grazie soprattutto al buon andamento delle esportazioni. Le prospettive per noi rimangono comunque fragili. Il consolidarsi dei segnali di ripresa e la loro trasformazione in un percorso sostenibile di crescita dipenderanno in larga misura dalle scelte dei prossimi mesi. Una crescita che appare obbligata per …